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I vili stanno distruggendo l’America, non i pazzi, di Paul Krugman (New York Times, 28 ottobre 2021)

 

Oct. 28, 2021

Cowards, Not Crazies, Are Destroying America

By Paul Krugman

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Back in July, Kay Ivey, governor of Alabama, had some strong and sensible things to say about Covid-19 vaccines. “I want folks to get vaccinated,” she declared. “That’s the cure. That prevents everything.” She went on to say that the unvaccinated are “letting us down.”

Three months later Ivey directed state agencies not to cooperate with federal Covid-19 vaccination mandates.

Ivey’s swift journey from common sense and respect for science to destructive partisan nonsense — nonsense that is killing tens of thousands of Americans — wasn’t unique. On the contrary, it was a recapitulation of the journey the whole Republican Party has taken on issue after issue, from tax cuts to the Big Lie about the 2020 election.

When we talk about the G.O.P.’s moral descent, we tend to focus on the obvious extremists, like the conspiracy theorists who claim that climate change is a hoax and Jan. 6 was a false flag operation. But the crazies wouldn’t be driving the Republican agenda so completely if it weren’t for the cowards, Republicans who clearly know better but reliably swallow their misgivings and go along with the party line. And at this point crazies and cowards essentially make up the party’s entire elected wing.

Consider, for example, the claim that tax cuts pay for themselves. In 1980 George H.W. Bush, running against Ronald Reagan for the Republican presidential nomination, called that assertion “voodoo economic policy.” Everything we’ve seen since then says that he was right. But Bush soon climbed down, and by 2017 even supposed “moderates” like Susan Collins accepted claims that the Trump tax cut would reduce, not increase, the budget deficit. (It increased the deficit.)

Or consider climate change. As recently as 2008 John McCain campaigned for president in part on a proposal to put a cap on U.S. greenhouse gas emissions. But at this point Republicans in Congress are united in their opposition to any substantive action to limit global warming, with 30 G.O.P. senators outright denying the overwhelming scientific evidence that human activities are causing climate change.

The falsehoods that are poisoning America’s politics tend to share similar life histories. They begin in cynicism, spread through disinformation and culminate in capitulation, as Republicans who know the truth decide to acquiesce in lies.

Take the claim of a stolen election. Donald Trump never had any evidence on his side, but he didn’t care — he just wanted to hold on to power or, failing that, promulgate a lie that would help him retain his hold on the G.O.P. Despite the lack of evidence and the failure of every attempt to produce or create a case, however, a steady drumbeat of propaganda has persuaded an overwhelming majority of Republicans that Joe Biden’s victory was illegitimate.

And establishment Republicans, who at first pushed back against the Big Lie, have gone quiet or even begun to promote the falsehood. Thus on Wednesday, The Wall Street Journal published, without corrections or fact checks, a letter to the editor from Trump that was full of demonstrable lies — and in so doing gave those lies a new, prominent platform.

The G.O.P.’s journey toward what it is now with respect to Covid-19 — an anti-vaccine, objectively pro-pandemic party — followed the same trajectory.

Although Republicans like Ron DeSantis and Greg Abbott claim that their opposition to vaccine requirements is about freedom, the fact that both governors have tried to stop private businesses from requiring customers or staff to be vaccinated shows this is a smoke screen. Pretty clearly, the anti-vaccine push began as an act of politically motivated sabotage. After all, a successful vaccination campaign that ended the pandemic would have been good political news for Biden.

We should note, by the way, that this sabotage has, so far at least, paid off. While there are multiple reasons many Americans remain unvaccinated, there’s a strong correlation between a county’s political lean and both its vaccination rate and its death rate in recent months. And the persistence of Covid, which has in turn been a drag on the economy, has been an important factor dragging down Biden’s approval rating.

More important for the internal dynamics of the G.O.P., however, is that many in the party’s base have bought into assertions that requiring vaccination against Covid-19 is somehow a tyrannical intrusion of the state into personal decisions. In fact, many Republican voters appear to have turned against longstanding requirements that parents have their children vaccinated against other contagious diseases.

