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Il potere della meschina rabbia individuale, di Paul Krugman (New York Times, 11 marzo 2019)

 

March 11, 2019

The Power of Petty Personal Rage

By Paul Krugman

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Today’s column is about plastic straws, hamburgers and dishwashing detergent. Also Captain Marvel.

No, I haven’t lost my mind, or at least I don’t think so. But quite a few other people have — and their rage-filled pettiness is a more important force in modern America than we like to think.

My starting point is a weekend tweet from Representative Devin Nunes of California, who headed the House Intelligence Committee until the House changed hands after the midterms. In that role, he basically acted as Donald Trump’s stonewaller in chief, doing everything he could to prevent any real investigation into possible collusion between the Trump campaign and Vladimir Putin.

But his tweet wasn’t about that. It was about a waitress who, citing the “straw police,” asked his dining party if they wanted straws. “Welcome to Socialism in California!” Nunes thundered.

If this seems like a weird aberration — he wasn’t even denied a straw, just asked if he wanted one — you need to realize that rage explosions over seemingly silly things are extremely common on the right. By all accounts, the biggest applause line at the Conservative Political Action Conference — eliciting chants of “U-S-A, U-S-A!” — was the claim that Democrats are coming for your hamburgers, just like Stalin. (They aren’t, and for the record, Stalin was a mass murderer, but objectively pro-burger.)

By the way, this isn’t a new phenomenon. I’m sure readers can come up with many examples, but I happen to remember a 2009 blog post by the right-wing activist Erick Erickson that was practically an incitement to violence: “At what point do the people tell the politicians to go to hell? At what point do they get off the couch, march down to their state legislator’s house, pull him outside, and beat him to a bloody pulp?”

And what was the source of his rage? The observation that dishwasher detergent doesn’t work quite as well without the phosphates.

What do these things have in common? All of them involve cases where individual choices impose costs on other people. Plastic straws really are a source of ocean pollution. While nobody is planning to ban beef, flatulent cows really are an important source of methane, a powerful greenhouse gas. And phosphates contribute to toxic algae blooms.

But the rage seems to come from the suggestion that these costs imposed on others mean that white men — it does seem to always be white men — should consider changing their behavior, even a bit, in the public interest. Which brings me to Captain Marvel.

For those blissfully unaware of the issue, the latest superhero movie features a female protagonist, and the actress who plays her has expressed some mildly feminist views. So?

Well, for a significant number of men all of this is apparently extremely threatening. Mobs swamped internet sites like rottentomatoes.com with negative reviews before the movie opened, i.e., before they could even have seen it; YouTube filled up with attack videos and predictions that the film would be a disastrous failure.

Marvel rage recognizably drew on the same pathological pettiness as straw rage and hamburger rage. As it happens, the movie appears to be a big hit and is receiving favorable audience scores. This shows that the men afflicted with this syndrome are a fairly small minority.

But it’s not a minority without influence. Nunes was, for a time, among the most important politicians in Washington. CPAC sets the agenda for the party that controls the White House and the Senate. The recently revealed radio rants of Fox News’s Tucker Carlson could have come straight out of one of those bizarre anti-Brie Larson screeds.

The point is that demented anger is a significant factor in modern American political life — and overwhelmingly on one side. All that talk about liberal “snowflakes” is projection; if you really want to see people driven wild by tiny perceived slights and insults, you’ll generally find them on the right. Nor is it just about racism and misogyny. Although these are big components of the phenomenon, I don’t see the obvious connection to hamburger paranoia.

Just to be clear: To paraphrase John Stuart Mill, I’m not saying that most conservatives are filled with rage over petty things. What I’m saying instead is that most of those filled with such rage are conservatives, and they supply much of the movement’s energy. Not to put too fine a point on it, pathological pettiness almost surely put Donald Trump over the top in the 2016 election.

At this point you probably want to know what I think we should do about it. The truth is that I don’t know. I guess there’s some case for using taxes rather than regulations to control pollution, since you won’t be telling people directly what to do. But one suspects that the people I’m talking about will still find something to be hysterical about.

