Blog di Krugman

La follia della prudenza, versione FMI (23 agosto 2016)

AUG 23 1:45 PM

The Folly of Prudence, IMF Edition

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This, from Brad Setser, is infuriating. He notes that even now the IMF is advocating fiscal contraction almost everywhere — the euro area, Japan, China — and fiscal expansion almost nowhere.

Setser puts this in terms of the IMF violating its own dictum that current-account surplus countries should be expanding, which is true. But I’d put it in a broader context: we’re in a world where secular stagnation looks like a very real risk, where inflation is below-target everywhere despite unprecedented monetary expansion. Everything about recent experience suggests that the world desperately needs fiscal expansion to boost demand and expand the supply of safe assets, that our sole reliance on central banks isn’t working.

Even if the ultimate solution may involve higher inflation targets and the always-invoked structural reform, nothing is likely to work without a major helping push from fiscal policy. This diagnosis has, finally, been making some headway in the wider discourse; it’s not just what a few of us Keynesians have been saying. Yet the IMF, in the name of prudence, is still — still! — pushing for fiscal austerity.

We’ve been living with low-rate, depression economics for 8 years now — and key players are still acting as if they’ve learned nothing.

La follia della prudenza, versione FMI

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[1]

Questo articolo, da parte di Brad Setser, fa infuriare. Egli nota che persino adesso il FMI è a favore della contrazione della finanza pubblica quasi dappertutto – l’area euro, il Giappone, la Cina – e della espansione della finanza pubblica quasi da nessuna parte.

Seltser pone la quastione nei termini di una violazione da parte del FMI del suo proprio principio secondo il quale i paesi con il conto corrente in avanzo dovrebbero essere in espansione, il che è vero. Ma io lo metto in un altro contesto: noi siamo in un mondo nel quale la stagnazione secolare sembra davvero un rischio reale, dove l’inflazione è quasi dappertutto al di sotto dell’obbiettivo nonostante una espansione monetaria senza precedenti. Tutto della esperienza recente suggerisce che il mondo ha un disperato bisogno di espansione della finanza pubblica per incoraggiare la domanda e ampliare l’offerta di asset sicuri, che il nostro solo affidarci alle banche centrali non funziona.

Persino se la soluzione definitiva riguardasse obbiettivi più elevati di inflazione e le sempre invocate riforme strutturali, è probabile che niente funzioni senza un importante aiuto della spinta della finanza pubblica. Alla fine, questa diagnosi viene realizzando qualche progresso nel dibattito più generale; non è soltanto quello che alcuni keynesiani come noi stavano sostenendo. Tuttavia, il FMI, in nome della prudenza, sta ancora – ancora! – spingendo per l’austerità delle finanze pubbliche.

Da otto anni a questa parte stiamo vivendo in un’economia con bassi tassi e con la depressione – ed i protagonisti principali stanno ancora comportandosi come se non avessero imparato niente.

 

 

[1] La tabella, come esemplificazione del ragionamento più complessivo del post, mostra come in Europa la politica della espansione monetaria di Draghi fondamentalmente non produca effetti significativi. La linea blu indica l’andamento dell’inflazione sostanziale – ovvero al netto dei prezzi volatili dell’energi e di alcune materie prime – mentre la linea gialla mostra l’andamento dei tassi di interesse a breve termine. Come si vede, l’espansione monetaria non ha neppure contenuto sensibilmente il regresso.

 

 

 

 

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