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Il tradimento dei chierici, la versione degli economisti, (dal blog di Paul Krugman, 3 dicembre 2017)

 

DECEMBER 3, 2017 10:16 AM 

La Trahison des Clercs, Economics Edition

 Paul Krugman

Yesterday a former government official at a meeting I was attending asked a very good question: have any prominent Republican economists taken a strong stand against the terrible, no good, very bad tax legislation their party just rammed through the Senate? I couldn’t think of any. And this says something not good about the state of at least that side of my profession.

We can divide Republican economists into three groups here. First are those enthusiastically endorsing the specific bill, like the 137 signatories of the letter Trump has tweeted out. They’re a pretty motley crew, many not economists at all, some apparently nonexistent, and some with, um, interesting backgrounds:

Other names on the economists’ letter may raise eyebrows. John P. Eleazarian is listed as an economist with the American Economic Association. But membership to the AEA is open to anybody who coughs up dues, and membership simply grants access to AEA journals and discounts at AEA events. Eleazarian is a former attorney who lost his law license and the ability to practice law in California after he was convicted and sentenced to six months in prison for forging a judicial signature and falsifying other documents. His current LinkedIn profile lists him as a paralegal at a law firm.

Second are people like the Nine Unprofessional Economists – all of whom have, or used to have, real professional reputations, who signed that open letter asserting that corporate tax cuts might produce rapid growth. As Jason Furman and Larry Summers pointed out, they misrepresented the research they claimed supported their position, then denied having said what they said.

The nine economists’ original Nov. 25 letter estimated that under the House and Senate proposals, “the gain in the long-run level of GDP would be just over 3 percent, or 0.3 percent per year for a decade.”

The conservative economists wrote to Summers and Furman on Thursday, saying the 3 percent growth assertion “did not offer claims about the speed of adjustment to a long-run result.”

So that’s explicit aid and comfort to tax cutters, with an extra dose of dishonesty and cowardice.

But there’s a third group, people like Greg Mankiw and Martin Feldstein, who have written in favor of the general idea of lower corporate taxes, which is OK – that’s a position one can hold in good faith, even if I disagree (and even if Mankiw at least seems to have screwed up his analysis without admitting error). But have any of them spoken out about the reality of the actual legislation, the bad analysis being offered by political figures, the corrupt political process? I may have missed some condemnations, but I haven’t seen any.

You may say that this is how everyone behaves – if your political side does bad stuff, you go silent. But it isn’t. You probably think that I’m going to offer happy stories about principled liberals – but I can do better than that. Consider a very different group of conservative intellectuals, whom I have had lots of bad things to say about in the past: neocon foreign policy types.

Nobody can accuse me of having a soft spot for the likes of William Kristol, Max Boot, Jennifer Rubin, David Frum, and others who played a role in cheerleading the Iraq War. But one must grudgingly admit that under Trump they have shown real courage: they have proved willing to criticize, harshly and even shrilly, the disastrous governance of our current regime.

On other words, the foreign-policy neocon intellectuals, however wrongheaded I may find their ideas, turn out to be men and women with real principles.

I wish I could say the same about conservative economists. But I can’t.

 

Il tradimento dei chierici, la versione degli economisti, di Paul Krugman

Ieri un passato dirigente di un Governo, ad un incontro pubblico a cui stavo assistendo, ha posto un’ottima domanda: ha assunto qualche eminente economista repubblicano una posizione ferma contro la tremenda, pessima legislazione sulle tasse che il loro partito ha appena imposto al Senato? Non me ne viene in mente nessuno. E questo ci dice qualcosa di negativo, sulla condizione almeno di quel settore della mia disciplina.

