Blog di Krugman

Inettitudine macroeconomica procurata (dal blog di Krugman, 1 luglio 2014)

 

Jul 1 10:51 amJul 1 10:51 am

Learned Macroeconomic Helplessness

One of the oddest, most frustrating things about the six years plus since the Great Recession began is the incessant whining from pundits that it’s all very complicated, and nobody knows what to do. As Dean Baker says, the story of this slump is remarkably simple; I would give more role to household debt than he does, but basically yes, it’s a huge slump in housing. Here’s residential investment as a percentage of GDP:

z 18

 

 

 

 

 

 

 

This created a big hole in demand, one that couldn’t be filled with conventional monetary policy; so the answer should have been some mix of fiscal expansion, unconventional monetary policy, and debt relief. This wasn’t hard or unconventional economics; it was not much beyond Econ 101.

What about all the objections raised? Expansionary monetary policy would cause inflation! Budget deficits will drive up interest rates! We need to reduce deficits to encourage the confidence fairy! Two things: First, none of this came from the standard economic models, which said that money wouldn’t be inflationary in a liquidity trap, deficits wouldn’t drive up interest rates, and contractionary policy would be contractionary. And so it proved: low inflation, low interest rates, and here’s the effect of austerity from 2009 to 2013:

z 19

 

 

 

 

 

 

 

 

 

So basic models told us what to do, and the models have worked very well.

The only complicated thing about responding to this crisis has been the ideological unwillingness of influential people to take yes for an answer. We had the knowledge and the tools to have avoided most of the pain, but we didn’t, and instead cried “It’s all so complicated.”

 

 

Inettitudine macroeconomica procurata

 

Una delle cose più curiose, più frustranti dei sei anni e più da quando la Grande Recessione ebbe inizio è l’incessante lamentela da parte dei commentatori secondo la quale tutto è molto complicato, e nessuno sa cosa fare. Come dice Dean Baker, la storia di questa crisi è considerevolmente semplice; io darei, rispetto a lui, un ruolo maggiore al debito delle famiglie, ma fondamentalmente è vero: si tratta di un vasto cedimento nel settore abitativo. Ecco l’investimento residenziale come percentuale del PIL:

z 18

 

 

 

 

 

 

 

Questo ha creato un grande buco nella domanda, un buco che non poteva essere riempito con la politica monetaria convenzionale; così la risposta avrebbe dovuto in qualche modo riguardare un mix di espansione delle finanza pubblica, di politica monetaria non convenzionale e di attenuazione del debito. Questa non era economia difficile o non convenzionale; non era molto di più di quello che è scritto nei libri di testo.

Che dire di tutte le obiezioni sollevate? La politica monetaria espansiva avrebbe provocato l’inflazione! I deficit di bilancio avrebbero spinto verso l’alto i tassi di interesse! Abbiamo bisogno di ridurre i deficit per incoraggiare la fata della fiducia! Due cose: la prima è che niente di questo viene dai modelli economici consueti, che dicono che la moneta, in una trappola di liquidità, non può avere effetti inflazionistici; che i deficit non possono spingere in alto i tassi di interesse; e che una politica restrittiva avrà effetti restrittivi. E così si è dimostrato: bassa inflazione, bassi tassi di interesse, ed ecco l’effetto dell’austerità dal 2009 al 2013:

z 19

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Dunque, i modelli di base ci dicono cosa fare e i modelli hanno funzionato benissimo.

La sola cosa complicata nel rispondere alla crisi è stata l’indisponibilità ideologica delle persone influenti di non contentarsi di una risposta affermativa. Abbiamo la conoscenza e gli strumenti che potevano evitare gran parte della sofferenza, ma non li abbiamo usati, ci siamo invece lamentati perché “E’ tutto così complicato”.

By


Commenti dei Lettori (0)


E' possibile commentare l'articolo nell'area "Commenti del Mese"