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Sul serio. Le cose andranno meglio. Di Paul Krugman (New York Times, 31 dicembre 2020)

Dce 31, 2020

Things Will Get Better. Seriously.

By Paul Krugman

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The next few months will be hell in terms of politics, epidemiology and economics. But at some point in 2021 things will start getting better. And there’s good reason to believe that once the good news starts, the improvement in our condition will be much faster and continue much longer than many people expect.

OK, one thing that probably won’t get better is the political scene. Day after day, Republicans — it’s not just Donald Trump — keep demonstrating that they’re worse than you could possibly have imagined, even when you tried to take into account the fact that they’re worse than you could possibly have imagined. One of our two major political parties no longer accepts the legitimacy of elections it loses, which bodes ill for the fate of the Republic.

But on other fronts there’s a clear case for optimism. Science has come to our rescue, big time, with the miraculously fast development of vaccines against the coronavirus. True, the United States is botching the initial rollout, which should surprise nobody. But this is probably just a temporary hitch, especially because in less than three weeks we’ll have a president actually interested in doing his job.

And once we’ve achieved widespread vaccination, the economy will bounce back. The question is, how big will the bounce be?

Our last economic crisis was followed by a sluggish recovery. Employment didn’t return to 2007 levels until 2014; real median household income didn’t regain the lost ground until 2016. And many observers expect a replay of that story, especially if Republicans retain control of the Senate and engage, once again, in economic sabotage under the pretense of being fiscally responsible.

But the crisis of 2020 was very different from the crisis of 2008, in ways that make our prospects look much better this time around.

The last economic crisis involved a Wile E. Coyote moment: The private sector suddenly looked down, realized that there was nothing supporting extravagant housing prices and extremely high levels of household debt, and plunged. The result was an extended period of depressed spending. The only way to have avoided multiple years of high unemployment would have been sustained, large-scale fiscal stimulus — and the G.O.P. prevented that.

This 2020 crisis, by contrast, was brought on by a headwind out of nowhere, in the form of the coronavirus. The private sector doesn’t seem to have been particularly overextended before the pandemic. And while we shouldn’t minimize the hardships faced by millions of families, on average Americans have been saving like crazy, and will emerge from the pandemic with stronger balance sheets than they had before.

So I’m in the camp that expects rapid growth once people feel safe going out and spending money. Mitch McConnell and company will, no doubt, do what they always do when a Democrat occupies the White House, and try to sabotage the recovery. But this time the economy won’t need support as badly as it did during the Obama years.

And I suspect, although with less confidence, that the boom will go on for a long time. Why? Because like a number of other people, I’m getting optimistic about the future of technology.

The years that followed the 2008 crisis weren’t just marked by sluggish job growth. They also coincided with a period of technological disappointment. As the entrepreneur Peter Thiel — whose politics I loathe, but who’s a good phrasemaker — put it, it was an era in which we wanted flying cars but got 140 characters instead. (It’s a mark of how trivial this stuff is that raising the limit to 280 characters seemed like a big deal.) That is, we were doing some flashy stuff pushing information around, but not making much progress in the material world, which is still where we mainly live.

Lately, however, I’ve been hearing a lot of buzz around new physical technologies that reminds me of the buzz about information technology in the early 1990s, which presaged the productivity surge from 1995 to 2005. Biotechnology finally seems to be coming into its own — hence those miraculous vaccines. There has been incredible progress in renewable energy; I’m old enough to remember when solar power was considered a hippie fantasy, and now it’s cheaper than fossil fuels. There’s room for more skepticism about the near-term prospects for things like self-driving vehicles and lab-grown meat, but the fact that we’re even talking about such innovations is a good sign for the future.

This new wave of innovation doesn’t have much to do with policy, although progress in renewables can be partly attributed to the Obama administration’s promotion of green energy. But the Biden administration, unlike its predecessor, won’t be anti-science and won’t try desperately to preserve the coal-burning past. That will help us take advantage of progress.

I’m less confident in my techno-optimism than I am in my expectations for a rapid employment recovery once we’ve been vaccinated. But all in all, there’s a pretty good chance that Joe Biden will preside over an economy that surprises many people on the upside. Happy New Year.

 

Sul serio. Le cose andranno meglio.

