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Trump e Ryan contro la gente dappòco, di Paul Krugman (New York Times 9 novembre 2017)

 

Trump and Ryan Versus the Little People

Paul Krugman NOV. 9, 2017

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According to news reports, Donald Trump wanted the House Republican tax “reform” bill to be called the Cut Cut Cut Act. Alas, he didn’t get his wish, and it was instead given a boring name nobody can remember. But there’s still time to change it! So let me propose, as one reader suggested, that it be renamed the Leona Helmsley Act, after the New York hotelier convicted of tax evasion, who famously declared that “only the little people pay taxes.”

That, after all, is the main thrust of the bill. It hugely favors the wealthy over the middle class, which is pretty much always true of Republican proposals. But it’s not just about favoring high incomes: It also systematically favors people who live off their assets, especially inherited wealth, over the little people — that is, poor shlubs who actually have to work for a living.

To get an idea why, consider four hypothetical taxpayers and how they would fare under the G.O.P. bill.

First is the poster child family Paul Ryan keeps talking about, a family with two children making $59,000 a year. In the first year of the Cut Cut Cut Act, such a family would indeed receive a tax cut. But this cut comes from several special tax credits that are basically loss leaders to help sell the plan; they all either expire in later years or will get eroded by inflation. By 2027, with the plan fully phased in, that exemplary family would actually be facing a significant tax increase relative to current law.

Second, consider someone who is much further up the scale, but still works for a living. In the movie “Wall Street,” Gordon Gekko sneers at “a $400,000-a-year working Wall Street stiff flying first class and being comfortable.” What would happen to that guy? Well, I’ve done some back-of-the envelope calculations: If you ignore deductions, he’d end up paying a few hundred dollars less in taxes. But once you take lost deductions into account, especially reduced deductions for state and local taxes, he almost certainly ends up facing a tax hike, not a cut.

And of course it’s not just Wall Street stiffs who would find themselves in that situation: So would doctors, lawyers, engineers, and other well-paid professionals. Overall, the Tax Policy Center estimates that more than a quarter of the population would see taxes go up, not down, under the G.O.P. proposal; for those with incomes between $200,000 and $500,000, that fraction rises to more than 40 percent.

But what about owners of small businesses? Under current law, their business income is “passed through” to their personal income, and taxed accordingly. The Cut Cut Cut Act would instead allow people with such income to pay only 25 percent, a big tax break for those with high incomes. But this raises obvious possibilities for abuse, with every well-paid professional reclassifying herself or himself as a business.

To limit these abuses, the G.O.P. bill imposes rules that basically limit the 25 percent rate to “passive” income recipients. That is, you get the full tax break only if you own a business but don’t, you know, actually run it.

Finally, let’s imagine a very lucky individual — let’s arbitrarily call him Eric Trump — who stands to inherit a stake in a business he doesn’t run, plus a bunch of stock. He’ll get his inheritance tax-free, because the estate tax gets phased out in the G.O.P. bill. He’ll get to pay a low tax rate on his business income. And his stocks will pay higher dividends, because the G.O.P. bill also sharply cuts corporate tax rates, and most of the benefit of those cuts will probably flow to shareholders.

So when Gary Cohn, Trump’s top economic adviser, says that the bill’s goal is “to deliver middle-class tax cuts to the hard-working families in this country,” he’s claiming that up is down and black is white. This bill does little or nothing for the middle class, and even among the affluent it’s biased against those who work hard in favor of the idle rich.

Also let’s not forget that tax increases on working Americans are only part of the story. This bill would also, according to the Congressional Budget Office, add $1.7 trillion to the national debt over the next decade. You know what that means: If this bill or anything like it passes, Republicans will immediately revert to their previous pretense of being deficit hawks and start demanding spending cuts.

And since federal spending is dominated by programs — Social Security, Medicare and Medicaid — that benefit the middle and working classes, the end result of this tax bill would be to leave most working Americans, even those who wouldn’t face direct tax increases, worse off, all for the benefit of a tiny minority, especially those who haven’t even worked for their wealth.

You might wonder how Republicans imagine that they can get away with this. But anyone who has paid attention to U.S. politics knows the answer. First, they will lie, unashamedly, about what their bill actually does. Second, they will try to distract working-class voters by stoking racial animosity. That didn’t work too well in Tuesday’s elections, but they’ll keep on trying.

 

Trump e Ryan contro la gente dappòco, di Paul Krugman

New York Times 9 novembre 2017

Secondo gli organi di informazione, Donald Trump voleva che la proposta di legge di “riforma” delle tasse dei repubblicani della Camera fosse chiamata la Legge Taglia Taglia Taglia. Ahimè, il suo desiderio non è stato soddisfatto e gli è stato invece dato un nome noioso che nessuno riesce a ricordare. Ma c’è ancora tempo per cambiarlo! Fatemi dunque proporre, come suggerisce un lettore, che sia chiamata la Legge Leona Helmsley, con in nome della albergatrice di New York condannata per evasione fiscale, che notoriamente dichiarò che “solo la gentetta paga le tasse”.

Quello, dopo tutto, è il succo principale della proposta di legge. Favorisce enormemente i ricchi rispetto alla classe media, il che è quasi sempre vero per le proposte repubblicane. Ma non si tratta solo di favorire i redditi elevati: essa favorisce anche sistematicamente la gente che vive dei propri patrimoni, specialmente ricchezze ereditate, contro la persone indifese – ovvero, i poveri disgraziati che devono davvero lavorare per vivere.

