Blog di Krugman

Densità (16 aprile 2013)

 

Density

 

There’s an interesting discussion underway about whether rising population necessarily leads to rising land prices over time. Bill McBride of Calculated Risk says yes:

A key reason for the upward slope in real house prices is because some areas are land constrained, and with an increasing population, the value of land increases faster than inflation.

 

Noah Smith disagrees, because land isn’t really particularly scarce — when we see high land prices in some metro areas, it’s all about the agglomeration effects, which could go in various directions over time.

 

My first reaction to Smith’s comment was that it might not matter very much, because new metropolitan areas are very hard to create; there may be plenty of land around Lubbock, but nobody’s going to move there, so a growing population has to squeeze into the metropolitan areas we have. But then I realized that this might not be the last word either; even if people want to stay in existing metro areas, they can hive off “edge cities” at the, um, edges of these metro areas, so that the relevant population density — the density that makes land in or near urban hubs expensive — might not rise even if the overall population of the metro area goes up.

And we have data! Via Richard Florida, new work by the Census (pdf) calculates “population-weighted density” — a weighted average of density across census tracts, where the tracts are weighted not by land area but by population; this gives a much better idea of how the average person lives.

 

 

As Florida points out, the new measure conveys a much better sense of how metros differ. For example, by the standard density measure Los Angeles is actually denser than New York, basically because LA is hemmed in by mountains, limiting how far the sprawl/commuting zone can reach. But New York has an urban core in a way that LA does not, and sure enough, it has a much, much higher population-weighted density.

What I wanted, however, was trends — and the Census has calculated this measure both for metros and for national aggregates for both 2000 and 2010. Here’s what it looks like:

giu 16 5

 

 

 

 

 

 

 

So, a couple of points. First, although America is a vast, thinly populated country, with fewer than 90 people per square mile, the average American lives in a quite densely populated neighborhood, with more than 5000 people per square mile. The next time someone talks about small towns as the “real America”, bear in mind that the real real America — the America in which most Americans live — looks more or less like metropolitan Baltimore.

Second, however, although the US population and hence the population density rose about 10 percent over the course of the naughties, the average American was living in a somewhat less dense neighborhood in 2010 than in 2000, as population spread out within metropolitan areas. If you like, we’re becoming a bit less a nation of Bostons and a bit more a nation of Houstons.

This is, I think, a picture of urban geography in which the link between overall rising population and land prices is likely to be diffuse at best. So I think I call this one for Smith — although McBride’s point that actual real housing prices do seem to have an upward trend remains important, and needs explaining.

 

Densità

 

E’ in corso un interessante dibattito sul tema se la crescita della popolazione porti necessariamente con il passare del tempo ad una crescita dei prezzi dei terreni. Bill McBride di Calculated Risk risponde affermativamente:

Una ragione fondamentale della tendenza verso l’alto dei prezzi reali delle abitazioni è che alcune regioni sono limitate nel territorio, e con una popolazione crescente il valore dei terreni cresce più velocemente dell’inflazione”.

Noah Smith non è d’accordo, perché il territorio non è davvero particolarmente scarso – quando assistiamo ad alti prezzi dei terreni in qualche area metropolitana, dipende dagli effetti insediativi, che nel tempo potrebbero svilupparsi in direzioni varie.

La mia prima reazione al commento di Smith è stata che esso non dovrebbe avere particolare rilievo, perché è molto difficile creare nuove aree metropolitane; ci possono essere molte terre attorno a Lubbock [1], ma nessuno ha intenzione di spostarsi in esse, dunque una popolazione crescente deve comprimersi nelle aree metropolitane che abbiamo. Ma poi ho compreso che anche questa potrebbe non essere l’ultima parola; anche se le persone vogliono restare nelle aree metropolitane esistenti, essi possono agglomerare “citta periferiche” nelle, scusate il bisticcio, periferie di queste aree metropolitane, cosicché la rilevante densità della popolazione – la densità che rende i terreni nei centri urbani o prossimi ad essi costosi – può non crescere anche se la popolazione generale dell’area metropolitana sale.

Ed abbiamo i dati! Per merito di Richard Florida, un nuovo lavoro basato sul censimento (disponibile in pdf) calcola la “densità  ponderata sulla popolazione” – una media ponderata della densità attraverso le aree censuarie, dove le aree sono ponderate non per la superficie dei territori ma per la popolazione; il che ci dà un’idea molto migliore di come viva una persona media.

Come Florida sottolinea, la nuova misura comunica una percezione assai migliore di come le metropoli differiscono. Per esempio, secondo le misure standard di densità Los Angeles è effettivamente molto più densa di New York, perché Los Angeles è circondata dalle montagne, che limitano la distanza che una zona della dimensione di un viaggio pendolare può raggiungere. Ma New York è dotata di una centro urbano che Los Angeles non ha, ed è evidente che ha una  densità ponderata sulla popolazione assai più elevata.

Quello che cercavo, tuttavia, erano le tendenze – ed il Censimento ha calcolato questa misura sia per le aree metropolitane che i dati complessivi nazionali, in riferimento al 2000 ed al 2010. Ecco cosa appare:

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Dunque, un paio di aspetti. In primo luogo, sebbene l’America sia un paese vasto e debolmente popolato, con meno di 90 persone per miglio quadrato, l’americano medio vive in zone abbastanza densamente  popolate, con più di 5.000 persone per miglio quadrato. La prossima volta che qualcuno parla di “piccole città” come l’America vera, tenete a mente che l’America vera sul serio – l’America nella quale vive la maggior parte degli americani – assomiglia più o meno all’area metropolitana di Baltimora [2].

In secondo luogo, tuttavia, sebbene la popolazione degli Stati Uniti e di conseguenza la densità della popolazione siano cresciute di circa il 10 per cento nel corso dei primo decennio del 2000, l’americano medio sta vivendo in zone meno dense nel 2010 che non nel 2000, intese come popolazione sparpagliata sui territori metropolitani. Se volete, stiamo diventando un po’ meno una nazione di città come Boston ed un po’ più di città come Houston [3].

Questo è, penso, un quadro di geografia urbana nel quale il nesso tra una crescita generale della popolazione ed i prezzi dei terreni è probabile si attenuino al massimo. Dunque, lo cito a favore della tesi di Smith – sebbene l’opinione di McBride secondo la quale i prezzi reali effettivi delle abitazioni sembrano avere una tendenza in crescita resta importante, ed ha bisogno di spiegazioni.



[1] Lubbock è una città degli Stati Uniti d’America, capoluogo della contea omonima nello stato del Texas. Si estende su una superficie di 297,6 km² e nel 2007 contava 217.326 abitanti (704,7 per km²). Nel 1951 ebbe luogo nella città uno dei più famosi avvistamenti di massa di UFO (Wikipedia)

[2] Secondo le stime del 2011 la popolazione della città contava 619.493 residenti, mentre l’area metropolitana di Baltimora-Washington arriva a 2.690.886 abitanti. Baltimora è anche il più importante porto degli Stati Uniti.

[3] Secondo Wikipedia Boston ha circa 617.000 abitanti ed una densità di 2.660 abitanti per Kmq, mentre Houston ha 2.990.000 abitanti, ma una densità minore, pari a 1.347 abitanti per kmq.

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