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Il denaro a basso prezzo parla, di Paul Krugman (New York Times 11 luglio 2016)

 

Cheap Money Talks

Paul Krugman JULY 11, 2016

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What with everything else going on, from Trump to Brexit to the horror in Dallas, it’s hard to focus on developments in financial markets — especially because we’re not facing any immediate crisis. But extraordinary things have been happening lately, especially in bond markets. And because money still makes the world go ’round, attention must be paid to what the markets are trying to tell us.

Specifically, there has been an extraordinary plunge in long-term interest rates. Late last year the yield on 10-year U.S. government bonds was around 2.3 percent, already historically low; on Friday it was just 1.36 percent.German bonds, the safe asset of the eurozone, are yielding minus — that’s right, minus — 0.19 percent. Basically, investors are willing to offer governments money for nothing, or less than nothing. What does it mean?

Some commentators blame the Federal Reserve and the European Central Bank, accusing them of engineering “artificially low” interest rates that encourage speculation and distort the economy. These are, by the way, largely the same people who used to predict that budget deficits would cause interest rates to soar. In any case, however, it’s important to understand that they’re not making sense.

For what does “artificially low” mean in this context? Compared to what? Historically, the consequence of excessively easy money — the way you know that money is too easy — has been out-of-control inflation. That’s not happening in America, where inflation is still below the Fed’s target, and it’s definitely not happening in Europe, where the central bank has been trying to raise inflation, without success.

If anything, developments in the real economies of the advanced world are telling us that interest rates aren’t low enough — that is, while low rates may be having their usual effects of boosting the housing sector and, to some extent, the stock market, those effects aren’t big enough to produce a strong recovery. But why?

In some past episodes of very low government borrowing costs, the story has been one of a flight to safety: investors piling into U.S. or German bonds because they’re afraid to buy riskier assets. But there’s little sign of such a fear-driven process now. The premiums on risky corporate bonds, which soared during the 2008 financial crisis, have stayed fairly low. European bond spreads, like the difference between Italian and Germaninterest rates, have also stayed low. And stock prices have been hitting new highs.

By the way, the financial fallout from Britain’s vote to leave the European Union looks fairly limited, at least so far. The pound is down, and investors have been pulling money from funds that invest in the London property market. But British stocks are up, and there’s nothing like the kind of panic some pre-referendum rhetoric seemed to predict. All that seems to have happened is an intensification of the trend toward ever-lower interest rates.

So what’s going on? I think of it as the Great Capitulation.

A number of economists — most famously Larry Summers, but also yours truly and others — have been warning for a while that the whole world may be turning Japanese. That is, it looks as if weak demand and a bias toward deflation are enduring problems. Until recently, however, investors acted as if they still expected a return to what we used to consider normal conditions. Now they’ve thrown in the towel, in effect conceding that persistent weakness is the new normal. This means low short-term interest rates for a very long time, and low long-term rates right away.

Many people don’t like what’s happening, but raising rates in the face of weak economies would be an act of folly that might well push us back into recession.

What policy makers should be doing, instead, is accepting the markets’ offer of incredibly cheap financing. Investors are willing to pay the German government to take their money; the U.S. situation is less extreme, but even here interest rates adjusted for inflation are negative.

Meanwhile, there are huge unmet demands for public investment on both sides of the Atlantic. America’s aging infrastructure is legendary, but not unique: years of austerity have left German roads and railways in worse shape than most people realize. So why not borrow money at these low, low rates and do some much-needed repair and renovation? This would be eminently worth doing even if it wouldn’t also create jobs, but it would do that too.

I know, deficit scolds would issue dire warnings about the evils of public debt. But they have been wrong about everything for at least the past eight years, and it’s time to stop taking them seriously.

They say that money talks; well, cheap money is speaking very clearly right now, and it’s telling us to invest in our future.

 

Il denaro a basso prezzo parla, di Paul Krugman

New York Times 11 luglio 2016

É difficile concentrarsi sugli sviluppi nei mercati finanziari, con tutto il resto che sta accadendo, da Trump alla Brexit all’orrore di Dallas – in particolare perché non siamo di fronte ad alcuna crisi immediata. Ma stanno accadendo cose straordinarie negli ultimi tempi, in particolare sui mercati dei bond. E dato che è ancora il denaro che fa girare il mondo, si dovrebbe cercare di prestare attenzione a quello che i mercati stanno cercando di dirci.

Più in particolare, ci sono state due straordinarie cadute nei tassi di interesse a lungo termine. L’anno scorso il rendimento dei bond decennali degli Stati Uniti era attorno al 2,3 per cento, già basso per le serie storiche; venerdì era soltanto all’1,36 per cento.  I bond tedeschi, l’asset sicuro dell’eurozona, stanno rendendo un meno 0,19 per cento – proprio così, un valore negativo. In sostanza, gli investitori sono disponibili ad offrire ai Governi soldi per niente, o meno di niente. Cosa significa?