At the very least, however, we should realize what’s happening. It may be comforting to believe that politics is driven by more or less rational considerations of costs and benefits. But the reality is that a lot of it is driven by unreasoning rage.

 

 

Il potere della meschina rabbia individuale,

di Paul Krugman

L’articolo di oggi riguarda le cannucce di plastica, gli hamburger e i detergenti per lavastoviglie. E anche un po’ di Capitan Marvel [1].

No, non sono uscito di senno, o almeno non credo. Ma sono uscite di senno parecchie altre persone – e la loro meschinità piena di rabbia è nell’America odierna una forza più importante di quanto ci piace pensare.

Il mio punto di partenza è un tweet del fine settimana di David Nunes, Rappresentante della California, che ha guidato il Comitato per l’Intelligence della Camera sino a quando essa non ha cambiato di mani dopo le elezioni di medio termine. In quel ruolo, fondamentalmente egli ha operato come ‘boicottatore in capo’ di Donald Trump, facendo tutto quello che poteva per impedire qualsiasi indagine effettiva sulla possibile collusione tra la campagna elettorale di Trump e Vladimir Putin.

Ma il suo tweet non riguardava quella faccenda. Riguardava una cameriera che, riferendosi alla “polizia delle cannucce” [2], aveva chiesto se volessero cannucce di plastica alla loro cena con invitati. “Benvenuti al socialismo in California”, ha tuonato Nunes.

Se questa sembra una strana aberrazione – nessuno gli aveva negato una cannuccia, gli era solo stato chiesto se ne volesse una – dovete comprendere che le esplosioni di rabbia per tali stupidaggini sono estremamente diffuse nella destra. A detta di tutti, la più grande serie di applausi alla Conferenza di Iniziativa Politica del Conservatori – provocando gli slogan “U.S.A., U.S.A.!” – è stato l’argomento secondo il quale i democratici stanno arrivando ai vostri hamburger, proprio come Stalin (non lo stanno facendo, e per la cronaca Stalin ha sterminato una enormità di persone, ma obbiettivamente era a favore degli hamburger).

Per inciso, non si tratta di un fenomeno nuovo. Sono certo che i lettori possono addurre molti esempi, ma per caso mi ricordo di un post su un blog del 2009 da parte dell’attivista di destra Erick Erickson che in pratica era un incitamento alla violenza: “Quando la gente dirà ai politici di andare al diavolo? Quando scenderanno dal divano, marceranno sino alla casa del legislatore del loro Stato, lo tireranno fuori e lo pesteranno sino a ridurlo ad una poltiglia sanguinante?”.

E quale era l’origine di questa rabbia? Pare fosse la constatazione che il detergente per le lavastoviglie non funziona abbastanza bene senza i fosfati.

Cosa hanno in comune questi episodi? Riguardano tutti casi nei quali scelte individuali comportano costi per altre persone. Le cannucce di plastica sono davvero una fonte di inquinamento degli oceani. Mentre nessuno sta programmando di mettere al bando la carne bovina, la flatulenza delle mucche è per davvero una sorgente importante di metano, un potente gas serra. E i fosfati contribuiscono alle fioriture di alghe tossiche.

Ma la rabbia sembra venire dalla suggestione secondo la quale questi costi imposti agli altri comportano che gli uomini bianchi – sembra riguardi sempre gli uomini bianchi – dovrebbero prendere in considerazione di modificare, anche di poco, il loro comportamento nell’interesse pubblico. La qual cosa mi porta a Captain Marvel.

Per coloro che fossero beatamente inconsapevoli della questione, l’ultimissimo film di supereroi presenta una protagonista femminile, e l’attrice che la impersona ha espresso alcuni punti di vista leggermente femministi. E dunque?

