Blog di Krugman

Il vero erede di Margaret Thatcher (10 aprile 2013)

 

Margaret Thatcher’s True Heir

 

As Bruce Bartlett points out, the Margaret Thatcher American conservatives admire bears little resemblance to the British Prime Minister of the same name. In particular, she did hardly anything to scale down the British welfare state (although she did make a hash of retirement security — more on that in a later post). Here’s one indicator, from the Institute for Fiscal Studies (pdf):

 

What she did do was redistribute the burden of taxation downward, cutting top income tax rates while raising consumption taxes, which fall most heavily on low incomes. Her downfall came with the poll tax, a drastically regressive tax — the same amount for everyone, regardless of income — that was too much even for her own party.

And what that means is that her truest heir in America is … Bobby Jindal, the not-so-whizzy whiz-kid governor of Louisiana, who proposed scrapping his state’s income tax and replacing it with sales taxes.

Grover Norquist loved it:

Grover Norquist, the intellectual leader of the anti-tax crowd in Washington, had praised Jindal’s plan as “the boldest, most pro-growth state tax reform in U.S. history.” He noted that it was particularly significant, because with Obama positioned to veto anything resembling the House GOP’s budget for the next several years, Louisiana might be Republicans’ best chance to show off their tax ideas on the state level.

 

“The national media and Acela-corridor crowd continue to focus on the bickering Washington, but they can learn what real tax reform looks like by looking to Louisiana,” Norquist said.

But strange to say, it’s not just Acela riders who hate this idea; so do the citizens of Louisiana, who disapprove by 63 to 27 percent. Jindal’s own approval has collapsed, so he’s having his own poll tax moment.

Anyway, if Republicans more generally should decide to emulate the true Thatcher record, I’m sure Democrats would be delighted.

 

Il vero erede di Margaret Thatcher

 

Come Bruce Bartlett mette in evidenza, la Margaret Thatcher che i conservatori americani ammirano ha poco somiglianza con il Primo Ministro britannico con lo stesso nome. In particolare, ella fece a malapena qualche cosa per far retrocedere il sistema assistenziale inglese (sebbene abbia fatto un pasticcio in materia di sicurezza pensionistica – ci tornerò in un prossimo post). Ecco un indicatore, a cura dell’ Institute for Fiscal Studies:

Quello che fece fu una redistribuzione del peso della fiscalità verso il basso, tagliando le aliquote fiscali sui redditi più alti mentre aumentava le imposte sui consumi, che gravano più pesantemente sui redditi bassi. La sua caduta venne con la poll tax [1], una tassa drasticamente regressiva – la stessa cifra per tutti, a prescindere dal reddito – che era troppo persino per il suo partito.

E questo significa che il suo erede più autentico in America è …. Bobby Jindal, quel Governatore della Louisiana che non è propriamente un ragazzo-prodigio, che ha proposto di smantellare la tassa sul reddito del suo Stato e di rimpiazzarla con tasse sulle vendite.

Grover Norquist se ne è innamorato:

“Grover Norquist, l’intellettuale leader del movimento anti-tasse a Washington, ha elogiato il piano di Jindal come “la più coraggiosa e la più favorevole alla crescita riforma fiscale al livello degli stati nella storia degli Stati Uniti”. Egli ha notato in particolare quanto  essa sia significativa perché, considerato che Obama è orientato a porre il veto a qualsiasi cosa assomigli alla proposta repubblicana di bilancio alla Camera per i prossimi anni, la Louisiana potrebbe essere la migliore possibilità per i Repubblicani di mettere in mostra le loro idee fiscali al livello degli stati.

‘I media nazionali e la gente che viaggia sui treni Acela del corridoio del Nord Est [2] continuano a seguire il battibecco di Washington, ma possono apprendere a cosa assomigli una vera riforma fiscale guardando alla Louisiana’  ha detto Norquist”.

Ma strano a dirsi, non sono solo quelli che corrono sui treni Acela ad odiare quell’idea; lo fanno anche i cittadini della Louisiana, i quali disapprovano con una percentuale del 63%. Anche nel caso di Jindal l’approvazione non c’è stata, cosicché anche lui sta avendo il suo moneto “poll tax”.

In ogni caso, se i Repubblicani dovessero più in generale  decidere di imitare il vero esempio della Thatcher, sono sicuro che i Democratici ne sarebbero deliziati.


 

 


[1] Nel 1989 la popolarità della Thatcher – al Governo ormai da dieci anni –  iniziò a declinare, all’inizio a causa di una frenata nella crescita economica (causata dagli alti tassi d’interesse), e in seguito a causa della sua riforma del sistema fiscale, con la quale introdusse la cosiddetta poll tax, una tassa calcolata in base alla popolazione, uguale per ogni cittadino residente nel Regno Unito, che era in contrasto con il programma liberista, ed era contestata anche nelle classi basse. Fu una misura molto impopolare, che diede avvio ad uno sciopero fiscale cui parteciparono più di 18 milioni di persone ed a molte proteste che ebbero un notevole successo; il Primo ministro, comunque, come molte altre volte in passato non arretrò di un millimetro. Tutti questi fatti le fecero alienare l’appoggio del partito; la sua caduta fu anticipata dalle dimissioni del Ministro degli Esteri nonché Vice-Primo ministro Geoffrey Howe (in quanto si trovava in conflitto con l’euroscetticismo del Primo ministro). Il 20 novembre 1990, mentre la Thatcher era alla Conferenza di Parigi, si svolsero le elezioni per la carica di leader del Partito Conservatore. La Thatcher, che credeva di essere in netto vantaggio sull’avversario Michael Heseltine, non raggiunse la maggioranza richiesta per soli 4 voti ed era quindi necessario un secondo turno. La situazione precipitò nelle ore successive, quando, rientrata a Londra, avviò delle consultazioni con gli stati maggiori del Partito, dopo aver annunciato che sarebbe rimasta a Downing Street. Nella notte, tuttavia, cambiò idea e decise di dimettersi da Primo ministro; sostenne poi la candidatura del Ministro dell’Economia John Major, che al Congresso del partito vinse facilmente e le succedette come Primo Ministro (Wikipedia)

 

[2] “Acela” è il nome usato per i 20 treni ad alta velocità dell compagnia Armtrack,  che sono utilizzati nel cosiddetto “corridoio del Nord Est” (“North East corridor”), nella tratta tra Washington e Boston, via New York e Filadelfia. Ma il progetto che fu scelto nel 1994 prevedeva anche l’utilizzo del sistema a cassa oscillante del tipo “Pendolino”. Ciononostante, ho l’impressione che l’utilizzo degli utenti di quel treno come categoria sociologica, non alluda tanto ad una categorie di persone benestanti (ormai il treno è in funzione da molti anni, ha velocità inferiore ai treni francesi ed italiani, per non dire dei cinesi e giapponesi), quanto ad un area geografica gravitante attorno a Washington. Un po’ come dire “la gente della Capitale”; oppure la gente di un’area con tendenze liberal ….

giu 16 8

 

 

 

 

 

 

 

 

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