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L’attacco dei conservatori dell’inganno, di Paul Krugman (New York Times 7 luglio 2017)

 

Attack of the Republican Decepticons

Paul Krugman JULY 7, 2017

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Does anyone remember the “reformicons”? A couple of years back there was much talk about a new generation of Republicans who would, it was claimed, move their party off its cruel and mindless agenda of tax cuts for the rich and pain for the poor, bringing back the intellectual seriousness that supposedly used to characterize the conservative movement.

But the rise of the reformicons never happened. What we got instead was the (further) rise of the decepticons — not the evil robots from the movies, but conservatives who keep scaling new heights of dishonesty in their attempt to sell their reverse-Robin Hood agenda.

Consider, in particular, Republican leaders’ strategy on health care. At this point, everything they say involves either demonstrably dishonest claims about Obamacare or wild misrepresentations of their proposed replacement, which would — surprise — cut taxes for the rich while inflicting harsh punishment on the poor and working class, including millions of Trump supporters. In fact, there’s so much deception that I can’t cover it all. But here are a few low points.

Despite encountering some significant problems, the Affordable Care Act has, as promised, extended health insurance to millions of Americans who wouldn’t have had it otherwise, at a fairly modest cost. In states that have implemented the act as it was intended, expanding Medicaid, the percentage of nonelderly residents without insurance has fallen by more than half since 2010.

And these numbers translate into dramatic positive impacts on real lives. A few days ago the Indiana G.O.P. asked residents to share their “Obamacare horror stories”; what it got instead were thousands of testimonials from people whom the A.C.A. has saved from financial ruin or even death.

How do Republicans argue against this success? You can get a good overview by looking at the Twitter feed of Tom Price, President Trump’s secretary of health and human services — a feed that is, in its own way, almost as horrifying as that of the tweeter in chief. Price points repeatedly to two misleading numbers.

First, he points to the fact that fewer people than expected have signed up on the exchanges — Obamacare’s insurance marketplaces — and portrays this as a sign of dire failure. But a lot of this shortfall is the result of good news: Fewer employers than predicted chose to drop coverage and shift their workers onto exchange plans. So exchange enrollment has come in below forecast, but it mostly consists of people who wouldn’t otherwise have been insured — and as I said, there have been large gains in overall coverage.

Second, he points to the 28 million U.S. residents who remain uninsured as if this were some huge, unanticipated failure. But nobody expected Obamacare to cover everyone; indeed, the Congressional Budget Office always projected that more than 20 million people would, for various reasons, be left out. And you have to wonder how Price can look himself in the mirror after condemning the A.C.A. for missing some people when his own party’s plans would vastly increase the number of uninsured.

Which brings us to Republicans’ efforts to obscure the nature of their own plans.

The main story here is very simple: In order to free up money for tax cuts, G.O.P. plans would drastically cut Medicaid spending relative to current law, and they would also cut insurance subsidies, making private insurance unaffordable for many people not eligible for Medicaid.

Republicans could try to make a case for this policy shift; they could try to explain why tax cuts for a wealthy few are more important than health care for tens of millions. Instead, however, they’re engaging in shameless denial.

On one side, they claim that a cut is not a cut, because dollar spending on Medicaid would still rise over time. What about the need to spend more to keep up with the needs of an aging population? (Most Medicaid spending goes to the elderly or disabled.) La, la, la, we can’t hear you.

On the other side — even I was shocked by this one — senior Republicans like Paul Ryan dismiss declines in the number of people with coverage as no big deal, because they would represent voluntary choices not to buy insurance.

How is this supposed to apply to the 15 million people the C.B.O. predicts would lose Medicaid? Wouldn’t many people drop coverage, not as an exercise in personal freedom, but in response to what the Kaiser Family Foundation estimates would be an average 74 percent increase in after-tax premiums? Never mind.

O.K., so the selling of Trumpcare is deeply dishonest. But isn’t that what politics is always like? No. Political spin used to have its limits: Politicians who wanted to be taken seriously wouldn’t go around claiming that up is down and black is white.

Yet today’s Republicans hardly ever do anything else. It’s not just Donald Trump: The whole G.O.P. has become a post-truth party. And I see no sign that it will ever improve.

 

L’attacco dei conservatori dell’inganno, di Paul Krugman

New York Times 7 luglio 2017

Qualcuno si ricorda i “conservatori riformisti”? Un paio di anni fa c’era un gran parlare di una nuova generazione di repubblicani che, si sosteneva, avrebbe tirato fuori il proprio partito dalla sua agenda irragionevole e crudele degli sgravi fiscali per i ricchi e delle sofferenze per i poveri, tornando alla serietà intellettuale che si supponeva avesse normalmente caratterizzato il movimento conservatore.

Ma l’ascesa dei conservatori riformisti non c’è mai stata. Quello che abbiamo avuto, invece, è stata la crescita (ulteriore) dei “conservatori che imbrogliano” – non i malvagi robot dei film [1], ma i conservatori che continuano a scalare nuove vette di disonestà nel tentativo di contrabbandare il loro programma da Robin Hood alla rovescia.

Si consideri in particolare la strategia dei dirigenti repubblicani sulla assistenza sanitaria. A questo punto, tutto quello che dicono riguarda sia pretese dimostrabilmente disoneste sulla riforma di Obama, che sfacciate rappresentazioni ingannevoli della loro proposta sostitutiva, che – guarda un po’! – taglierebbero le tasse ai ricchi infliggendo una severa punizione ai poveri e alla classe lavoratrice, inclusi milioni di sostenitori di Trump. Di fatto, l’inganno è talmente vasto che non si può riferirlo per intero. Ma ecco alcuni aspetti più clamorosi.

