Blog di Krugman

A caccia della falsa equivalenza (29 aprile 2014)

 

Apr 29, 8:45 am

The Hunt for False Equivalence

America, it goes without saying, has a powerful, crazy right wing. There’s nothing equivalent on the left — yes, there are individual crazy leftists, but nothing like the organized, lavishly financed madness on the right.

But centrists have a very hard time acknowledging this asymmetry; they love to assert that both sides are equally wrong — and often seem to feel the need to invent extreme positions when they don’t actually exist.

Which brings me to this critical piece by Chris House. A while back House declared that both Ed Prescott and yours truly say crazy things; when asked for an example of me saying something remotely equivalent to something like Prescott’s declaration that there is no evidence that Fed policy matters, he never did answer.

Now House takes me and Noah Smith to task for preaching to the left-wing echo chamber in what we wrote about the Tom Sargent speech that’s making the rounds. And once again I have to wonder whether he actually read what I wrote, or simply assumed that it must be over the top.

First, House apparently missed the fact that I was explicitly not attacking Sargent; instead, I was questioning the efforts of people at AEI to promote a speech given in 2007, before the financial crisis, as the essence of wisdom in a world suffering a prolonged slump.

Second, House criticizes me for questioning the tradeoff between inequality and growth — but without quoting what I actually said. Here it is:

So, about the not so time-dependent points: Sargent declared as a principle, “There are tradeoffs between equality and efficiency.” Well, every economist would agree that Cuban-type equality is bad for efficiency. But would reducing our current level of inequality reduce efficiency? That’s far from clear: there are a number of reasons to believe that high levels of inequality have adverse effects on economic growth – and evidence to that effect is coming not from fringe leftists but from places like the IMF.

That seems pretty qualified to me — not a general assertion that there is never a tradeoff, but a suggestion that at current levels of inequality the tradeoff isn’t clear, backed by a link to serious research. What should I have said? Must one refuse to mention IMF research because it might reverberate in the echo chamber?

If you ask me, the real echo chamber here is the centrist echo chamber — and yes, it exists. In this chamber everyone knows that people like me are just as bad as the crazies on the right, and they know it because everyone says it. But where is the evidence?

 

A caccia della falsa equivalenza

 

L’America, non è il caso di dirlo, ha una destra potente e fanatica. Non c’è niente di equivalente a sinistra – sì, ci possono essere individui di sinistra fanatici anch’essi, ma niente come l’organizzata e generosamente foraggiata follia della destra.

Ma i centristi fanno grande fatica a riconoscere questa asimmetria; amano asserire che i due schieramenti hanno entrambi torto – e sembrano spesso sentire il bisogno di inventare posizioni estreme quando per la verità non esistono.

La qualcosa mi conduce a questo articolo critico di Chris House. Tempo addietro House dichiarò che sia Ed Prescott che il sottoscritto dicevano cose pazzesche; quando gli venne chiesto di fornire un esempio di una mia dichiarazione anche lontanamente paragonabile a ciò che aveva detto Prescott, secondo il quale non c’era alcuna prova che la politica della Fed avesse importanza, non rispose mai.

Ora House se la prende con me e con Noah Smith per aver fatto da camera di risonanza della sinistra con quello che abbiamo scritto a proposito del discorso di Tom Sargent [1] che sta circolando dappertutto. Ed una volta ancora mi devo chiedere se egli abbia effettivamente letto quello che ho scritto, oppure se abbia semplicemente presupposto che esso andasse sopra le righe.

In primo luogo, House sembra non accorgersi del fatto che io, per mia stessa affermazione, non stavo attaccando Sargent; stavo invece interrogandomi sugli sforzi degli individui dell’American Enterprise Institute nel promuovere, come esempio peculiare di saggezza in un mondo che soffre di una crisi prolungata, un discorso pronunciato nel 2007, prima della crisi finanziaria.

In secondo luogo, House mi critica per aver messo in dubbio il (necessario) compromesso tra ineguaglianza e crescita – ma si guarda dal citare quello che ho effettivamente detto. Che sono le cose seguenti:

“Dunque, a proposito di quei punti non così in sintonia con i tempi: Sargent ha dichiarato come un principio “Ci sono compromessi tra eguaglianza ed efficienza”. Ebbene, ogni economista converrebbe che una eguaglianza di tipo cubano è negativa per l’efficienza. Ma ridurre il nostro attuale livello di ineguaglianza ridurrebbe l’efficienza? Questo è tutt’altro che chiaro: ci sono varie ragioni per credere che alti livelli di ineguaglianza abbiano effetti negativi sulla crescita economica – e le prove di tali effetti non provengono da frange della sinistra, ma da luoghi come il Fondo Monetario Internazionale.”

Pare a me che questo sia abbastanza moderato – non un giudizio generale per il quale non c’è mai un compromesso, ma l’indicazione che agli attuali livelli di ineguaglianza il compromesso non è chiaro, seguita da un connessione con una ricerca seria. Cosa avrei dovuto dire? Uno deve rifiutare di citare la ricerca del Fondo Monetario Internazionale perché essa potrebbe risuonare come una camera di risonanza (della sinistra)?

Se volete la mia opinione, la vera camera di risonanza in questo caso è quella centrista – la quale esiste, senza alcun dubbio. In quella camera tutti sanno che gli individui come il sottoscritto sono altrettanto negativi dei mattoidi della destra, e lo sanno perché tutti lo dicono. Ma dove sono le prove?

 

 

[1] Vedi il post del 21 aprile “Non sono tempi per Sargent”.

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