Articoli sul NYT

Texas, terra di vento e di bugie, di Paul Krugman (New York Times, 18 febbraio 2021)

Feb 18, 2021

Texas, Land of Wind and Lies

By Paul Krugman

zz 898

Politicians are neither gods nor saints. Because they aren’t gods, they often make bad policy decisions. Because they aren’t saints, they often try to evade responsibility for their failures, asserting either that they did as well as anyone could have or that someone else deserves the blame.

For a while, then, the politics surrounding the power outages that have spread across Texas looked fairly normal. True, the state’s leaders pursued reckless policies that set the stage for catastrophe, then tried to evade responsibility. But while their behavior was reprehensible, it was reprehensible in ways we’ve seen many times over the years.

However, that changed around a day after the severity of the disaster became apparent. Republican politicians and right-wing media, not content with run-of-the-mill blame-shifting, have coalesced around a malicious falsehood instead — the claim that wind and solar power caused the collapse of the Texas power grid, and that radical environmentalists are somehow responsible for the fact that millions of people are freezing in the dark, even though conservative Republicans have run the state for a generation.

This isn’t normal political malfeasance. It’s the energy-policy equivalent of claiming that the Jan. 6 insurrection was a false-flag Antifa operation — raw denial of reality, not just to escape accountability, but to demonize one’s opponents. And it’s another indicator of the moral and intellectual collapse of American conservatism.

The underlying story of what happened in Texas appears to be fairly clear. Like many states, Texas has a partly deregulated electricity market, but deregulation has gone further there than elsewhere. In particular, unlike other states, Texas chose not to provide power companies with incentives to install reserve capacity to deal with possible emergencies. This made power cheaper in normal times, but left the system vulnerable when things went wrong.

Texas authorities also ignored warnings about the risks associated with extreme cold. After a 2011 cold snap left millions of Texans in the dark, the Federal Energy Regulatory Commission urged the state to winterize its power plants with insulation, heat pipes and other measures. But Texas, which has deliberately cut its power grid off from the rest of the country precisely to exempt itself from federal regulation, only partially implemented the recommendations.

And the deep freeze came.

A power grid poorly prepared to deal with extreme cold suffered multiple points of failure. The biggest problems appear to have come in the delivery of natural gas, which normally supplies most of the state’s winter electricity, as wellheads and pipelines froze. Nor was this merely a matter of the lights going out; people are freezing too, because many Texas homes have electric heat. Many of the homes without electrical heat rely on, yes, natural gas. We’re looking at enormous suffering and, probably, a significant death toll.

So Texas is experiencing a natural disaster made significantly worse by major policy errors — and the officials who made those errors should be held accountable.

Instead of accepting responsibility, however, officials from Gov. Greg Abbott on down, backed by virtually the entire right-wing media complex, have chosen to lay the blame on green energy, especially wind power.

Now, it’s true that the state generates a lot of electricity from wind, although it’s a small fraction of the total. But that’s not because Texas — Texas! — is run by environmental crazies. It’s because these days wind turbines are a cost-effective energy source wherever there’s a lot of wind, and one thing Texas has is a lot of wind.

It’s also true that extreme cold forced some of the state’s insufficiently winterized wind turbines to shut down, but as I said, this was happening to Texas energy sources across the board, with the worst problems involving natural gas.

Why, then, the all-out effort to falsely place the blame on wind power?

The incentives are obvious. Attacking wind power is a way for both elected officials and free-market ideologues to dodge responsibility for botched deregulation; it’s a way to please fossil fuel interests, which give the vast bulk of their political contributions to Republicans; and since progressives tend to favor renewable energy, it’s a way to own the libs. And it all dovetails with climate change denial.

But why do they think they can get away with such an obvious lie? The answer, surely, is that those peddling the lie know that they’re operating in a post-truth political landscape. When two-thirds of Republicans believe that Antifa was involved in the assault on the Capitol, selling the base a bogus narrative about the Texas electricity disaster is practically child’s play.

And if you’re expecting any change in the policies that helped cause this disaster, don’t count on it — at least as long as Texas remains Republican. Given everything else we’ve seen, the best bet is that demonization of wind power, not a realistic understanding of what actually happened, will rule policy going forward.

 

Texas, terra di vento e di bugie,

di Paul Krugman

I politici non sono dei e neanche santi. Dato che non sono dei, prendono spesso decisioni sbagliate. Dato che non sono santi, spesso cercano di sfuggire alle responsabilità per i loro fallimenti, sostenendo di aver fatto quello che avrebbe fatto chiunque o che la colpa se la merita qualcun altro.

Per un certo periodo, dunque, la politica che sta dietro le interruzioni della corrente elettrica che si sono ripetute in tutto il Texas è apparsa abbastanza normale. È vero, i dirigenti dello Stato hanno perseguito politiche incoscienti che hanno preparato la scena alla catastrofe, poi hanno cercato si sfuggire alle responsabilità. Ma se la loro condotta era reprensibile, lo era in modi che abbiamo frequentemente sperimentato nel corso degli anni.

