Blog di Krugman

Ebbene, non abbiamo alcuna banana (21 luglio 2014)

 

Jul 21 7:54 am

Yes, We Have No Banana

Noah Smith has a funny piece on the hermetic system that is Austrian economics, with its multilayered defenses against any kind of criticism. What gets me in particular, because I’ve noticed it a lot lately, is this:

3. “Inflation” doesn’t mean “a rise in the general level of consumer prices,” it means “an increase in the monetary base”, so QE is inflation by definition.

So when Austrians were predicting runaway inflation, they didn’t actually mean consumer prices?

OK, you know that if the CPI had soared, they would have claimed vindication. But the main point is that nobody else cares about the monetary base, or at any rate they care about it only to the extent that it was presumed to say something about future rises in the CPI. Insisting that the term “inflation” means something else in your private language is just pathetic.

But maybe it would have helped, five or six years ago, to have pinned Austrian down on what they thought would happen to something else; following Alfred Kahn, they could have called a general rise in the CPI a banana. Were they predicting a banana? Of course they were. And they were wrong.

 

Ebbene, non abbiamo alcuna banana

Noah Smith ha un articolo divertente sul sistema ermetico che è l’economia austriaca, con le sue difese multistrato contro ogni genere di critica. Quello che in particolare mi convince, perché l’avevo notato molto tempo fa, è questo:

 

3. “Inflazione” non significa “una crescita nel livello generale dei prezzi al consumo”, significa “un incremento nella base monetaria”; cosicché la ‘facilitazione quantitativa’ è inflazione per definizione.

 

Dunque, quando gli ‘austriaci’ prevedevano una inflazione fuori controllo, in verità non intendevano i prezzi al consumo?

E’ vero, si sa che se l’indice dei prezzi al consumo fosse schizzato in alto, essi avrebbero sostenuto di aver avuto una convalida. Ma il punto principale è che nessun altro si cura della base monetaria, o in ogni caso loro se ne occupano solo nella misura i cui era previsto di dire qualcosa sui futuri incrementi dell’indice dei prezzi. Insistere che il termine “inflazione” significhi altro nel vostro linguaggio privato è solo patetico.

Ma forse sarebbe stato utile, cinque o sei anni fa, aver messo alle corde gli ‘austriaci’ su cosa pensavano sarebbe accaduto a qualcos’altro; sull’esempio di Alfred Kahn[1], essi avrebbero potuto chiamare una crescita dell’indice generale dei prezzi una ‘banana’. Avevano previsto una banana? Certo che l’avevano prevista. Ed avevano avuto torto.

 

 

[1] Alfred Kahn fu un architetto statunitense. Nella sua esistenza si occupò, nel senso che ne fu artefice importante, del processo di deregolamentazione del sistema dei trasporti americano, piuttosto invisa sia dai dirigenti delle imprese che dai sindacati. La deregolamentazione comportò forte competizione, miglioramenti cospicui nei prezzi (l’ascesa dei primi gruppi ‘lowcost’), ma anche varie crisi e fallimenti. Probabilmente sulla base della contrastata fama conseguita, ebbe successivamente, dal Presidente Carter, l’incarico di occuparsi del serio problema dell’inflazione – nel 1978 era balzata in alto dell’8 per cento – andando a ricoprire il difficile compito di Presidente del Consiglio per la Stabilità dei Salari e dei Prezzi. In pratica, fu probabilmente un tecnico ingegnoso e audace, al quale si chiedeva di far miracoli anche sulla spinosa questione del controllo dei prezzi. Da quello che comprendo si rese conto che si trattava di una missione improba, e il suo carattere non doveva essere incline alla moderazione (un suo amico disse che quella nomina era un po’ come “utilizzare un piromane nel lavoro di pompiere”). Alle prese con lo scivoloso linguaggio dell’economia (doveva chiamare quello che stava accadendo eufemisticamente una “recessione”, oppure come “una depressione molto seria”?), un giorno annunciò che, a scanso di ulteriori equivoci, l’avrebbe definita “una banana”. Il che gli provocò un pesante rimbrotto da parte del Presidente della United Fruit Company.

Ma così nacque la faccenda della banana, che ora Krugman resuscita contro gli economisti della cosiddetta scuola ‘austriaca’. Kahn, nella foto qua sotto, morì nel 2010, all’età di 93 anni.

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