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La depravazione del negazionismo del cambiamento climatico, di Paul Krugman (New York Times, 26 novembre 2018)

 

Nov. 26, 2018

The Depravity of Climate-Change Denial

Paul Krugman

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The Trump administration is, it goes without saying, deeply anti-science. In fact, it’s anti-objective reality. But its control of the government remains limited; it didn’t extend far enough to prevent the release of the latest National Climate Assessment, which details current and expected future impacts of global warming on the United States.

True, the report was released on Black Friday, clearly in the hope that it would get lost in the shuffle. The good news is that the ploy didn’t work.

The assessment basically confirms, with a great deal of additional detail, what anyone following climate science already knew: Climate change poses a major threat to the nation, and some of its adverse effects are already being felt. For example, the report, written before the latest California disaster, highlights the growing risks of wildfire in the Southwest; global warming, not failure to rake the leaves, is why the fires are getting ever bigger and more dangerous.

But the Trump administration and its allies in Congress will, of course, ignore this analysis. Denying climate change, no matter what the evidence, has become a core Republican principle. And it’s worth trying to understand both how that happened and the sheer depravity involved in being a denialist at this point.

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Wait, isn’t depravity too strong a term? Aren’t people allowed to disagree with conventional wisdom, even if that wisdom is supported by overwhelming scientific consensus?

Yes, they are — as long as their arguments are made in good faith. But there are almost no good-faith climate-change deniers. And denying science for profit, political advantage or ego satisfaction is not O.K.; when failure to act on the science may have terrible consequences, denial is, as I said, depraved.

The best recent book I’ve read on all this is “The Madhouse Effect” by Michael E. Mann, a leading climate scientist, with cartoons by Tom Toles. As Mann explains, climate denial actually follows in the footsteps of earlier science denial, beginning with the long campaign by tobacco companies to confuse the public about the dangers of smoking.

The shocking truth is that by the 1950s, these companies already knew that smoking caused lung cancer; but they spent large sums propping up the appearance that there was a real controversy about this link. In other words, they were aware that their product was killing people, but they tried to keep the public from understanding this fact so they could keep earning profits. That qualifies as depravity, doesn’t it?

In many ways, climate denialism resembles cancer denialism. Businesses with a financial interest in confusing the public — in this case, fossil-fuel companies — are prime movers. As far as I can tell, every one of the handful of well-known scientists who have expressed climate skepticism has received large sums of money from these companies or from dark money conduits like DonorsTrust — the same conduit, as it happens, that supported Matthew Whitaker, the new acting attorney general, before he joined the Trump administration.

But climate denial has sunk deeper political roots than cancer denial ever did. In practice, you can’t be a modern Republican in good standing unless you deny the reality of global warming, assert that it has natural causes or insist that nothing can be done about it without destroying the economy. You also have to either accept or acquiesce in wild claims that the overwhelming evidence for climate change is a hoax, that it has been fabricated by a vast global conspiracy of scientists.

Why would anyone go along with such things? Money is still the main answer: Almost all prominent climate deniers are on the fossil-fuel take. However, ideology is also a factor: If you take environmental issues seriously, you are led to the need for government regulation of some kind, so rigid free-market ideologues don’t want to believe that environmental concerns are real (although apparently forcing consumers to subsidize coal is fine).

Finally, I have the impression that there’s an element of tough-guy posturing involved — real men don’t use renewable energy, or something.

And these motives matter. If important players opposed climate action out of good-faith disagreement with the science, that would be a shame but not a sin, calling for better efforts at persuasion. As it is, however, climate denial is rooted in greed, opportunism, and ego. And opposing action for those reasons is a sin.

Indeed, it’s depravity, on a scale that makes cancer denial seem trivial. Smoking kills people, and tobacco companies that tried to confuse the public about that reality were being evil. But climate change isn’t just killing people; it may well kill civilization. Trying to confuse the public about that is evil on a whole different level. Don’t some of these people have children?

And let’s be clear: While Donald Trump is a prime example of the depravity of climate denial, this is an issue on which his whole party went over to the dark side years ago. Republicans don’t just have bad ideas; at this point, they are, necessarily, bad people.

 

La depravazione del negazionismo del cambiamento climatico,

di Paul Krugman

L’Amministrazione Trump, non è il caso di ripeterlo, è profondamente ostile alla scienza. Di fatto, è ostile alla realtà obbiettiva. Ma il suo controllo degli atti di Governo resta limitato; non si è esteso abbastanza per impedire la pubblicazione dell’ultima Valutazione del Clima Nazionale, che illustra gli impatti del riscaldamento globale negli Stati Uniti, attuali e futuri.

È vero, il rapporto è stato pubblicato il giorno del Black Friday, nella speranza che si sarebbe perso nella concitazione della giornata. Ma la buona notizia è che lo stratagemma non ha funzionato.

Fondamentalmente la valutazione conferma, con una grande quantità di dettagli aggiuntivi, quello che tutti coloro che seguono la scienza del clima già sapevano: il cambiamento climatico costituisce una importante minaccia alla nazione e alcuni dei suoi effetti negativi vengono già avvertiti. Ad esempio, il rapporto, scritto prima dell’ultimo disastro della California, metteva in luce i rischi crescenti di incendi incontrollati nel Sud Ovest; il riscaldamento globale, non l’incapacità a rastrellare le foglie [1], è la ragione per la quale gli incendi stanno diventando sempre più grandi e più pericolosi.

Ma, ovviamente, l’Amministrazione Trump e i suoi alleati in Congresso [2] ignorerà questa analisi. Il negazionismo del cambiamento climatico, a prescindere da ogni prova, è diventato un principio cruciale repubblicano. Ed è il caso di cercar di capire come è accaduto e, a questo punto, la pura e semplice corruzione morale che è implicita nel negazionismo.

