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La risposta di Trump al coronavirus è andata al di là dell’incompetenza, di Paul Krugman (New York Times, 10 settembre 2020)

Sep 10, 2020

Trump’s Coronavirus Response Was Beyond Incompetent

By Paul Krugman

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Most cases in which cars kill pedestrians surely reflect negligence: drivers who were too busy talking on their cellphones or thinking about their golf games to notice the senior citizen crossing the street in front of them. A handful are acts of murder, like when a man killed a woman by plowing his car into counterprotesters at a neo-Nazi rally in Charlottesville, Va.

But sometimes drivers end up killing other people because they were engaging in clearly dangerous behavior, like driving well above the speed limit and running multiple red lights. The resulting deaths aren’t considered murder. But they might be considered manslaughter, which is when you didn’t specifically intend to kill someone but your irresponsible actions killed them all the same.

Until this week I thought that Donald Trump’s disastrous mishandling of Covid-19 was basically negligence, even if that negligence was willful — that is, that he failed to understand the gravity of the threat because he didn’t want to hear about it and refused to take actions that could have saved thousands of American lives because actually doing effective policy isn’t his kind of thing.

But I was wrong. According to Bob Woodward’s new book, “Rage,” Trump wasn’t oblivious; he knew by early February that Covid-19 was both deadly and airborne. And this isn’t a case of conflicting recollections: Woodward has Trump on tape. Yet Trump continued to hold large indoor rallies, disparage precautionary measures and pressure states to reopen business despite the risk of infection.

And he’s still doing the same things, even now.

In other words, a large fraction of the more than 200,000 Americans who will surely die of Covid-19 by Election Day will have been victims of something much worse than mere negligence.

Let’s be clear: A private citizen who did what we now know Trump did would definitely be in big legal trouble. For example, think of the lawsuits likely brought against a corporate C.E.O. who knew that his company’s workplace was dangerous, but lied about it, refused to take any precautions and threatened workers with dismissal if they failed to come in.

Now, Trump won’t face comparable accountability, partly because of the office he holds, partly because the party he leads is totally supine and won’t hold him accountable for anything. But let’s hold off on the savviness for a moment, OK? The enormity of Trump’s malfeasance should be the main story here, not speculation about whether he’ll face any consequences.

Are there any excuses for Trump’s actions? One argument you sometimes hear is that once you adjust for population you find that some European countries have lost around as many people to Covid-19 as Trump’s America — although our recent rate of new deaths is much higher, so we’ll soon be pulling away from the pack.

But when an ordinary citizen’s actions lead to someone else’s death, both circumstances and motivation matter.

Of the other high-death countries, Italy was the first Western nation to have a large outbreak, suffering many deaths before even the experts fully grasped what needed to be done.

Sweden and Britain suffered badly because they initially relied on the doctrine of “herd immunity” to resolve the pandemic. This was terrible policy, which Britain eventually abandoned. Sweden never officially changed its policy, although in practice it has ended up practicing a lot of social distancing.

But there’s a big difference between mistakes, however deadly, and deliberate deception. Only in America did the head of state know that he was reassuring people about a disease he knew was both deadly and easily spread.

Trump justified his concealment of Covid-19’s dangers as a desire to avoid “panic.” That’s pretty rich coming from the guy who began his presidency with warnings about “American carnage” and who’s currently trying to terrify suburbanites with visions of rampaging Antifa hordes. But what exactly were the dangers of panic that worried him?

After all, telling the truth about the coronavirus wouldn’t have been like shouting “Fire!” in a crowded theater. The only things the truth might have scared people into doing would have been staying home where possible, avoiding crowds, washing their hands and so on. And these were all things people should have been doing — in fact, once people started “panicking” in places like New York, infection rates came way down.

Of course, we all have a pretty good idea what Trump was actually talking about: All though this crisis credible sources have reported that he wanted to downplay the crisis out of fear that bad news might hurt his beloved stock market. That is, he felt that he needed to sacrifice thousands of American lives to prop up the Dow.

As it happens, he was wrong: Stocks have stayed high despite an ever-rising death toll. But the fact that he was wrong about the trade-off doesn’t alter the fact that his willingness to make that trade-off was utterly immoral.

The bottom line is that it’s wrong to say that Trump mishandled Covid-19, that his response was incompetent. No, it wasn’t; it was immoral, bordering on criminal.

 

La risposta di Trump al coronavirus è andata al di là dell’incompetenza,

di Paul Krugman

 

La maggioranza dei casi nei quali le auto uccidono i pedoni di sicuro dipendono da negligenza: guidatori che erano troppo occupati a parlare sui loro telefonini o a pensare alle loro partite di golf per notare il cittadino anziano che attraversava la strada di fronte a loro. Una manciata sono omicidi; come quando un uomo uccise una donna andando a sbattere sui dimostranti che protestavano contro un raduno di nazisti a Charlotteville, in Virginia.

Ma talvolta gli automobilisti finiscono con l’uccidere altre persone perché si comportano chiaramente in modo pericoloso, guidando ben oltre i limiti di velocità o passando più volte col rosso. Le morti che ne conseguono non sono considerate omicidi. Ma potrebbero essere considerate omicidi colposi, come quando non si intende precisamente uccidere qualcuno ma lo si uccide ugualmente a causa di condotte irresponsabili.

