Blog di Krugman

Il problema del deficit in gran parte risolto (10 gennaio 2013)

 

January 10, 2013, 3:17 pm

The Mostly Solved Deficit Problem

The Center on Budget and Policy Priorities has a graph:

giu 24 p

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

The vertical axis measures the projected ratio of federal debt to GDP. The blue line at the top represents the projected path of that ratio as of early 2011 — that is, before recent agreements on spending cuts and tax increases. This projection showed a rising path for debt as far as the eye could see.

And just about all budget discussion in Washington and the news media is laid out as if that were still the case. But a lot has happened since then. The orange line shows the effects of those spending cuts and tax hikes: As long as the economy recovers, which is an assumption built into all these projections, the debt ratio will more or less stabilize soon.

CBPP goes on to advocate another $1.4 trillion in revenue and/or spending cuts, which would bring the debt ratio at the end of the decade back down to around its current level. But the larger message here is surely that for the next decade, the debt outlook actually doesn’t look all that bad.

True, there are projected problems further down the road, mainly because of the continuing effects of an aging population. But it still comes as something of a shock to realize that at this point reasonable projections do not, repeat do not, show anything resembling the runaway deficit crisis that is a staple of almost everything you hear, including supposedly objective news reporting.

So you heard it here first: while you weren’t looking, and the deficit scolds were doing their scolding, the deficit problem (such as it was) was being mostly solved. Can we now start talking about unemployment?

 

Il problema del deficit in gran parte risolto

 

Il Centro sul Bilancio e le priorità della politica presenta un grafico:

giu 24 p

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

L’asse verticale misura la percentuale prevista del debito federale sul PIL. La linea blu in alto rappresenta il previsto andamento di quella percentuale agli inizi del 2011 – ovvero, prima dei recenti accordi sui tagli alla spesa e sugli incrementi fiscali. Questa proiezione mostrava un andamento crescente del debito, come si nota ad occhio.

E precisamente tutto il dibattito sul bilancio a Washington e sui media  era disposto come se la situazione fosse ancora quella. Ma da allora sono successe un bel po’ di cose. La linea arancione mostra gli effetti di quei tagli alla spesa e di quegli innalzamenti delle tasse; nel momento in cui l’economia si riprende, che è un assunto implicito in tutte queste proiezioni, l percentuale del debito più o meno si stabilizzerà rapidamente.

Il CBPP va oltre sostenendo altri 1.400 miliardi di dollari tra entrate e tagli alle spese, il che riporterebbe alla fine del decennio la percentuale del debito circa al suo livello attuale. Ma in questo caso  il messaggio  più generale è che le previsioni sul debito per il prossimo decennio non appaiono tutte così negative.

E’ vero, sul percorso esistono più in là  problemi previsti, principalmente a causa dei perduranti effetti dell’invecchiamento della popolazione. Ciononostante fa un notevole effetto comprendere che a questo punto previsioni ragionevoli non mostrano, ripeto non mostrano, niente che assomigli alla incontrollata crisi del deficit che era l’aspetto principale di quasi tutto quello che abbiamo ascoltato, inclusi i resoconti giornalistici considerati obbiettivi.

Così si viene a sapere questo per la prima volta: nel mentre si teneva sotto osservazione, e gli allarmisti del deficit imperversavano su quel tema, il problema del deficit (per come  si presentava) era in gran parte in vi di soluzione. Possiamo ora cominciare a parlare di disoccupazione?

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