Articoli sul NYT

La crudeltà di un Natale di Trump, di Paul Krugman (New York Times, 23 dicembre 2019)

 

Dec. 23, 2019

The Cruelty of a Trump Christmas

By Paul Krugman

zz 516

By Trump-era standards, Ebenezer Scrooge was a nice guy.

It’s common, especially around this time of year, to describe conservative politicians who cut off aid to the poor as Scrooges; I’ve done it myself. But if you think about it, this is deeply unfair to Scrooge.

For while Dickens portrays Scrooge as a miser, he’s notably lacking in malice. True, he’s heartless until he’s visited by various ghosts. But his heartlessness consists merely of unwillingness to help those in need. He’s never shown taking pleasure in others’ suffering, or spending money to make the lives of the poor worse.

These are things you can’t say about the modern American right. In fact, many conservative politicians only pretend to be Scrooges, when they’re actually much worse — not mere misers, but actively cruel. This was true long before Donald Trump moved into the White House. What’s new about the Trump era is that the cruelty is more open, not just on Trump’s part, but throughout his party.

 

Now, the conventional wisdom about today’s Republicans is indeed that they are Scrooge-like. That is, the story is that they want to serve the interests of the rich (which is true), and that the reason they want to slash aid to the poor is to free up money for plutocrat-friendly tax cuts.

But is that really why the right is so determined to cut programs like food stamps and unemployment benefits?

After all, the explosion of the budget deficit under Trump shows that Republican claims to care about fiscal responsibility were always humbug, that they’re perfectly willing to slash taxes on the rich without offsetting spending cuts. Furthermore, because America spends relatively little money helping the poor, even harsh cuts — like the Trump administration’s new rules on food stamps, which will hurt hundreds of thousands — will at best save only tiny amounts compared with the cost of tax cuts.

And in important cases, the right is so eager to hurt low-income Americans that it’s willing to do so even if there are no budget savings at all.

Consider the case of Medicaid expansion under the Affordable Care Act, which a 2012 Supreme Court decision made optional: States could choose not to participate.

Why would any state make that choice? After all, the federal government will pay 90 percent of the cost, and experience shows that expanding Medicaid produces indirect cost savings — for example, by letting states reduce aid to hospitals for uncompensated costs.

Furthermore, the federal funds brought in by Medicaid expansion boost a state’s economy, which raises tax revenues. So expansion is, from a state fiscal point of view, neutral or even net positive. Why would any state turn it down?

Yet 14 Republican-controlled states, many among the nation’s poorest, are still refusing to expand Medicaid.

At the same time, a number of states are trying to limit access to Medicaid by imposing stringent work requirements. This may sound like a cost-saving measure, but it isn’t — trying to enforce work requirements, it turns out, costs a lot of money.

The point is that these state governments are only pretending to be penny pinchers. In reality, they’re actively trying to make peoples’ lives worse, and they’re willing to lose money to accomplish that goal. But why?

In 2018, The Atlantic published a memorable essay by Adam Serwer titled “The Cruelty Is the Point,” about the political importance of shared pleasure from other people’s suffering. Serwer was inspired to write that essay by photos of lynchings, which show groups of white men obviously enjoying the show. Indeed, in America, gratuitous cruelty has often been directed at people of color.

But as Serwer also noted, it’s not just about race. There are more people than we like to imagine who rejoice in the suffering of anyone they see as unlike themselves, especially anyone they perceive as weak.

In fact, I suspect that this mentality is part of the explanation for the seeming paradox of strong Republican support in places like eastern Kentucky where large numbers of poor whites depend on programs like food stamps: Those who aren’t receiving aid actually want to see their poorer neighbors hurt.

What Trump has brought to his party is a new willingness to be openly vicious.

I’m not saying that he’s honest about his motivations. He and his aides still go through the motions of pretending that actions like denying aid to storm-ravaged Puerto Ricans or cutting off food stamps for hundreds of thousands are about fighting corruption or enforcing fiscal responsibility.

But their attempts to justify cruelty as being somehow in the national interest are low energy, especially compared with the enthusiastic nastiness Trump exhibits at political rallies. Trump has celebrated and reportedly wants to campaign with servicemen he pardoned after our own military convicted them of or charged them with war crimes, clearly because he likes the idea of indiscriminate killing — and so do some of his supporters.

So I’m going to stop calling today’s Republicans Scrooges. We’d be in much better shape if Trump and company were merely heartless misers. What they really are is much, much worse.

 

La crudeltà di un Natale di Trump,

di Paul Krugman

 

Secondo i criteri dell’epoca di Trump, Ebenezer Scrooge era una persona per bene.

È un luogo comune, specialmente in questo periodo dell’anno, descrivere i politici conservatori che tolgono l’assistenza ai poveri, come degli Scrooge; l’ho fatto io stesso. Ma se ci pensate, questo è profondamente ingiusto verso Scrooge.
Perché mentre Dickens ritrae Scrooge come un taccagno, lo dipinge anche come privo di malizia. È vero, è senza cuore finché non viene visitato da vari fantasmi. Ma la sua mancanza di cuore consiste soltanto nella indisponibilità ad aiutare quelli che ne hanno bisogno. Non mostra mai di provare piacere alle sofferenze altrui, né spende soldi per rendere peggiori le vite dei poveri.

Queste sono cose che non si possono dire della destra americana contemporanea. Di fatto, molti conservatori fingono soltanto di essere degli Scrooge, mentre sono effettivamente molto peggiori – non solo spilorci, ma crudeli con impegno. Il che era vero molto tempo prima che Donald Trump si spostasse alla Casa Bianca. Quello che c’è di nuovo è che nell’epoca di Trump la crudeltà è più esplicita, non solo da parte di Trump, ma dappertutto nel suo partito.