Nonostante si trovi ad affrontare alcuni problemi di un certo rilievo, la Legge sulla Assistenza Sostenibile [2] ha, come promesso, esteso l’assicurazione sanitaria a milioni di americani che non l’avrebbero avuta in altri modi, ad un costo abbastanza modesto. Negli Stati che hanno messo in atto la legge attraverso l’ampliamento di Medicare, come era nei suoi propositi, la percentuale dei residenti non anziani sprovvisti di assicurazione è diminuita, a partire dal 2010, di più della metà.

E questi dati si traducono in spettacolari impatti positivi nelle esistenze reali. Pochi giorni orsono il Partito Repubblicano dell’Indiana aveva chiesto ai residenti di quello Stato di condividere i loro “racconti dell’orrore della riforma di Obama”; quello che invece ha ottenuto sono state migliaia di testimonianze da parte di persone che la riforma ha salvato dalla rovina finanziaria e persino dalla morte.

Che cosa sostengono i repubblicani, a fronte di questo successo? Potete averne una buona rassegna guardando i collegamenti con Twitter di Tom Price, il Segretario alla salute ed ai servizi alla persona del Presidente Trump – collegamenti che, a loro modo, sono quasi altrettanto terribili di quelli del “twittatore in capo”. Price si riferisce in continuazione a due dati ingannevoli.

Il primo, egli indica il fatto che un numero minore di persone rispetto alle attese si sono iscritte alle ‘borse sanitarie’ – i luoghi del mercato delle assicurazioni secondo la riforma di Obama – e lo descrive come la prova di un tremendo fallimento. Ma una gran parte di questo deficit è la conseguenza di buone notizie: rispetto alle previsioni, un numero minore di datori di lavoro ha scelto di far cadere la copertura e di spostare i propri lavoratori sui programmi delle ‘borse sanitarie’. Cosicché le iscrizioni alle borse è risultata più bassa del previsto, ma in parte preponderante questo è dipeso dalle persone che non sarebbero state assicurate in altro modo – e come ho detto, ci sono stati grandi miglioramenti nella copertura complessiva.

Il secondo, egli indica i 28 milioni di cittadini che restano privi di assicurazione, come se fossero una gran fallimento imprevisto. Ma nessuno si aspettava che la riforma di Obama coprisse tutti; infatti, l’Ufficio Congressuale del Bilancio ha sempre previsto che più di 20 milioni di persone sarebbero state lasciate fuori, per varie ragioni. E vi dovete chiedere come Price possa guardarsi allo specchio, dopo aver condannato la riforma di Obama per aver lasciato da parte un certo numero di persone, quando i programmi del suo stesso partito accrescerebbero enormemente il numero dei non assicurati.

La qual cosa mi riconduce agli sforzi dei repubblicani per nascondere la natura dei loro stessi programmi.

Su questo versante, la storia principale è molto semplice: allo scopo di liberare soldi per gli sgravi fiscali, i programmi del Partito Repubblicano taglierebbero in modo drastico la spesa su Medicaid che dipende dalla legislazione attuale, rendendo l’assicurazione privata insostenibile per molte persone che non avranno diritto a Medicare.

I repubblicani potrebbero provare ad avanzar un argomento; potrebbero provare a spiegare perché gli sgravi fiscali ai ricchi siano più importanti della assistenza sanitaria per decine di milioni di persone. Invece, si affannano a negarlo in modo sfacciato.

Da una parte pretendono che i tagli non siano tagli, perché la spesa in dollari su Medicaid crescerebbe comunque nel corso del tempo. Che dire della necessità del tenere il passo con i bisogni di una popolazione che invecchia (gran parte della spesa su Medicaid va ai più anziani o ai disabili)? Parole in libertà, da questo orecchio non ci sentono.

Dall’altra parte – persino io sono rimasto sbigottito da questo aspetto – eminenti repubblicani come Paul Ryan liquidano queste diminuzioni del numero delle persone provviste di assicurazione come una faccenda secondaria, giacché esse rappresenterebbero scelte volontarie a non acquistare assicurazioni.

Come si pensa di applicare questa logica ai 15 milioni di persone che il CBO prevede perderebbero Medicaid? Forse che molte persone non rinuncerebbero alla copertura non come una esercitazione di libertà personale, ma in risposta ad un aumento medio delle polizze del 74 per cento dopo le tasse, secondo le stime della Kaiser Family Foundation? Questo viene considerato secondario.

Ne prendiamo atto, il che significa che la pubblicità sulla legge assistenziale di Trump è profondamente disonesta. Ma la politica non è sempre così? No. La manipolazione politica che si usava un tempo aveva i suoi limiti: gli uomini politici che volevano essere presi sul serio non sarebbero andati in giro a sostenere che l’alto è il basso e che il nero è bianco.

Tuttavia, i repubblicani odierni non fanno mai altro che questo. Non si tratta solo di Donald Trump: è l’intero Partito Repubblicano che è diventato un partito ‘post verità’. E, per quanto posso constatare, non vedo alcun segno di un futuro miglioramento.

 

 

 

[1]Decepticon (dall’inglese deception, inganno) sono una delle fazioni primarie dei personaggi immaginari dei Transformers, una linea di giocattoli, fumetti e cartoni animati. In questo caso, invece, “decepticon” sta per “conservatore che imbroglia”.

[2] È la denominazione ufficiale della riforma obamiana.

 

 

 

 

 

 

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