Blog di Krugman

Gli Iron Men di Wall Street (16 febbraio 2014)

 

Feb 16, 10:59 am

Iron Men of Wall Street

Greg Mankiw has written another defense of the 0.1 percent — and this one is kind of amazing.

Before I get to the amazing part, however, can I say enough with the movie stars. Yes, a handful of media stars make a lot of money. But they are a trivial part of the story (pdf):

The upper tiers of the income distribution are overwhelmingly occupied by executives of one kind or another — corporate, finance, real estate, and lawyers who are surely more corporate than Perry Mason. And even the biggest names in media aren’t real players. Remember, the 40 top-paid hedge fund managers and traders made an average of more than $400 million each in 2012.

Which brings me to the amazing part of the column. Mankiw invokes the strong role of financial fortunes in U.S. inequality to argue that the incomes are deserved:

A similar case is the finance industry, where many hefty compensation packages can be found. There is no doubt that this sector plays a crucial economic role. Those who work in banking, venture capital and other financial firms are in charge of allocating the economy’s investment resources. They decide, in a decentralized and competitive way, which companies and industries will shrink and which will grow. It makes sense that a nation would allocate many of its most talented and thus highly compensated individuals to the task.

Has Greg been living in a cave since 2006? We’re now in the seventh year of a slump brought on by Wall Street excess; the wizardly job of “allocating the economy’s investment resouces” consisted, we now know, largely of funneling money into a real estate bubble, using fancy financial engineering to create the illusion of sound, safe investment. We also know that there is a real question whether hedge funds, in particular, actually destroy value for their investors.

One more thing: Mankiw argues that our tax system is fair because the top 0.1 percent pays a higher share of income in federal taxes than the middle class. This neglects the partial offset of this progressivity by regressive state and local taxes. But surely the main point is that to the extent that taxes on the 0.1 percent are high (they aren’t really, in historical context) that’s largely because Mitt Romney lost the 2012 election, so that Obama’s partial rollback of the Bush tax cuts and the high-income surcharges that partially finance health reform remained in place and the Ryan budget didn’t happen. It’s kind of funny to claim that our system is fair thanks to policies that you and your friends tried desperately to kill.

Anyway, the wolves of Wall Street are more Gordon Gekko than Iron Man; if they’re the best argument you have for the justice of extreme inequality, you’re not doing too well.

 

Gli Iron Men di Wall Street

 

Greg Mankiw è nuovamente intervenuto a difesa dello 0,1 per cento dei più ricchi – e stavolta è davvero incredibile.

Prima di arrivare alla parte incredibile, tuttavia, devo un po’ spiegare da dove la storia comincia. E’ vero, una manciata di personaggi famosi dei media fanno un sacco di soldi. Ma sono una parte del tutto secondaria dell’intera faccenda [1] (si veda la connessione, disponibile in pdf):

I settori più in alto della distribuzione del reddito sono in termini quasi assoluti occupati da dirigenti di un tipo o dell’altro – imprese, finanza, settore immobiliare ed avvocati che somigliano a dirigenti di azienda certamente di più che non Perry Mason. E persino i nomi più noti nel mondo dei media non sono i veri protagonisti. Si ricordi, i dirigenti e gli operatori finanziari con paghe più alte degli hedge fund realizzano una media di più di 400 milioni di dollari per ciascuno nel 2012.

La qual cosa mi porta alla parte strabiliante dell’articolo. Mankiw invoca il forte ruolo delle fortune finanziarie negli Stati Uniti per sostenere che i redditi sono meritati:

“Un caso simile è il settore della finanza, dove si possono trovare molti cospicui blocchi di compensi. Non c’è dubbio che questo settore giochi un ruolo economico cruciale. Coloro che lavorano nel settore bancario, nel capitale di rischio ed in altre società hanno il compito di allocare le risorse di investimento dell’economia. Essi decidono, in modi decentrati e competitivi, quali imprese ed industrie subiranno restrizioni e quali cresceranno. Ha un senso che una nazione collochi in quella posizione molti dei suoi migliori talenti, e di conseguenza li compensi generosamente.”

A partire dal 2006, Greg è forse vissuto in una grotta? Siamo oggi al settimo anno di una crisi provocata dagli eccessi di Wall Street; il lavoro geniale dell’ “allocare le risorse di investimento dell’economia” è in gran parte consistito, sappiamo ora, nell’incanalare denaro dentro la bolla immobiliare, utilizzando fantasiose ingegnerie finanziarie per creare l’illusione di investimenti sani e sicuri. Sappiamo anche che è fondato il dubbio che, in particolare gli hedge fund abbiano effettivamente distrutto valore per i loro investitori.

Una cosa ancora: Mankiw sostiene che il nostro sistema fiscale è giusto perché lo 0,1 per cento dei più ricchi paga in tasse federali una quota maggiore di reddito della classe media. In questo modo trascura il parziale bilanciamento di questa progressività da parte della tassazione regressiva al livello degli Stati e delle comunità locali. Ma sicuramente il punto principale è che, nella misura in cui le tasse sullo 0,1 per cento sono alte (in realtà non lo sono, nel contesto storico), ciò in gran parte è dovuto al fatto che Mitt Romney perse le elezioni del 2012, di modo che il parziale ritorno ai livelli precedenti da parte di Obama rispetto agli sgravi fiscali di Bush ed il sovraccarico sugli alti redditi che in parte finanzia la riforma sanitaria, sono rimasti in campo ed il bilancio proposta da Ryan non si è avverato. E’ una cosa curiosa che uno sostenga che il nostro sistema è giusto grazie alle politiche che lui ed i suoi amici avevano cercato di liquidare.

In ogni modo, i lupi di Wall Street sono più Gordon Gekko che Iron Man; se sono il migliore argomento di cui si dispone per sostenere la giustezza di una ineguaglianza estrema, non si è messi bene.



[1] Se si amplia l’immagine, si trova che i personaggi dello spettacolo e dello sport si appropriano dello 0,27 per cento del reddito nazionale, a fronte di un 7,34 di tutto il mondo dello 0,1 per cento dei più ricchi.

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