Un momento: corruzione morale non è un termine troppo forte? Forse che alle persone non è consentito di non essere d’accordo con il buon senso convenzionale, anche se quel buon senso è sostenuto da uno schiacciante consenso scientifico?

È vero, è consentito – finché i loro argomenti sono avanzati in buona fede. Ma non c’è quasi nessun negazionista del cambiamento climatico in buona fede. E negare la scienza per profitto, per vantaggi politici o per la soddisfazione del proprio ego, non si può accettare; quando l’incapacità di agire sulla base della scienza può avere conseguenze terribili, il negazionismo, come ho detto, è depravato.

Il migliore libro recente che ho letto su tutto questo è “L’effetto manicomio”  [3] di Michael E. Mann, uno dei principali scienziati del clima, con cartoni a cura di Tom Toles. Come spiega Mann, il negazionismo climatico effettivamente segue le orme del precedente negazionismo della scienza, a partire dalla lunga campagna da parte delle società del tabacco per confondere l’opinione pubblica sui pericoli del fumo.

La impressionante verità è che dagli anni ’50, queste società già sapevano che il fumo provocava il cancro ai polmoni; ma spesero grandi somme per far apparire che tale connessione fosse in effetti controversa. In altre parole, erano consapevoli che il loro prodotto stava ammazzando la gente, ma cercarono di allontanare l’opinione pubblica dalla comprensione di questo fatto in modo da continuare a fare profitti. Il che si qualifica come corruzione morale, non è così?

In molti sensi, il negazionismo sul clima assomiglia al negazionismo sul cancro. Le imprese con interessi finanziari nel disorientamento dell’opinione pubblica – in questo caso, le società dei combustibili fossili – sono le principali protagoniste. Per quello che posso dire, tutti i componenti della manciata di  ben noti scienziati che hanno espresso scetticismo sul clima hanno ricevuto grandi somme di denaro da queste società oppure tramite canali di soldi al nero come Donors Trust [4] – gli stessi canali, si dà il caso, che hanno sostenuto Matthew Whitaker, il nuovo Procuratore Generale in carica, prima che approdasse alla Amministrazione Trump.

Ma il negazionismo sul clima è sceso più in profondità di quanto il negazionismo sul cancro avesse mai fatto. In pratica, non potete essere al giorno d’oggi repubblicani di buone speranze se non negate la realtà del riscaldamento globale, se sostenete che esso ha cause naturali e ribadire che non si può fare niente su di esse senza distruggere l’economia. Dovete anche accettare o essere acquiescenti ai pazzeschi proclami secondo i quali le prove schiaccianti del cambiamento climatico sono una bufala, che è stata fabbricata da una vasta cospirazione globale di scienziati.

Perché mai si dovrebbe andar dietro cose del genere? I soldi sono ancora la spiegazione principale: quasi tutti gli eminenti negazionisti sul clima sono nei libri paga del settore dei combustibili fossili.  Tuttavia, anche l’ideologia è un fattore: se prendete sul serio le tematiche ambientali, siete indotti a riconoscere la necessità di una qualche regolamentazione da parte dei governi, cosicché i rigidi ideologi del libero mercato non vogliono credere che le preoccupazioni ambientali abbiano fondamento (sebbene sembra che costringere i consumatori a sussidiare il carbone sia una buona cosa).

Infine, ho l’impressione che ci sia una componente che consiste nell’atteggiarsi a persona dura – gli uomini veri non usano le energie rinnovabili, o cose del genere.

E queste motivazioni sono importanti. Se attori importanti si fossero opposti alle iniziative sul clima in buona fede in disaccordo con la scienza, questa sarebbe una vergogna ma non un peccato, indurrebbe a fare migliori sforzi di persuasione. Da quanto si vede, tuttavia, il negazionismo sul clima ha radici nell’avidità, nell’opportunismo e nell’ego. E opporsi alla iniziativa per tali ragioni è un peccato.

In effetti, è corruzione morale, su una scala che fa sembrare banale il negazionismo sul cancro. Fumare ammazza la gente e le società del tabacco che hanno cercato di disorientare l’opinione pubblica su tale realtà stavano facendo del male. Ma il cambiamento climatico non soltanto ammazza la gente; può ammazzare la stessa civiltà. In quel caso, cercare di disorientare l’opinione pubblica è un male ad un livello completamente diverso. Tra questa gente non c’è nessuno che ha figli?

E siamo chiari: se Donald Trump è l’esempio principale della depravazione del negazionismo climatico, questo è un tema nel quale il suo intero partito è passato allo schieramento del male anni orsono. I repubblicani non hanno soltanto cattive idee; a questo punto sono, di necessità, cattiva gente.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

[1] Tesi suggerita da Trump stesso.

[2] Definire “alleati” i repubblicani del Congresso suona un po’ strano, ma trovare un altro termine tradirebbe quella che pare una espressione che origina nella stessa Costituzione americana, per la quale il Presidente viene nominato dal Congresso e, almeno in teoria, è conseguenza di una ‘alleanza’ parlamentare. Ovvero, il termine ‘alleato’ non mi pare casuale, e in sostanza tende a sottolineare che la democrazia americana non è predeterminata dai partiti. Nella realtà, non solo è predeterminata dai partiti, ma nel caso di Trump è il candidato stesso che ha dato forma al partito repubblicano, anche attraverso una rottura delle sue convenzioni.

[3] Forse il titolo deriva dalla stessa assonanza tra “greenhouse effect” (“effetto serra”) e “madhouse effect” (“effetto manicomio”).

[4] Fondi fiduciari di donatori.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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