Sino a questa settimana pensavo che la disastrosa cattiva gestione di Donald Trump del Covid-19 fosse fondamentalmente negligenza, anche se quella negligenza era intenzionale – ovvero, che egli non fosse riuscito a comprendere la gravità della minaccia perché non voleva sentirne parlare e che si rifiutava di assumere iniziative che avrebbero potuto salvare le vite di migliaia di americani fondamentalmente perché fare una politica efficace non è nelle sue corde.

Ma sbagliavo. Secondo il nuovo libro di Bob Woodward, “Furore”, Trump non era inconsapevole: sapeva dagli inizi di febbraio che il Covid-19 era letale ed era trasmesso per via aerea. E in questo caso non si tratta di ricordi che confliggono: Woodward ha le parole di Trump in un registratore. Tuttavia Trump continuò  a tenere grandi raduni al chiuso, a denigrare le misure precauzionali e a fare pressioni sugli Stati perché riaprissero le attività economiche nonostante il rischio di infezione.

E sta ancora facendo, persino adesso, le stesse cose.

In altre parole, un buona parte dei più di 200.000 americani che per il giorno delle elezioni saranno sicuramente morti di Covid-19, saranno stati vittime di qualcosa di peggio della semplice negligenza.

Siamo chiari: un privato cittadino che facesse quello che adesso sappiamo fece Trump sarebbe certamente in un grave guaio legale. Si pensi, ad esempio, alle cause che probabilmente sarebbero rivolte contro un amministratore delegato che sapeva che il luogo di lavoro della sua società era pericoloso, ma si rifiutava di prendere qualsiasi precauzione e minacciava di licenziamento i lavoratori se non fossero venuti al lavoro.

Ora, Trump non sarà tenuto a dar conto della sua responsabilità in modo paragonabile, in parte per la carica che riveste, in parte perché il partito che guida è totalmente supino e non lo chiamerà a rispondere di niente. Ma tratteniamoci per un istante da tutte queste furbizie, siete d’accordo? A questo punto, l’enormità del comportamento illecito di Trump dovrebbe essere il tema, non le congetture sul fatto se affronterà qualche conseguenza.

Ci sono scusanti per le azioni di Trump? Un argomento che talvolta si sente avanzare è che una volta che si fanno le correzioni sulla base della popolazione si scopre che alcuni paesi europei hanno perso per il Covid-19 circa altrettante persone dell’America di Trump – sebbene il nostro recente tasso di nuove morti sia molto più elevato e dunque presto ci discosteremo dal gruppo.

Ma quando le azioni di un cittadino comune portano alla morte di qualcun altro, sono importanti sia le circostanze che la motivazione.

Tra gli altri paesi con elevata mortalità, l’Italia fu la prima nazione occidentale ad avere una grande epidemia, pagando con molte vite umane persino prima che gli esperti comprendessero pienamente cosa si doveva fare.

La Svezia e l’Inghilterra hanno avuto grandi sofferenze perché inizialmente si sono basare sulla dottrina della “immunità di gregge” per superare la pandemia. È stata una politica terribile, che l’Inghlterra alla fine ha abbandonato. La Svezia non ha mai cambiato ufficialmente la sua politica, sebbene in pratica abbia finito col praticare molto distanziamento sociale.

Ma c’è una bella differenza tra gli errori, per quanto letali, e l’inganno deliberato. Soltanto in America il capo dello Stato sapeva che la malattia era letale e di facile diffusione, mentre rassicurava la gente.

Trump ha giustificato il suo tenere nascosti i pericoli del Covid-19 con un desiderio di evitare il “panico”. Questo è abbastanza gustoso provenendo dall’individuo che inaugurò la sua Presidenza con ammonimenti sulla “carneficina americana” e che attualmente sta cercando di terrorizzare gli abitanti delle periferie con visioni di devastanti orde di Antifa. Ma quali erano esattamente i pericoli del panico che lo preoccupava?

Dopo tutto, dire la verità sul coronavirus sarebbe stato come gridare “al fuoco!” in un teatro affollato. Le sole cose che la verità poteva indurre a fare persone spaventate sarebbero state restare a casa quando possibile, evitare assembramenti, lavarsi le mani e così via. E queste erano tutte cose che avrebbero dovuto essere fatte – di fatto, una volta che in luoghi come New York, le persone hanno cominciato ad “essere nel panico”, i tassi della infezione sono scesi.

Ovviamente, abbiamo un’idea abbastanza precisa di cosa Trump stesse in realtà parlando: tutte le fonti credibili, nonostante questa crisi, hanno raccontato che egli intendeva minimizzare l’emergenza per paura che le cattive notizie potessero danneggiare il suo adorato mercato azionario. Cioè, sentiva di dover sacrificare migliaia di vite degli americani per sostenere il Dow Jones.

Si dà il caso che si sbagliasse: le azioni sono rimaste elevate nonostante in tributo di vite umane in continua crescita. Ma il fatto che si sbagliasse sul presunto ‘scambio’ non modifica il fatto che la sua disponibilità ad attuare quello scambio fosse completamente immorale.

In conclusione, è sbagliato dire che Trump ha gestito male il Covid-19, che la sua risposta è stata incompetente. No, non è stato così; la sua risposta è stata immorale, rasentando il crimine.

 

 

 

 

 

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