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Chi ha paura di Nancy Pelosi? Di Paul Krugman (New York Times 13 agosto 2018)

 

Aug. 13, 2018

Who’s Afraid of Nancy Pelosi?

By Paul Krugman

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Normally, a party that gives away $2 trillion without worrying about where the money will come from can buy itself at least a few votes. But Donald Trump’s tax cut remains remarkably unpopular, and Republicans barely mention iton the campaign trail — in fact, Democrats are running against the tax cut more than Republicans are running on it.

Nor are Republicans talking much about Trump’s trade war, which also remains unpopular.

What, then, does the G.O.P. have to run on? It can hype the supposed menace from illegal immigrants — but that hasn’t been gaining much traction, either. Instead, Republicans’ attack ads have increasingly focused on one of their usual boogeymen — or, rather, a boogeywoman: Nancy Pelosi, the former and possibly future speaker of the House.

So this seems like a good time to remind everyone that Pelosi is by far the greatest speaker of modern times and surely ranks among the most impressive people ever to hold that position. And it’s interesting to ask why she gets so little credit with the news media, and hence with the general public, for her accomplishments.

What has Pelosi achieved?

First, as House minority leader, she played a crucial role in turning back George W. Bush’s attempt to privatize Social Security.

Then she was the key figure, arguably even more crucial than President Barack Obama, in passing the Affordable Care Act, which produced a spectacular fall in the number of uninsured Americans and has proved surprisingly robust even in the face of Trumpian sabotage. She helped enact financial reform, which has turned out to be more vulnerable to being undermined, but still helped stabilize the economy and protected many Americans from fraud.

Pelosi also helped pass the Obama stimulus plan, which economists overwhelmingly agree mitigated job losses from the financial crisis, as well as playing a role in laying the foundation for a green energy revolution.

It’s quite a record. Oh, and whenever you hear Republicans claim that Pelosi is some kind of wild-eyed leftist, ask yourself, what’s so radical about protecting retirement income, expanding health care and reining in runaway bankers?

It’s probably also worth noting that Pelosi has been untouched by allegations of personal scandal, which is amazing given the right’s ability to manufacture such allegations out of thin air.

So how does Pelosi stack up against the four Republicans who have held the speaker’s position since the G.O.P. took control of the House in 1994?

Newt Gingrich was a blowhard who shut down the government in a failed attempt to blackmail Bill Clinton into cutting Medicare, then led the impeachment of Clinton over an affair even as he himself was cheating on his wife.

Dennis Hastert, we now know, had a history of molesting teenage boys. Personal behavior aside, the “Hastert rule,” under which Republicans could support only legislation approved by a majority of their own party, empowered extremists and made America less governable.

John Boehner didn’t do much except oppose everything Obama proposed, including measures that were crucial to dealing with the aftermath of the financial crisis.

And Paul Ryan, the current but departing speaker, is a flimflam man: a fake deficit hawk whose one legislative achievement is a budget-busting tax cut, a fake policy wonk whose budget proposals were always obvious smoke and mirrors, pretending to address the budget deficit but actually just redistributing income from the poor to the rich. In the final act of his political career he has also shown himself to be a coward, utterly unwilling to stand up to Trump’s malfeasance.

Looking at modern House speakers, then, Pelosi stands out as a giant among midgets. But you’d never know that from her media coverage.

While in office, Hastert was generally portrayed as a stolid embodiment of middle-American values. Ryan was for years the recipient of fawning media coverage, which lauded him as the ultimate serious, honest conservative long after his phoniness was obvious to anyone who paid attention. But Pelosi is typically referred to as “divisive.” Why?

I mean, it’s true that she’s a political partisan — but no more so than any of the Republicans who preceded and followed her. Her policy stances are far less at odds with public opinion than, say, Ryan’s attempts to privatize Medicare and slash its funding. So what makes her “divisive”? The fact that Republicans keep attacking her? That would happen to any Democrat.

Or maybe it’s just the fact that she’s a woman — a woman who happens to have been far better at her job than any man in recent memory.

Does all this mean that Pelosi should become speaker again if Democrats retake the House? Not necessarily: You can make an argument for a new face despite her extraordinary record.

But her achievements really have been remarkable. It’s a sad commentary on Republicans that they have nothing to run on except demonizing a politician whose track record makes them look pathetic. And it’s a sad commentary on the news media that so much reporting echoes these baseless attacks.

 

Chi ha paura di Nancy Pelosi?

Di Paul Krugman

New York Times 13 agosto 2018

Normalmente, un partito che regala 2.000 miliardi di dollari senza preoccuparsi da dove vengano i soldi può comprarsi almeno qualche voto. Ma il taglio delle tasse di Donald Trump resta significativamente impopolare, e i repubblicani ne parlano appena nel loro giro elettorale – di fatto, i democratici si scagliano contro i tagli alle tasse più di quanto i repubblicani non li sostengano.

I repubblicani non parlano molto della guerra commerciale di Trump, che resta anch’essa impopolare.

Che cosa, allora, il Partito Repubblicano sostiene? Può promuovere la supposta minaccia degli immigranti irregolari – ma anch’esso è un tema che non trascina molto. Piuttosto, l’attacco della propaganda repubblicana si sta sempre di più concentrando su uno dei loro consueti uomini spauracchio – o meglio su una donna spauracchio: Nancy Pelosi, la passata e forse futura Presidente della Camera dei Rappresentanti.