Tuttavia, circa un giorno dopo che la gravità del disastro è apparsa evidente, le cose sono cambiate. I politici repubblicani e i media della destra, non contenti dell’ordinario sollevarsi dalla  responsabilità, hanno invece trovato una saldatura in una malvagia falsificazione – la pretesa che l’energia eolica e solare avessero provocato il collasso della rete elettrica texana, e che gli ambientalisti radicali fossero in qualche modo responsabili  del fatto che milioni di persone stanno congelando al buio, pur avendo i repubblicani conservatori governato per una generazione lo Stato.

Questa non è una normale malefatta politica. È l’equivalente nella politica energetica del sostenere che l’insurrezione del 6 gennaio fosse una operazione di ‘Antifa’ sotto mentite spoglie – una rozza negazione dei fatti, non solo per sfuggire alla responsabilità, ma per demonizzare i propri avversari. Ed è un altro indicatore del collasso morale e intellettuale del conservatorismo americano.

La storia che sta sotto quello che è successo in Texas consiste in un mercato dell’elettricità parzialmente deregolamentato, ma con una deregolamentazione che è andata oltre rispetto ad altri casi. In particolare, diversamente da altri Stati, il Texas aveva deciso di non fornire alle compagnie elettriche gli incentivi per installare potenzialità di riserva per misurarsi con possibili emergenze. In tempi normali questo rendeva l’energia elettrica più economica, ma lasciava il sistema vulnerabile quando le cose fossero andate storte.

Le autorità del Texas hanno anche ignorato le messe in guardia sui rischi connessi con il freddo estremo. Dopo che nel 2011 un colpo di freddo lasciò milioni di texani al buio, la Commissione Regolatoria Federale per l’Energia aveva sollecitato lo Stato a condizionare i propri impianti elettrici per gli inverni con misure di isolamento, di riscaldamento delle condutture e altro. Ma il Texas, che aveva intenzionalmente tagliato fuori la propria rete elettrica da quella del paese proprio per essere esentato dalle regole federali, ha messo in atto solo parzialmente le raccomandazioni.

Ed è arrivato il gran gelo.

Una rete elettrica malamente preparata a misurarsi con il freddo estremo ha fatto fallimento in molti punti. I problemi più grandi sembra siano derivati dalla fornitura di gas naturale, che normalmente offre la maggior parte dell’elettricità invernale dello Stato, quando le fonti e le condutture congelano. Né si è trattato solo di una sospensione dell’illuminazione; dato che molte abitazioni nel Texas hanno il riscaldamento elettrico, anche la gente sta congelando. Molte delle case senza riscaldamento elettrico si basano proprio sul gas naturale. Siamo dinanzi a sofferenze enormi e, probabilmente, ad un grave bilancio di vittime.

Dunque, il Texas sta facendo i conti con un disastro naturale reso significativamente peggiore da importanti errori umani – e i dirigenti che hanno fatto quegli errori dovrebbero essere chiamati alle loro responsabilità.

Tuttavia, anziché accettare le responsabilità, i dirigenti dal Governatore Greg Abbott in giù, sostenuti sostanzialmente dell’intero schieramento dei media della destra, hanno scelto di dare la colpa all’energia verde, in particolare a quella eolica.

Ora, è vero che lo Stato produce molta elettricità con il vento, sebbene sia una piccola parte del totale. Ma questo non dipende dal fatto che il Texas – il Texas! –  sia governato da ambientalisti pazzi. Dipende dal fatto che il Texas ha molto vento.

È anche vero che il freddo estremo ha costretto alla chiusura alcune delle turbine eoliche dello Stato insufficientemente condizionate, ma come ho detto, lo stesso stava avvenendo alle fonti di energia del Texas al confine, con i problemi più gravi che hanno riguardato il gas naturale.

Perché, allora, tutto quello sforzo per piazzare falsamente la responsabilità sull’energia eolica?

I vantaggi sono chiari. Attaccare l’energia eolica è un modo in cui sia le autorità elettive che gli ideologi del libero mercato scansano la responsabilità per una deregolamentazione raffazzonata; è un modo per compiacere gli interessi dei combustibili fossili, che forniscono il grosso dei loro contributi elettorali ai repubblicani; e, dal momento che i democratici tendono ad essere a favore delle energie rinnovabili, è un modo per umiliare i progressisti. E tutto questo si incastra perfettamente col negazionismo del cambiamento climatico.

Ma perché pensano di potersela cavare con bugie talmente evidenti? Di sicuro, la risposta è che coloro he mettono in circolazione la bugia sanno di operare in un paesaggio politico ‘post-verità’. Quando due terzi dei repubblicani credono che gli Antifa siano stati coinvolti nell’assalto al Campidoglio, rivendere alla base un racconto fasullo sul disastro dell’elettricità nel Texas è praticamente un gioco da ragazzi.

E se vi aspettate un qualche cambiamento nelle politiche che hanno contribuito a provocare questo disastro, non fateci affidamento – almeno finché il Texas rimane repubblicano. Considerato tutto quello a cui stiamo assistendo, si può ben scommettere che nel futuro la demonizzazione dell’energia eolica, piuttosto che una comprensione realistica di quello che è davvero successo, dominerà la politica.

 

 

 

 

 

 

 

 

By


Commenti dei Lettori (0)


E' possibile commentare l'articolo nell'area "Commenti del Mese"