And true to form, elected Republicans like Governor Ivey who initially spoke in favor of vaccines have folded and surrendered to the extremists, even though they must know that in so doing they will cause many deaths.

I’m not sure exactly why cowardice has become the norm among elected Republicans who aren’t dedicated extremists. But if you want to understand how the G.O.P. became such a threat to everything America should stand for, the cowards are at least as important a factor as the crazies.

 

I vili stanno distruggendo l’America, non i pazzi,

di Paul Krugman

 

Nel luglio scorso, a Kay Ivey, Governatrice dell’Alabama, capitò di dire alcune cose forti e sensate sui vaccini del Covid-19. “Io voglio che la gente si vaccini”, disse. “Quella è la cura. Quella evita tutto.” Arrivò a dire che i non vaccinati “ci stanno deludendo”.

Tre mesi dopo la Ivey ha ordinato alle agenzie dello Stato di non collaborare con gli obblighi federali di vaccinazione per il Covid-19.

Il repentino passaggio della Ivey dal senso comune e dal rispetto della scienza al distruttivo fazioso nonsenso – nonsenso che sta uccidendo decine di migliaia di americani – non è stato un caso unico. Al contrario, è stato un compendio del tragitto che il Partito Repubblicano ha percorso su un tema dopo l’altro, dagli sgravi fiscali alla Grande Bugia sulle elezioni del 2020.

Quando parliamo della china morale del Partito Repubblicano, tendiamo a concentrarci sugli estremisti manifesti, come i teorici delle cospirazioni che pretendono che il riscaldamento climatico sia una bufala e che i fatti del 6 gennaio [1] furono una operazione sotto mentite spoglie. Ma i pazzi non sarebbero così completamente alla guida della agenda repubblicana se non fosse per i vili, i repubblicani che chiaramente hanno più giudizio ma mandano giù tranquillamente i loro dubbi e vanno avanti sulla linea del partito. E a questo punto i pazzi ed i vili in sostanza comprendono l’intera componente eletta del partito.

Si pensi, per esempio, alla pretesa che gli sgravi fiscali si ripaghino da soli. Nel 1980 George H.W. Bush [2], in corsa contro Ronald Reagan per la candidatura repubblicana alle elezioni presidenziali, definì quella affermazione “una politica economica vudù”. Tutto quello che abbiamo visto da allora conferma che aveva ragione. Ma Bush fece presto marcia indietro, e nel 2017 persino i presunti “moderati” come Susan Collins accettarono la pretesa che il taglio delle tasse di Trump avrebbe ridotto, non aumentato, il deficit del bilancio (esso accrebbe il deficit).

Oppure, considerate il cambiamento climatico. Non più tardi del 2008 John McCain fece la campagna per la Presidenza in parte su una proposta di mettere un tetto alle emissioni statunitensi dei gas serra. Ma a questo punto i repubblicani nel Congresso sono uniti nell’opposizione ad ogni iniziativa sostanziale per limitare il riscaldamento globale, con 30 Senatori del Partito Repubblicano che negano apertamente le schiaccianti prove scientifiche secondo le quali le attività umane stanno provocando il cambiamento del clima.

Le falsità che stanno avvelenando la politica americana tendono a condividere tragitti simili. Si parte dal cinismo, si diffondono tramite la disinformazione e culminano nella capitolazione, quando i repubblicani che conoscono la verità assecondano le bugie.

Si prenda la pretesa delle elezioni rubate. Donald Trump non ha mai avuto dalla sua alcuna prova, ma non se ne curava – voleva soltanto restare al potere oppure, se non ci riusciva, diffondere una menzogna che l’avrebbe aiutato a mantenere il suo controllo sul Partito Repubblicano. Nonostante la assenza di prove e il fallimento di ogni tentativo di produrre o fabbricare un caso, tuttavia, una ininterrotta grancassa propagandistica ha persuaso una maggioranza di repubblicani che la vittoria di Joe Biden fosse illegittima.

