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Biden e il futuro della famiglia, di Paul Krugman (New York Times, 3 maggio 2021)

 

May 3, 2021

Biden and the Future of the Family

By Paul Krugman

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Like many progressives, I like the Biden administration’s plan to invest in infrastructure, but really love its plans to invest more in people. There’s a good case for doing more to improve physical assets like roads, water supplies and broadband networks. There’s an overwhelming case for doing more to help families with children.

To Republican politicians, however, the opposite is true. G.O.P. opposition to President Biden’s infrastructure plans has felt low-energy, mainly involving word games about the meaning of “infrastructure” and tired repetition of old slogans about big government and job-killing tax hikes. Attacks on the family plan have, though, been truly venomous; Republicans seem really upset about proposals to spend more on child care and education.

Which is not to say that the arguments they’ve been making are honest.

How do we know that we should be spending more on families? There is, it turns out, a lot of evidence that there are big returns to helping children and their parents — stronger evidence, if truth be told, than there is for high returns to improved physical infrastructure.

For example, researchers have looked into the long-term effects of the food stamp program, which was rolled out gradually across the country in the 1960s and 1970s. Children who had early access to food stamps, the Washington Center for Equitable Growth concluded, “grew up to be better educated and have healthier, longer and more productive lives.” Researchers have found similar effects for children whose families received access to the earned-income tax credit and Medicaid.

So there are good reasons to believe that providing more aid to families with children would, in addition to helping Americans in need, make our economy stronger in the long run. And I can’t help contrasting the solid evidence for economic benefits from helping children with the total lack of evidence for economic payoffs to the tax cuts that have long been the right’s answer to every problem.

But the G.O.P. stridently opposes increased aid to families. Republicans on the House Ways and Means Committee issued a statement denouncing “Democrats’ top-down socialist agenda.” During Biden’s address to Congress last week, Senator Marsha Blackburn tweeted, “You know who else liked universal day care,” with a link to a decades-old Times report on day care in the Soviet Union. (You know who has universally available day care right now? That socialist hellhole Denmark.)

What’s so terrible about child care? Interestingly, Republicans are trying to make it less about economics than about culture war, denouncing Biden’s plans as “lefty social engineering.” J.D. Vance, the author of “Hillbilly Elegy,” declared that universal day care is “class warfare against normal people,” because “normal Americans care more about their families than their jobs.”

So is that a true statement about “normal Americans”? And are people like Vance arguing in good faith?

Well, at this point there don’t seem to be many normal people by Vance’s standard. Only 14 percent of children are growing up in “Leave It to Beaver” families with a working father and stay-at-home mother on their first marriage. (Only half of children were in families like that even when “Leave It to Beaver” was on TV.)

It’s true that women without a college degree are less likely than college-educated women to be employed — but that’s true for men, too, suggesting that low employment has more to do with lack of opportunities and, of course, the cost of child care than with traditional values.

Also, if Republicans were really concerned about the imposition of elite values, they’d call for giving families enough to live on without sending mothers to work. In reality, that House statement denouncing Biden’s plans specifically condemned proposed child tax credits for offering “welfare without work.”

The logic seems to be that providing child care is bad because it’s a liberal plot to force mothers to leave home and take jobs, but giving families unconditional aid is also bad because it would allow mothers to stay home rather than getting a job.

Now, there is a real question about the form aid to families should take. Why pay for child care? Why not just give families money and let them choose whether to use it for child care or to stay home?

One quick answer is that the Biden administration is already giving families financial aid not tied to day care; indeed, its plans will probably cut child poverty in half. The child care aid would be a supplement.

Another quick answer is that the market for child care arguably works as badly as the market for health care, for many of the same reasons: lack of information, lack of trust, and more. Just giving people money to buy health insurance works famously badly; just giving people money to buy child care would probably work very badly, too.

Still, we could and possibly should have a debate about whether parents who choose not to put their children in day care should receive cash instead. But that’s the way to think about it. And I guarantee you that Republicans won’t engage in that debate; they come to bury aid to families, not to improve it.

 

Biden e il futuro della famiglia,

di Paul Krugman

 

Come molti progressisti, mi fa piacere il programma della Amministrazione Biden per investire nelle infrastrutture, ma davvero mi appassionano i suoi programmi per investire di più nelle persone. Ci sono buoni argomenti per fare di più per migliorare le risorse fisiche come le strade, le reti idriche e i collegamenti della banda larga. Ma ci sono argomenti schiaccianti per fare di più per aiutare le famiglie con figli.

Per i politici repubblicani, tuttavia, è vero l’opposto. L’opposizione del Partito Repubblicano ai programmi per le infrastrutture è parsa fiacca, ha riguardato principalmente giochi di parole sul significato di “infrastrutture” e stanche ripetizioni di slogan sul ‘Grande Governo’ e sugli aumenti delle tasse che affossano posti di lavoro. Gli attacchi sul programma per la famiglia, però, sono stati effettivamente velenosi; i repubblicani sembrano davvero sconvolti dalle proposte per spendere di più sulla assistenza e sulla istruzione dei bambini.

Il che non significa che gli argomenti che stanno avanzando siano onesti.

Come sappiamo che dovremmo spendere di più sulle famiglie? Si scopre che esistono una grande quantità di prove sui grandi rendimenti dell’aiutare i bambini e i loro genitori – prove più forti, a dire la verità, di quelle sugli alti rendimenti nel migliorare le infrastrutture fisiche.