Di Paul Krugman

 

In termini politici, epidemiologici ed economici, i prossimi mesi saranno un inferno. Ma ad un certo punto del 2021 le cose cominceranno ad andar meglio. E ci sono buone ragioni per credere che una volta che partiranno le buone notizie, il miglioramento della nostra condizione sarà più veloce e proseguirà più a lungo di quanto non si aspettino in molti.

È vero, una cosa che probabilmente non migliorerà è la scena politica. Giorno dopo giorno, i repubblicani – non si tratta solo di Donald Trump – continuano a dimostrare di essere peggiori di quanto forse vi aspettavate, anche se cercavate di mettere nel conto che forse essi sono peggiori di quanto ci si aspetta.  Quando perde, uno dei nostri due principali partiti politici non accetta più la legittimità delle elezioni, il che è un pessimo presagio per il destino della repubblica.

Ma su altri fronti ci sono chiari esempi di ottimismo. La scienza è venuta a salvarci, alla grande, con lo sviluppo miracolosamente veloce di vaccini contro il coronavirus. È vero, gli Stati Uniti hanno fatto un po’ di pasticcio con il lancio iniziale, il che non avrebbe dovuto sorprendere nessuno [1]. Ma questo probabilmente è solo un contrattempo temporaneo, specialmente perché il meno di tre settimane avremo un Presidente effettivamente interessato a fare il suo lavoro.

E una volta che realizzeremo una vaccinazione generalizzata, l’economia si riprenderà. La domanda è: quanto sarà grande il rimbalzo?

La nostra ultima crisi economica venne seguita da una ripresa fiacca. L’occupazione non tornò ai livelli del 2007 sino al 2014; il reddito familiare mediano non riguadagnò il terreno perduto sino al 2016. E molti osservatori si aspettano una ripetizione di quella storia, in particolare se i repubblicani manterranno il controllo del Senato e si impegneranno, una volta ancora, nel sabotaggio economico con il pretesto di essere responsabili verso le finanze pubbliche. Ma la crisi del 2008 fu molto diversa da quella del 2020, in modi tali che ci fanno guardare alle nostre prospettive in questa occasione con molto maggiore ottimismo.

L’ultima crisi economica comportò un momento alla Willi il Coyote [2]: il settore privato all’improvviso guardò in basso, realizzò che non c’era niente che giustificasse i prezzi stravaganti degli alloggi ed i livelli estremamente elevati del debito delle famiglie, e precipitò. Il risultato fu un periodo prolungato di spesa depressa. Il solo modo per evitare vari anni di elevata disoccupazione sarebbe stato il sostegno di uno stimolo della spesa pubblica su larga scala – e il Partito Repubblicano lo impedì.

Questa crisi del 2020, al contrario, è stata sospinta da un fattore ostile che veniva dal niente, nella forma di un coronavirus. E mentre non dovremmo minimizzare le difficoltà affrontate da milioni di famiglie, in media gli americani hanno avuto risparmi pazzeschi [3], e usciranno dalla pandemia con equilibri patrimoniali più forti di quelli che avevano in precedenza.

Dunque, io sono dalla parte di coloro che si aspettano una crescita rapida una volta che la gente si sentirà sicura di andare in giro e di spendere soldi. Mitch McConnell e compagnia, senza alcun dubbio, faranno quello che fanno sempre quando un democratico occupa la Casa Bianca, e cercheranno di sabotare le ripresa. Ma questa volta l’economia non avrà così duramente bisogno di sostegno come ebbe durante gli anni di Obama.

E ho il sospetto, sebbene con minore fiducia, che l’espansione proseguirà per un tempo lungo. Perché? Perché, come un certo numero di altre persone, sto diventando ottimista sul futuro della tecnologia.

Gli anni che seguirono la crisi del 2008 non furono soltanto contrassegnati da una crescita fiacca dei posti di lavoro. Coincisero anche con un periodo di delusioni tecnologiche. Come si è espresso l’imprenditore Peter Thiel [4] – del quale detesto gli orientamenti politici, ma che è un ‘fine dicitore’ – quella era un’epoca nella quale ci aspettavamo le macchine volanti ed avemmo invece i 140 caratteri (è un segno di quanto sia sciocca questa roba, al punto che elevare il limite a 280 caratteri è sembrato un grande affare) [5]. Vale a dire, stiamo realizzando cose pacchiane spingendo in giro l’informazione, ma non stiamo facendo grandi progressi nel mondo materiale, che è rimasto grosso modo al punto in cui eravamo.