Alcuni commentatori incolpano la Federal Reserve e la Banca Centrale Europea, accusandoli di architettare tassi di interesse “artificialmente bassi” che incoraggiano la speculazione e distorcono l’economia. Sono, per inciso, in gran parte le stesse persone che erano solite prevedere che i deficit di bilancio avrebbero fatto schizzare i tassi di interesse alle stelle. In ogni caso, tuttavia, è importante comprendere che stanno affermando cose insensate.

Giacché cosa significa, in questo contesto, “artificialmente bassi”? In confronto a cosa? Storicamente, le conseguenze del denaro eccessivamente facile – il modo in cui si capisce che il denaro è facile – è stata una inflazione fuori controllo. Non è quello che sta accadendo in America, dove l’inflazione è ancora sotto l’obbiettivo della Fed, e non è di sicuro quello che sta accadendo in Europa, dove la Banca Centrale ha cercato, senza successo, di elevare l’inflazione.

Semmai, gli sviluppi nelle economie reali ci stanno dicendo che i tassi di interesse non sono abbastanza bassi – ovvero, mentre i bassi tassi può darsi che abbiano i loro effetti consueti di incoraggiare il settore delle costruzioni e, in qualche misura, i mercati azionari, quegli effetti non sono grandi abbastanza da produrre una forte ripresa. Ma perché?

In alcuni passati episodi di costi di indebitamento dei governi molto bassi, si era trattato di un fenomeno del tipo una fuga verso la sicurezza: gli investitori accumulavano bond statunitensi o tedeschi perché avevano timore di acquistare bond più rischiosi. Ma ci sono pochi segni adesso di una tale processo determinato dalla paura. I premi sui bond rischiosi delle società, che erano molto saliti durante la crisi finanziaria del 2008, sono rimasti abbastanza bassi. I divari delle obbligazioni europee, quali la differenza tra i tassi di interesse italiani e tedeschi, sono rimasti bassi. E i prezzi delle azioni stanno raggiungendo nuove vette.

Per inciso, almeno sinora, la ricaduta finanziaria del voto inglese per l’abbandono dell’Unione Europea appare abbastanza limitato. La sterlina è scesa e gli investitori stanno togliendo denaro dai fondi che investono nel mercato immobiliare di Londra. Ma le azioni britanniche salgono, e non c’è niente di simile al genere di panico che la retorica precedente al referendum sembrava prevedere. Tutto quello che sembra sia successo è una intensificazione della tendenza verso tassi di interesse persino più bassi.

Cosa sta accadendo, dunque? Io definirei questo fenomeno come la Grande Capitolazione [1].

Un certo numero di economisti – il caso più noto è quello di Larry Summers, ma anche il sottoscritto ed altri – avevano messo in guardia da un po’ che il mondo intero poteva prendere una direzione ‘giapponese’. Vale a dire, pare che una domanda debole ed una inclinazione verso la deflazione siano problemi persistenti. Sino al periodo recente, tuttavia, gli investitori agivano come se stessero aspettando un ritorno di quelle che eravamo soliti considerare condizioni normali. Ora hanno gettato la spugna, in sostanza riconoscendo che la perdurante debolezza è la nuova condizione di normalità. Questo comporta bassi tassi di interesse a breve termine e per un lungo periodo, e bassi tassi a lungo termine da subito [2].

A molte persone quello che sta avvenendo non piace, ma tassi in crescita a fronte di economie deboli sarebbe un atto di follia che potrebbe ricacciarci nella recessione.

Piuttosto, quello che le autorità dovrebbero fare è accettare l’offerta dei mercati di finanziamenti incredibilmente convenienti. Gli investitori sono disponibili a pagare il Governo tedesco perché tenga il loro denaro; la situazione degli Stati Uniti è meno drastica, ma anche in quel caso i tassi di interesse corretti per l’inflazione sono negativi.

Nel frattempo, ci sono ampie domande insoddisfatte di investimento pubblico su entrambe le sponde dell’Atlantico. L’investimento delle infrastrutture americane è leggendario, ma non è unico: anni di austerità hanno lasciato le strade e le ferrovie tedesche in una condizione peggiore di quello che gran parte delle persone si immagina. Perché dunque non prendere denaro a credito a questi tassi davvero bassi e fare alcune riparazioni e rinnovamenti indispensabili? Farlo sarebbe particolarmente meritevole anche se non creasse nuovi posti di lavoro, ma produrrebbe anche quelli.

Capisco che le Cassandre del deficit metterebbero in circolazione terribili ammonimenti sui mali del debito pubblico. Ma, almeno nei passati otto anni, hanno avuto torto su tutto ed è venuto il tempo di smetterla di prenderle sul serio.

Loro dicono che il denaro parla; ebbene in questo momento il denaro sta parlando molto chiaramente, e ci sta dicendo di investire nel nostro futuro.

 

 

[1] Ovvero, una sorta di resa anche da parte degli investitori alla previsione della “stagnazione secolare”, che è l’analisi offerta dagli economisti ai quali Krugman fa successivamente riferimento.

[2] Ovvero, il pessimismo degli investitori è talmente certo che include sin da subito le previsioni sulle prestazioni economiche di lungo periodo, di norma espresse dai rendimenti dei bond decennali.

 

 

 

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