Per avere un’idea del perché, si considerino quattro ipotetici contribuenti e come se la passerebbero con la proposta di legge del Partito Repubblicano.

La prima è la famiglia testimonial della quale continua a parlare Paul Ryan, una famiglia con due figli con un reddito di 59.000 dollari all’anno. Nel primo anno del Taglia Taglia Taglia tale famiglia riceverebbe in effetti uno sgravio fiscale. Ma questo sgravio deriva da vari particolari crediti di imposta che sono fondamentalmente articoli di richiamo che aiutano a rivendere il progetto; ognuno di essi si esaurirebbe negli anni successivi, oppure verrebbe eroso dall’inflazione. Per il 2027, con il piano pienamente a regime, a seguito della legge attuale quella famiglia esemplare farebbe i conti con un significativo aumento delle tasse.

In secondo luogo, si consideri qualcuno che è molto più in alto nella scala sociale, ma continua a lavorare per vivere. Nel film “Wall Street”, Gordon Gekko schernisce “un poveraccio che lavora a Wall Street per 400.000 dollari all’anno, che vola in prima classe e si sente a suo agio”. Cosa accadrebbe a quell’individuo? Ebbene, ho fatto qualche conto su due piedi: se si ignorano le deduzioni, finirebbe col pagare poche centinaia di dollari in meno di tasse. Ma una volta che si mettono nel conto le deduzioni, specialmente la ridotta deducibilità per le tasse degli Stati e delle comunità locali, quasi certamente finirebbe col fare i conti con un rialzo delle tasse, non con una riduzione.

E naturalmente non sarebbero solo i poveracci di Wall Street che si ritroverebbero in quella situazione: sarebbe lo stesso per i medici, gli avvocati, gli ingegneri ed altri ben pagati professionisti. Nel complesso, il Tax Policy Center stima che un quarto della popolazione vedrebbe con la proposta del Partito Repubblicano le tasse salire, non scendere; per quelli con redditi tra i 200.000 e i 500.000 dollari, quella quota sale a più del 40 per cento.

Ma cosa accadrebbe ai proprietari di piccole imprese? Con la legge attuale, il loro reddito di impresa è omologato al loro reddito personale, e tassato di conseguenza. La Legge Taglia Taglia Taglia consentirebbe invece alle persone con tali redditi di pagare soltanto il 25 per cento, un grande sgravio fiscale per quelli che hanno redditi elevati. Ma questo accresce evidenti possibilità di abuso, con tutti i professionisti ben pagati che si riclassificherebbero come un impresa.

Per limitare questi abusi, la proposta di legge del Partito Repubblicano impone regole che fondamentalmente limitano l’aliquota del 25 per cento ai percettori di redditi “passivi”. Ovvero, ottenete uno sgravio fiscale pieno soltanto se possedete un’impresa ma, diciamo così, non la gestite effettivamente.

Infine, immaginiamoci un individuo molto fortunato – chiamiamolo arbitrariamente Eric Trump – che è prossimo a ereditare una partecipazione ad una impresa che non gestisce, oltre ad un mucchio di azioni. Otterrà la sua eredità senza tasse, giacché la tassa sul patrimonio, nella proposta di legge del Partito Repubblicano, viene superata. Otterrà di pagare una aliquota fiscale bassa sul suo reddito di impresa. E le sue azioni frutteranno dividendi più elevati, perché la proposta di legge del Partito Repubblicano taglia in modo netto le aliquote fiscali delle società, e la maggioranza dei benefici di questi tagli probabilmente affluirà agli azionisti.

Dunque, quando Gary Cohn, principale consigliere economico di Trump, dice che l’obbiettivo della proposta di legge è “consegnare i tagli alle tasse delle classi medie alle famiglie che in questo paese lavorano duramente”, sta sostenendo che l’alto è il basso e il bianco è nero. Questa proposta di legge fa poco o niente per le classi medie, e persino tra i benestanti è orientata contro quelli che lavorano duramente a vantaggio dei ricchi nullafacenti.

Non dimentichiamo neppure che gli aumenti delle tasse sugli americani che lavorano sono solo una parte del racconto. Secondo l’Ufficio Congressuale del Bilancio, questa proposta di legge aumenterebbe anche di 1.700 miliardi il debito nazionale nel corso del prossimo decennio. Sapete cosa questo significhi: se questa proposta di legge o qualcosa di analogo viene approvata, i repubblicani torneranno immediatamente alla loro passata pretesa di essere falchi del deficit e cominceranno a chiedere tagli alla spesa.

E dal momento che la spesa federale è dominata da programmi che beneficiano le classi medie ed i lavoratori – Previdenza Sociale, Medicare e Medicaid – il risultato finale di questa proposta di legge fiscale lascerebbe gran parte degli americani che lavorano, compresi coloro che non sarebbero alle prese con aumenti diretti del fisco, in condizioni assai peggiori, il tutto per un beneficio ad una minuscola minoranza, particolarmente a coloro che non hanno neppure lavorato per le loro ricchezze.

Potreste chiedervi come i repubblicani possano immaginare di farla franca con tutto questo. Ma chiunque abbia fatto attenzione alla politica negli Stati Uniti conosce la risposta. Anzitutto mentiranno, spudoratamente, su quello che la loro proposta effettivamente provocherà. In secondo luogo, cercheranno di distrarre gli elettori delle classi lavoratrici attizzando la loro animosità razziale. Tutto quello che non ha funzionato un granché nelle elezioni di giovedì, ma che continueranno a provare.

 

 

 

 

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