Di recente, tuttavia, si sente un gran discorrere di nuove tecnologie fisiche che a me rammentano il brusio sulla tecnologia dell’informazione nei primi anni ’90, che fece presagire la crescita della produttività dal 1995 al 2005. La biotecnologia sembra finalmente fare la sua parte – da qui quei miracolosi vaccini. Ci sono stati progressi incredibili nelle energie rinnovabili; io sono abbastanza anziano da ricordare quando l’energia solare era considerato una fantasie da hippy, e adesso è più conveniente dei combustibili fossili. È possibile uno scetticismo maggiore sulle prospettive a breve termine come le autovetture che si guidano da sole e le carni realizzate in laboratorio, ma persino il fatto che si stia parlando di tali innovazioni è un buon segno per il futuro.

Questa nuova ondata di innovazioni non ha molto a che fare con la politica, sebbene il progresso nelle energie rinnovabili possa in parte essere attribuito alla promozione dell’energia verde della Amministrazione Obama. Ma l’Amministrazione Biden, diversamente da suo predecessore, non sarà ostile alla scienza e non cercherà disperatamente di difendere il passato dei combustibili a carbone. Questo ci aiuterà a trarre vantaggio dai progressi.

Sono meno fiducioso nel mio tecno ottimismo quando si passa alle mie aspettative per una rapida ripresa dell’occupazione una volta che saremo vaccinati. Ma tutto considerato, c’è una buona possibilità che Joe Biden governerà un’economia [6] che sorprenderà molti per i suoi aspetti positivi. Buon anno.

 

 

 

 

 

 

[1] La connessione è con un articolo del NYT nel quale si informa che solo una parte modesta delle più di dieci milioni di dosi spedite dai produttori sono sinora state utilizzate, nel mentre si sono scoperte anche negli USA alcune varianti ‘inglesi’ del virus.

[2] Un cartone americano assai famoso anche da noi, nel quale un coyote che perennemente insegue un pennuto – “Beep,Beep” – spesso si ritrova nella scomoda situazione di spingersi in un burrone, realizzandolo in ritardo. Che somiglierebbe alla situazione dell’economia americana nella crisi del 2008:

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[3] Nel testo inglese c’è una connessione con una ricerca della banca della Federal Reserve di St. Louis che riporta questa statistica con l’evoluzione, dal 2011 al 2020, dei risparmi personali degli americani, in percentuale sul reddito personali disponibile. Come si vede, tale percentuale era in media attorni al 5% ed è schizzata ad oltre il 25% durante il 2020.

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[4] Peter Andreas Thiel (Francoforte sul Meno11 ottobre 1967) è un imprenditore statunitense di origine tedesca. Cofondatore di PayPal, è considerato una delle persone più ricche del mondo secondo Forbes 400 (occupa il 315º posto con un patrimonio nel 2018 di 2,5 miliardi di dollari) e uno dei pochi miliardari a essersi dichiarato apertamente gay. (Wikipedia)

[5] Il riferimento è alla regola di Twitter, che tempo fa prevedeva la possibilità di pubblicare testi non superiori a 140 caratteri, e li ha poi ‘generosamente’ raddoppiati. In effetti, nel passato non lontano si prevedevano imminenti gli utilizzi delle ‘macchine volanti’, per poi accontentarsi di qualche diavoleria nel settore della comunicazione.

[6] Una finale osservazione linguistica. L’espressione consueta americana, “to preside over an economy”, letteralmente significa “presiedere un’economia”, e tradurla in quel modo per noi non avrebbe un grande significato. È preferibile tradurre con “governare un’economia”, ma non si deve trascurare la differenza. “Presiedere un’economia” significa essere Presidenti nel mentre si sviluppa un’economia, o in un periodo dell’economia. Certamente influire su tale sviluppo, ma non determinarlo pienamente, perché i poteri di un Presidente hanno limiti, come si è constatato, e non si giudicano tali da provocare il pieno governo dei fatti economici. Ma anche perché si è tenacemente legati ad un cultura secondo la quale il capitalismo procede in una certa misura ‘sua sponte’ (ad esempio, per noi il tema di cosa ci riservi precisamente la scienza è probabilmente oggetto di minori fantasie, soprattutto se si tratta di ‘carni realizzate in laboratorio’ …).

 

 

 

 

 

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