E i repubblicani del gruppo dirigente, che sulle prime avevano respinto la Grande Bugia, si sono acquietati ed hanno persino cominciato a sostenere la falsità. Cosicché mercoledì il Wall Street Journal ha pubblicato, senza correzioni o controlli dei fatti, una lettera all’editore da parte di Trump che  era piena di manifeste menzogne – e così facendo hanno fornito a quelle bugie una nuova, eminente piattaforma.

Il viaggio verso quello che è diventato oggi del Partito Repubblicano sul Covid-19 – un partito contro il vaccino, obiettivamente a favore della pandemia – ha seguito la stessa traiettoria.

Sebbene repubblicani come Ron DeSantis e Greg Abbott [3] sostengano che la loro opposizione ai requisiti della vaccinazione siano relative alla libertà, il fatto che entrambi i Governatori abbiano cercato di bloccare le imprese private dal richiedere alle clientele e al personale di essere vaccinati dimostra che questa è una cortina di fumo. Abbastanza chiaramente, una campagna di vaccinazione di successo sarebbe stata una buona notizia politica per Biden.

Dovremmo, per inciso, notare che, almeno sino ad ora, questo sabotaggio ha ripagato. Mentre ci sono varie ragioni per le quali gli americani restano non vaccinati, c’è una forte correlazione tra l’orientamento politico di un distretto elettorale e i suoi tassi, sia di vaccinazione che di mortalità, nei mesi recenti. E la persistenza del Covid, che a sua volta ha provocato conseguenze per l’economia, è stata un fattore importante del trascinamento verso il basso degli indici di consenso di Biden.

Più importante ancora per le dinamiche interne del Partito Repubblicano, tuttavia, è che molti nella base del partito hanno creduto alle affermazioni per le quali richiedere la vaccinazione contro il Covid-19 sia in qualche modo una intrusione tirannica dello Stato nelle decisioni personali. Di fatto, molti elettori repubblicani sembrano essersi messi alle spalle i requisiti di lunga data per i quali i genitori hanno vaccinato il loro figli contro altre malattie infettive.

E, come al solito, i repubblicani eletti come la Governatrice Ivey, che agli inizi parlava a favore dei vaccini,  hanno ripiegato e si sono arresi agli estremisti, anche se debbono sapere che così facendo provocheranno molte morti.

Non so con certezza la ragione per la quale la viltà sia diventata la regola tra i repubblicani eletti che non sono devoti agli estremisti. Ma se volete comprendere in che modo il Partito Repubblicano sia diventato una tale minaccia per tutto quello per cui l’America dovrebbe battersi, i vili sono almeno un fattore altrettanto importante dei pazzi.

 

 

 

 

 

[1] L’assalto al Campidoglio degli Stati Uniti è stata una rivolta attuata a Washington il 6 gennaio 2021 da parte dei sostenitori del presidente uscente Donald Trump per contestare il risultato delle elezioni presidenziali del 2020 e sostenere la richiesta di Trump al vicepresidente Mike Pence e al Congresso di rifiutare la proclamazione di Joe Biden alla Casa Bianca. Wikipedia.

[2] Ovvero, Bush padre, che fu Presidente prima del figlio. È morto nel 2018, a 94 anni. Dopo essere stato vicepresidente di Reagan per due mandati, fu eletto presidente nel 1988. Nel 1992 – dopo un solo mandato – venne sconfitto da Bill Clinton, anche per l’effetto negativo sui voti repubblicani della concomitante candidatura a destra dell’indipendente miliardario Ross Perot, che ottenne ben il 19 per cento dei voti. Il figlio Bush Jr. fu invece presidente degli Stati Uniti dal 2001 al 2009.

[3] Governatori rispettivamente della Florida e del Texas.

 

 

 

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