Sembra dunque sia il momento giusto per ricordare che la Pelosi è di gran lunga la più grande speaker dei tempi moderni e certamente si colloca tra le persone più ragguardevoli che abbiano mai detenuto quella carica. Ed è interessante chiedersi perché ella ottenga così poco credito tra i media dell’informazione, e di conseguenza presso l’opinione pubblica, per i suoi risultati.

Cosa ha realizzato la Pelosi?

Anzitutto, come leader della minoranza della Camera, ebbe un ruolo fondamentale nel respingere il tentativo di George W. Bush di privatizzare la Previdenza Sociale.

In seguito ella fu la figura fondamentale, probabilmente persino più del Presidente Barack Obama, nella approvazione della Legge sulla Assistenza Sostenibile, che ha prodotto una spettacolare caduta del numero degli americani non assicurati e si è mostrata sorprendentemente solida anche di fronte al sabotaggio trumpiano. Ha contribuito alla approvazione della riforma del sistema finanziario, che si è dimostrata essere più vulnerabile agli stravolgimenti e tuttavia ha contribuito a stabilizzare l’economia ed ha protetto molti americani dagli imbrogli.

La Pelosi contribuì anche alla approvazione del programma di stimolazione dell’economia di Obama, che una maggioranza schiacciante ritiene abbia mitigato la perdita di posti di lavoro a seguito della crisi finanziaria, giocando anche un ruolo nel porre le fondamenta per una rivoluzione energetica verde.

È quasi un record. Inoltre, ogni qualvolta sentite i repubblicani affermare che la Pelosi è una sorta di allucinata persona di sinistra, chiedetevi: cosa c’è di così radicale nel proteggere i redditi da pensione, nell’ampliare l’assistenza sanitaria e nel mettere sotto controllo i banchieri impazziti?

Probabilmente, è anche degno di nota che la Pelosi non sia stata sfiorata da accuse di scandali personali, il che è sorprendente considerata l’abilità della destra nel costruire sul nulla tali accuse.

Come regge, dunque, la Pelosi il confronto con i quattro repubblicani che hanno avuto la carica di speaker dal momento in cui il Partito Repubblicano prese il controllo della Camera dei Rappresentanti nel 1994?

Newt Gingrich fu un pallone gonfiato che bloccò il Governo nel tentativo fallito di ricattare Bill Clinton costringendolo a tagliare Medicare, poi fu alla testa del suo impeachment per una vicenda personale, pur avendo lui stesso tradito la propria moglie.

Dennis Hastert, ora si sa, ebbe una storia di molestie nei confronti di adolescenti. A parte la condotta personale, il “metodo di Hastert”, per il quale i repubblicani potevano sostenere solo i provvedimenti legislativi approvati dal loro steso partito, rafforzò gli estremisti e rese l’America meno governabile.

John Boehner non fece granché, eccetto opporsi a tutte le proposte di Obama, incluse le misure che erano cruciali per misurarsi con le conseguenze della crisi finanziaria.

E Paul Ryan, lo speaker attuale seppure in procinto di andarsene, è l’uomo degli imbrogli: un falso falco dei deficit il cui unico risultato legislativo è un taglio delle tasse che fa esplodere il bilancio, un falso esperto di politica le cui proposte di bilancio furono sempre fumo e specchietti per le allodole, fingendo di affrontare i deficit di bilancio ma in realtà solo redistribuendo il reddito dai poveri ai ricchi. Nell’ultima parte della sua carriera politica ha anche dimostrato di essere un vile, del tutto indisponibile a prendere posizione contro le malefatte di Trump.

Se si guarda ai Presidenti della Camera recenti, poi, la Pelosi emerge come un gigante tra nanerottoli. Ma non lo saprete mai, dai resoconti su dei media su di lei.

Mentre era in carica, generalmente Hastert veniva ritratto come una impassibile incarnazione dei valori di un americano medio. Ryan ha ricevuto per anni resoconti ossequiosi, che lo lodavano come il massimo serio e onesto conservatore molto tempo dopo che la sua falsità fosse evidente a chiunque prestasse attenzione. Eppure della Pelosi si parla solitamente come “controversa”. Perché?

Voglio dire, è vero che è una politica schierata – ma non di più di ogni repubblicano che l’ha preceduta e seguita. Le sue posizioni politiche sono di gran lunga meno all’opposto della opinione pubblica, ad esempio, dei tentativi di Ryan di privatizzare Medicare e di abbattere i suoi finanziamenti. Dunque, cos’è che la rende “controversa”? Il fatto che i repubblicani continuano ad attaccarla? Questo sarebbe accaduto ad ogni democratico.

O forse è solo il fatto che sia una donna – una donna che per combinazione ha fatto di gran lunga meglio il suo lavoro di tutti gli uomini nella storia recente.

Tutto questo significa che la Pelosi dovrebbe diventare ancora una volta speaker se i democratici conquistano la Camera? Non necessariamente: si può avanzare un argomento per una faccia nuova, nonostante le sue prestazioni fuori dall’ordinario.

Ma i suoi risultati sono realmente stati considerevoli. È una triste testimonianza sui repubblicani che essi non abbiano niente da fare se non demonizzare un avversario politico il cui curriculum li fa apparire patetici. Ed è una triste testimonianza sui media dell’informazione che tanti loro resoconti echeggino questi attacchi infondati.

 

 

 

 

 

 

 

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