In questo caso possiamo distinguere gli economisti repubblicani in tre gruppi. Nel primo ci sono quelli che appoggiano entusiasticamente la specifica proposta di legge, come i 137 firmatari della lettera alla quale Trump si è riferito con un tweet.  Sono una folla abbastanza variegata, molti non sono affatto economisti, alcuni apparentemente non esistono e alcuni hanno, diciamo così, interessanti curricola:

“Altri nomi nella lettera degli economisti possono far alzare le sopracciglia. John P. Eleazarian è nella lista come economista membro della American Economic Association. Ma la adesione alla AEA è aperta a chiunque sborsa i soldi necessari, e l’adesione garantisce semplicemente l’accesso alle riviste dell’AEA e agli sconti ai suoi eventi. Eleazarian era un procuratore che perse la sua licenza legale e la possibilità di praticare attività legislativa in California dopo che era stato condannato a sei mesi di carcere dopo aver contraffatto una firma giudiziaria e falsificato altri documenti. Il suo attuale profilo Linkedin lo elenca come un para legale presso una impresa avvocatizia.”

Il secondo gruppo sono persone come i Nove Economisti non Professionisti [1] – che hanno tutti, o un tempo avevano, reali reputazioni professionali, che hanno sottoscritto quella lettera aperta con la quale si sostiene che i tagli alle tasse delle società potrebbero produrre rapida crescita. Come Jason Furman e Larry Summers hanno messo in evidenza, essi hanno mal rappresentato la ricerca che avevano sostenuto appoggiasse la loro posizione, negando in seguito di aver detto quello che avevano detto.

“La lettera originale dei nove economisti del 25 novembre stimava che con le proposte della Camera e del Senato, ‘il guadagno in termini di PIL di lungo periodo sarebbe stato appena sopra il 3 per cento, o lo 0,3 per cento all’anno per un decennio’.

Gli economisti conservatori hanno scritto giovedì a Furman e Summers, dicendo che il riferimento alla crescita del 3 per cento ‘non offriva argomenti sulla velocità di correzione nei confronti di un risultato a lungo termine’”.

Quello è dunque un esplicito aiuto e conforto ai sostenitori dei tagli fiscali, con una dose aggiuntiva di disonestà e di viltà.

Ma c’è un terzo gruppo, persone come Greg Mankiw e Martin Feldstein, che hanno scritto a favore dell’idea generale di tasse sulle società più basse, che è corretto – ovvero ha una posizione che si può sostenere in buona fede, anche se io non sono d’accordo (ed anche se almeno Mankiw sembra aver rovinata la sua analisi senza ammettere l’errore). Ma qualcuno di loro ha parlato della realtà della attuale procedura legislativa, dato che la cattiva analisi viene presentata da personalità con responsabilità politiche, ovvero della procedura politica corrotta? Può darsi che mi sia sfuggita qualche condanna, ma non ho visto niente del genere. Si può dire che questo è il modo in cui si comportano tutti – se la vostra parte politica fa cose negative, si resta in silenzio. Ma non è così. Probabilmente state pensando che mi accingo a offrire racconti felici sui progressisti dotati di principi – ma posso fare di meglio. Si consideri un gruppo molto diverso di intellettuali conservatori, dei quali in passato ho riferito molti giudizi negativi; gli individui neoconservatori che si occupano di politica estera.

Nessuno mi può accusare di fare una anche leggera pubblicità a individui come William Kristol, Max Boot, Jennifer Rubinm David Frum ed altri che giocarono un ruolo da tifosi nella guerra in Iraq. Ma si deve ammettere controvoglia che sotto Trump hanno mostrato vero coraggio: si sono mostrati disponibili a criticare, con asprezza e persino con veemenza, i disastrosi modi di governo del nostro attuale regime. Vorrei poter dire lo stesso degli economisti conservatori. Ma non posso.

 

 

 

[1] Da quanto capisco, è in tal modo che tali persone hanno firmato una lettera aperta. Maggiori dettagli si trovano sul blog di Brad DeLong e nella polemica contro di loro di Furman e Summers.

 

 

 

 

 

 

 

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