Blog di Krugman

Cosa fa la gente semplice? (22 agosto 2016)

 

AUG 22 12:39 PM 

What Do The Simple Folk Do?

 

Brad DeLong writes about pundits like Niall Ferguson who fantasize about a vast class of regular people — Real Americans — who practice traditional values, don’t eat fancy food, and vote for good, family-values Republicans who promise war. I’m surprised that he doesn’t mention Andrew Sullivan after 9/11:

The middle part of the country – the great red zone that voted for Bush – is clearly ready for war. The decadent left in its enclaves on the coasts is not dead -and may well mount a fifth column.

As Brad is, I think, suggesting, this whole line is both wrong and disreputable on several levels. For one thing, these Real Americans are in fact a quite small minority, smaller, in fact, than the nonwhite population. For another, the idea that non-college-educated whites are — or ever were! — a repository of traditional values and virtues is silly. Some are, some aren’t; they’re people, with all the variety you see among people of any class or ethnic group.

But most of all, this kind of punditry, while ostensibly praising the Real America, is in fact marked by deep condescension. One pats the simple folk on the head, praising their lack of exposure to quinoa or Thai food — both of which can be found in food courts all across the country. Sorry, but there are no country bumpkins in modern America. Most of us, in all walks of life, have a pretty good sense of the full range of things our culture offers, even if too many can’t afford to participate in some of it. You might even say that the only segment of our society that seems truly unaware of how others live is a certain segment of the commentariat, blinded by its simultaneous romanticization of and contempt for working-class white America.

 

Cosa fa la gente semplice?

Brad DeLong scrive sui commentatori come Niall Ferguson che fantasticano su una vasta categoria di persone normali – gli Americani Veri – che praticano i valori tradizionali, non mangiano cibi stravaganti, e votano in modo giusto i repubblicani dei valori della famiglia che promettono guerre. Sono sorpreso che egli non faccia cenno a Andew Sullivan dopo l’11 settembre:

“La metà del paese – la grande area repubblicana che ha votato per Bush – è chiaramente pronta per la guerra. La sinistra decadente nelle sue enclave sulle coste non è morta – e può ben allestire una quinta colonna.”

Come, suppongo, Brad sta suggerendo, questo intero ragionamento è sbagliato ed anche riprovevole a parecchi livelli. Da una parte, questi Americani Veri sono una minoranza abbastanza piccola, più piccola, di fatto, della popolazione non bianca. Da un’altra parte, l’idea che i bianchi non usciti dalle Università siano – o siano mai stati – un deposito di valori e di virtù tradizionali, è sciocca. Alcuni lo sono, altri no; sono persone, con tutta la varietà che potete osservare tra le persone di ogni classe e di ogni gruppo entico.

Ma soprattutto, questo genere di commenti, mentre in apparenza sono un elogio dell’America Vera, di fatto sono segnate da una boria profonda. Si dà una pacca in testa alla gente semplice, elogiando il loro essere immuni dal quinoa o dal cibo Thai – che possono entrambi essere trovati nelle aree di ristorazione in tutto il paese. Mi dispiace, ma nell’America moderna non ci sono i semplciotti di paese. La maggioranza di noi, di tutte le estrazioni sociali, ha una coscienza abbastanza precisa dell’intera gamma di cose che la nostra cultura offre, anche se in troppi non possono permettersi di accedere ad alcune di esse. Si potrebbe persino affermare che l’unico segmento della nostra società che sembra effettivamente inconsapevole di come gli altri vivano è un certo settore di commentatori, accecato dalla sua contemporanea idea romanzesca e dal suo disprezzo per l’America della classe lavoratrice bianca.

 

 

 

 

 

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