Ad esempio, i ricercatori hanno osservato gli effetti a lungo termine del programma sugli aiuti alimentari, che venne gradualmente introdotto in tutto il paese tra gli anni ’60 e ’70. Il Centro per un Crescita Equa di Washington, è arrivato alla conclusione che i bambini che hanno avuto un accesso precoce agli aiuti alimentari “sono diventati più istruiti e hanno avuto esistenze più sane, più lunghe e più produttive”. I ricercatori hanno scoperto effetti simili per i bambini le cui famiglie hanno avuto accesso ai crediti di imposta sui redditi da lavoro ed a Medicaid.

Ci sono dunque buone ragioni per credere che fornire più aiuto alle famiglie con figli, oltre ad aiutare gli americani che ne hanno bisogno, renderebbe nel lungo periodo la nostra economia più forte. E non posso capacitarmi nel confrontare le solide prove dei benefici economici nell’aiutare i bambini con la totale mancanza di prove dei vantaggi economici dei tagli fiscali che sono stati per lungo tempo la risposta della destra ad ogni problema.

Eppure il Partito Repubblicano si oppone vigorosamente agli aiuti alle famiglie. I repubblicani della Commissione Finanze della Camera [1] hanno pubblicato una dichiarazione che denuncia “l’agenda autoritaria socialista dei democratici”. Durante il discorso di Biden al Congresso la scorsa settimana, la Senatrice Marsha Blackburn ha twittato: “Voi sapete a chi altri piacevano gli asili nido per tutti”, con una connessione con un resoconto del Times vecchio di decenni sugli asili nido in Unione Sovietica (sapete chi oggi ha asili nido disponibili per tutti? Quell’inferno socialista della Danimarca).

Cosa c’è di così terribile nell’assistenza all’infanzia? In modo interessante,  repubblicani stanno cercando di collegarla meno con l’economia che non con la guerra ideologica, denunciando i programmi di Biden come una “ingegneria sociale di sinistra”. J.D. Vance, l’autore di “Elegia del montanaro”, ha dichiarato che l’asilo nido per tutti è “una guerra di classe contro le persone normali”, giacché “gli americani normali si curano di più delle loro famiglie che dei loro posti di lavoro”.

Si tratta dunque di una vera presa di posizione sugli “americani normali”? E le persone come Vance stanno ragionando in buona fede?

Ebbene, a questo punto secondo i criteri di Vance non sembra che ci siano molte persone normali. Soltanto il 14 per cento dei bambini crescono in famiglie del tipo “Ci pensa Billy” [2] con un padre che lavora ed una madre casalinga al loro primo matrimonio (anche quando “Ci pensa Billy” veniva trasmesso alla TV, soltanto la metà dei bambini vivevano in famiglie come quella).

È vero che le donne senza una laurea è meno probabile siano occupate di quelle che hanno fatto un corso universitario – ma questo è vero anche per gli uomini, il che indica che la bassa occupazione ha più a che fare con la mancanza di opportunità e, ovviamente, con il costo della assistenza all’infanzia che non con i valori tradizionali.

Inoltre, se i repubblicani fossero davvero preoccupati per la imposizione dei valori delle elite, allora sarebbero favorevoli a dare alle famiglie abbastanza per non costringere le madri a lavorare. In realtà, il documento presentato alla Camera che denuncia i programmi di Biden ha specificamente condannato i proposti crediti di imposta per i figli perché offrono “benessere senza lavoro”.

Sembra che la logica sia: fornire assistenza all’infanzia è negativo perché è un complotto progressista per costringere le madri a lasciare la casa e a lavorare, ma dare alle famiglie aiuti incondizionati è anche negativo perché consentirebbe alle madri di starsene a casa anziché cercare un posto di lavoro.

Ora, c’è una domanda reale su quale forma dovrebbe prendere l’aiuto alle famiglie. Perché pagare per l’assistenza all’infanzia? Perché non dare soltanto soldi alle famiglie e far decidere loro se usarli per gli asili o per stare a casa?

Una risposta rapida è che l’Amministrazione Biden sta già dando alle famiglie un aiuto finanziario non collegato agli asili; in effetti i suoi programmi probabilmente ridurranno della metà la povertà infantile. L’aiuto per gli asili sarebbe una aggiunta.

Un’altra risposta rapida è che il mercato per l’assistenza all’infanzia probabilmente funziona altrettanto male del mercato per l’assistenza sanitaria, per molte delle stesse ragioni: mancanza di informazione, mancanza di fiducia ed altro ancora. Dare soltanto soldi alla gente per acquistare l’assicurazione sanitaria funziona notoriamente male; dare soltanto soldi alla gente per pagare gli asili probabilmente funzionerebbe altrettanto male.

Eppure, potremmo e probabilmente dovremmo avere un dibattito se i genitori che scelgono di non portare i loro figli all’asilo debbano piuttosto ricevere denaro. E vi garantisco che i repubblicani non si impegneranno in quel dibattito: loro concepiscono di seppellire gli aiuti alle famiglie, non di migliorarli.

 

 

 

 

 

[1] Più precisamente, la Commissione “Ways and means” (letteralmente, “modi e mezzi”) è una commissione permanente – in questo caso della Camera dei Rappresentanti – che avanza raccomandazioni su tutte le proposte di legge che comportano maggiori entrate fiscali.

[2] Una serie televisiva popolarissima  trasmessa dal 1957 al 1963, imperniata su una famiglia di ceto medio americana nella quale un figlio (chiamato Beaver, che vorrebbe dire “castoro”, poi modificato con Billy) leggermente scapestrato, amante dei fumetti e delle girate all’aria aperta, subisce frequenti paternali dal padre Ward e alla fine viene puntualmente perdonato con la ricca cena finale preparata dalla madre June.  In Italia la serie venne trasmessa con il titolo “Il carissimo Billy”.

 

 

 

 

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