Blog di Krugman

Sulla noncuranza della Fed (27 agosto 2016)

 

AUG 27 9:59 AM 

On Fed Complacency

 

Is the Fed really repeating its big mistake of the pre-crisis era, dismissing concerns about its ability to respond to recession? Jared Bernstein thinks so, and so do I.

As Jared notes, the current state of thinking seems to be reflected by a paper by David Reifschneider, which argues basically that by the time the next recession arrives, the Fed funds rate will have returned to a level that still leaves sufficient room to cut. This argument is made carefully and systematically; but as Jared says, if the argument is wrong in any of several plausible ways — say, if the natural rate of interest is now much lower than it was in the past — this could be very wrong.

And I can’t help but recall a 1999 paper by Reifschneider and John Williams about inflation targets and the risk of hitting the zero lower bound. They concluded that a 2 percent target should be enough to make this a minor concern — the zero bound would probably be binding only 5 percent of the time, and ZLB episodes would last on average only 4 quarters:

zz 193

 

 

 

 

 

 

 

In fact, we have just gone through an 8-year — 32 quarter — ZLB episode, which accounts for more a quarter of the time that has passed since the beginning of the Great Moderation. Basically, that optimistic take was off by an order of magnitude. Shouldn’t that miss give the Fed pause now?

 

Sulla noncuranza della Fed

La Fed sta ripetendo il grande errore dell’epoca precedente alla crisi, non prendendo in considerazione le preoccupazioni sulla sua capacità di rispondere alla recessione? È il pensiero di Jared Bernstein, ed anche il mio.

Come Jared osserva, in questo momento la riflessione sembra riflettersi in uno studio di David Reifschneider, che sostiene che in fondo i tassi di finanziamento della Fed sono tornati ad un livello che lascia ancora un spazio sufficiente per tagli. Questo argomento viene avanzato in modo scrupoloso e sistematico; ma, come afferma Jared, se l’argomento è sbagliato in uno qualsiasi dei suoi vari plausibili passaggi – diciamo, ad esempio, se il tasso naturale di interesse fosse oggi molto più basso di quanto era nel passato – questo potrebbe essere molto sbagliato.

Ed io non posso fare a meno di ricordare uno studio del 1999 di Reifschneider e John Williams sugli obbiettivi di inflazione e sul rischio di raggiungere il limite inferiore dello zero (nei tassi di interesse). Gli autori concludevano che un obbiettivo del 2 per cento doveva essere sufficiente per renderla una preoccupazione secondaria – il limite inferiore dello zero sarebbe stato vincolante solo per il 5 per cento del periodo, e gli episodi del limite inferiore dello zero sarebbero durati in media soltanto 4 trimestri:

Tabella 1: distribuzione dei tassi di finanziamento federale con la regola Taylor

Obbiettivo di inflazione

0      1      2      3      4

 

Percentuale del tempo con tassi di

finanziamento vincolati allo zero.                  14      9      5      1     <1

Durata media dei periodi dei tassi di

finanziamento vincolati allo zero                     6      5          3      2

Correzione della tendenza costante

verso l’obbiettivo di inflazione                          7      3      1      0      0

 

Di fatto, siamo appena passati da un episodio di Limite Inferiore dello Zero della durata di 8 anni – 32 trimestri – che realizza più di un quarto del tempo passato dagli inizi della Grande Moderazione [1]. Fondamentalmente, quella posizione ottimistica era sbagliata di un ordine di grandezza. Quella incomprensione non dovrebbe adesso consentire una pausa alla Fed?

 

[1] Ovvero dagli anni ’80.

 

 

 

 

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