Ebbene, per un significativo numero di uomini tutto questo sembra sia estremamente minaccioso. Folle di persone hanno sommerso i siti internet come rottentomatoes.com con commenti negativi prima che il film fosse in distribuzione, ovvero prima che potessero persino averlo visto, YouTube si è riempito di video offensivi e di previsioni secondo le quali il film sarebbe stato un fallimento disastroso.

La rabbia per Marvel è riconoscibilmente attribuibile alla stessa meschinità patologica della rabbia per le cannucce di plastica e per gli hamburger. Si dà il caso che il film sembra sia un gran successo e sta ricevendo risultati di audience favorevoli.  Il che dimostra che gli uomini afflitti da questa sindrome sono una minoranza abbastanza esigua.

Ma non una minoranza priva di influenza. Nunes è stato, per un certo tempo, tra i più importanti politici di Washington. La Conferenza di iniziativa Politica dei Conservatori stabilisce l’agenda per il partito che controlla la Casa Bianca e il Senato. Le invettive radiofoniche di Tucker Carlson di Fox News recentemente trasmesse potrebbero provenire direttamente da uno di quei bizzarri sermoni contro Brie Larson [3].

Il punto è che quella rabbia forsennata è un fattore significativo nella vita politica odierna dell’America – e in modo soverchiante per una parte dello schieramento politico. Tutto quel parlare delle “femminucce” progressiste è una proiezione: se volete sul serio vedere individui che escono di senno per minuscoli insulti e sgarbi percepiti, in generale li trovate a destra. Né si tratta soli di razzismo o di misoginia. Sebbene queste siano grandi componenti di quel fenomeno, non vedo alcuna relazione evidente con la paranoia degli hamburger.

Solo per chiarezza: per parafrasare John Stuart Mill, non sto dicendo che la maggioranza dei conservatori sono pieni di rabbia per cose insignificanti. Sto dicendo che la maggioranza di coloro che sono pieni di una rabbia del genere sono conservatori, e sono loro che forniscono gran parte della spinta al movimento. Per dirla senza peli sulla lingua, la meschinità patologica quasi sicuramente collocò Donald Trump sulla vetta nelle elezioni del 2016.

A questo punto probabilmente vorrete sapere cosa io penso che si dovrebbe fare su tutto ciò. La verità è che non lo so. Io suppongo che ci sia qualche argomento per utilizzare le tasse anziché i regolamenti per controllare l’inquinamento, nel caso che non si voglia dire direttamente alla gente cosa fare. Ma si può immaginare che le persone delle quali sto parlando troveranno ancora qualcosa su cui diventare isterici.

Come minimo, comunque, dovremmo capire cosa sta succedendo. Può essere di conforto credere che la politica sia guidata da considerazioni più o meno razionali basate sui costi ed i benefici. Ma la verità è che molte cose sono guidate da una rabbia irragionevole.

 

 

 

 

 

 

 

[1] Capitan Marvel (Captain Marvel) è l’identità segreta assunta da diversi supereroi della Marvel Comics. Il primo e più noto di questi è stato Mar-Vell, creato da Stan Lee e da Gene Colan nel 1967.

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[2] Se ho capito bene, il riferimento è ad una nuova legge della California che impedisce o limita la distribuzione delle cannucce di plastica nei ristoranti. Se c’è la legge ci sarà anche una polizia che la fa rispettare. In realtà, sembra che la legge consenta agli avventori di chiedere cannucce di plastica, che altrimenti sono interdette. Quindi la cameriera ha correttamente chiesto al parlamentare se intendeva usarle.

[3] Nell’ordine: Tucker Carlson è il conduttore di un programma radiofonico nel quale si parla di varie cose, con la costante di un linguaggio volgare, col quale peraltro esplicita una certa propensione ai rapporti sessuali con minorenni. Brie Larson – nella foto qua sotto –  è invece una giovane famosa attrice americana che nel 2005 vinse il Golden Globe per la sua interpretazione in un film drammatico. Successivamente ha impersonato una supereroina in film della serie di Capitan Marvel.

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