Ora, il senso comune sui repubblicani odierni è che essi siano nei fatti individui come Scrooge. Ovvero, si dice che essi vogliano servire gli interessi dei ricchi (il che è vero), e che la ragione per la quale vogliono abbattere l’assistenza ai poveri è quella di liberare denaro per tagli delle tasse a favore dei plutocrati.

Ma è questa realmente la ragione per la quale sono così determinati a tagliare programmi quali gli aiuti alimentari e i sussidi di disoccupazione?

Dopo tutto, l’esplosione del deficit di bilancio sotto Trump dimostra che le pretese dei repubblicani di preoccuparsi della responsabilità verso la finanza pubblica sono sempre state una fandonia, che erano perfettamente disponibili a tagliare le tasse sui ricchi senza un bilanciamento con tagli alla spesa. Inoltre, dato che l’America spende relativamente pochi soldi per assistere i poveri, persino tagli severi – come quelli derivanti dalle nuove regole sulle tessere alimentari, che colpiranno centinaia di migliaia di persone – nel migliore dei casi faranno risparmiare solo somme minuscole, a confronto dei costi delle riduzioni fiscali.

E in casi importanti, la destra è così desiderosa di recare danni agli americani con bassi redditi che è disponibile a farlo anche se non comporta affatto alcun risparmio nel bilancio.

Si consideri il caso della espansione di Medicaid con la Legge sulla Assistenza Sostenibile, che una decisione della Corte Suprema del 2012 rese opzionale: gli Stati avrebbero potuto scegliere di non partecipare.

Perché uno Stato avrebbe dovuto fare quella scelta? Dopo tutto, il Governo Federale avrebbe pagato il 90 per cento del costo, e l’esperienza dimostra che l’espansione di Medicaid comporta risparmi indiretti nelle spese – ad esempio, consentendo agli Stati di ridurre l’aiuto agli ospedali per costi non compensati.

Inoltre, i fondi federali hanno comportato, per il tramite della espansione di Medicaid, una spinta alle economie degli Stati, che hanno accresciuto le entrate fiscali. Dunque, dal punto di vista della finanza pubblica, l’espansione è neutrale o persino al netto positiva. Perché uno Stato dovrebbe respingerla?

Eppure 14 Stati controllati dai repubblicani, molti tra quelli più poveri della nazione, stanno ancora rifiutandosi di espandere Medicaid.

Nello stesso tempo, un certo numero di Stati stanno cercando di limitare l’accesso a Medicaid, imponendo stringenti requisiti lavorativi. Potrebbe sembrare una misura che consente risparmi, ma non è così – si scopre che cercare di rafforzare i requisiti lavorativi comporta una grande costo di denaro.

Il punto è che questi Governi statali fanno solo finta di essere attaccati ai centesimi. In realtà, stanno intenzionalmente cercando di peggiorare le condizioni di vita di molte persone, e sono disponibili a perdere soldi per conseguire quell’obbiettivo. Ma perché?

Nel 2018, la rivista The Atlantic pubblicò un memorabile saggio di Adam Serwer dal titolo: “Il punto è la crudeltà”, sulla importanza politica del piacere condiviso derivante dalle altrui sofferenze. Serwer venne ispirato a scrivere quel saggio da foto di linciaggi, che mostravano gruppi di uomini bianchi che evidentemente godevano dello spettacolo. In effetti, la crudeltà gratuita in America è spesso stata indirizzata verso la gente di colore.

Ma, come notò anche Serwer, non si tratta soltanto di razzismo. Ci sono molte più persone di quante non ci piaccia immaginare, che godono delle sofferenze di chiunque giudichino diverso da loro stesse, specialmente di qualcuno che percepiscono come debole.

Di fatto, ho il sospetto che questa mentalità costituisca in parte una spiegazione dell’apparente paradosso del forte sostegno ai repubblicani in aree come il Kentucky orientale, nelle quali un gran numero di bianchi poveri dipende da programmi come le tessere alimentari: coloro che non stanno ricevendo quel sussidio in realtà vogliono vedere i loro vicini più poveri danneggiati.

Quello che Trump ha comportato per il suo partito è una disponibilità ad essere aggressivi senza infingimenti.

Non sto dicendo che egli sia esplicito sulle sue motivazioni. Lui e i suoi collaboratori utilizzano ammiccamenti per fingere che azioni come il negare il sostegno ai portoricani colpiti dall’uragano o il tagliare per centinaia di migliaia di persone gli aiuti alimentari riguardino la lotta contro la corruzione o il rafforzamento della responsabilità in meteria di finanza pubblica.

Ma i tentativi di giustificare la crudeltà come se fosse in qualche modo nell’interesse della nazione sono piuttosto fiacchi, specialmente se confrontati con la entusiastica cattiveria che Trump mette in mostra ai raduni politici. Trump ha festeggiato e, a quanto si dice, intende usare come argomento elettorale gli uomini appartenenti alle forze armate ai quali ha concesso la grazia, dopo che lo stesso Esercito li aveva condannati o accusati di crimini di guerra, perché chiaramente gradisce l’idea dell’assassinio indiscriminato – e lo stesso fanno alcuni dei suoi sostenitori.

Dunque, mi sto convincendo che bisogna smettere di chiamare i repubblicani Scrooge. Saremmo in condizioni assai migliori se Trump e compagni fossero semplicemente spilorci senza cuore. Quello che sono è di gran lunga peggiore.

 

 

 

 

 

 

By


Commenti dei Lettori (0)


E' possibile commentare l'articolo nell'area "Commenti del Mese"