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Calunnie sugli anni ‘70 (dal blog di Krugman, 8 marzo 2015)

 

Mar 8 12:20 pm

Slandering the 70s

I noted yesterday that back in 2009 there was a real division of opinion among leading Republicans: would Obama and Bernanke deliver Weimar-level inflation, or merely 70s-type stagflation?

One thing I neglected to mention, however, is that the 1970s the right predicted would come back bore little resemblance to the actual decade. Yes, the US economy was troubled in that era. But the performance wasn’t nearly as bad as later legend had it, especially when we consider the incomes of middle-class families. Furthermore, the preferred right-wing narrative about why the 70s were worse than the 60s has absolutely no empirical support.

So, about the 70s in perspective: here’s real family incomes since World War II:

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Economic Policy Institute

There was, obviously, a major deterioration after 1973. First came the worst recession since the 1930s — I’m old enough to remember when people called 1974-5, not 2007-9, the Great Recession. Then a recovery that did produce gains, and did eventually raise incomes above their pre-recession level, but not by much.

What you can see, however, is that this pattern of recessions followed by disappointing recoveries has been the norm for the past 40 years; it began in the 1970s, but it didn’t end then. Here’s median income changes from business cycle peak to business cycle peak:

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The 73-79 cycle was lousy by pre-73 standards, but real median income did end up notably higher despite sharply rising oil prices. Perhaps surprisingly given the legend, “morning in America” didn’t do much better, despite a sharp fall in oil prices — in fact, the annual growth rate was almost exactly the same. And the “Bush boom” was much worse, with essentially no gain in incomes even before the financial crisis struck. The only halfway convincing boom, at least as far as middle-class families are concerned, took place in the 1990s.

So whence the impression that the 70s were completely horrible, while Reaganomics was a triumph? Part of the answer is inflation, which did feel out of control even if it was largely matched by wage increases. But one suspects that the trashing of the 70s also reflects the reality that those doing the trashing don’t really care about ordinary families; what they care about is this:

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Piketty and Saez

But perhaps at a deeper level, the depiction of the 70s as the epitome of a bad economy is about selling an ideology. The 70s were the final years before the great right turn in American politics, so they must become an object lesson in how liberal governance is a disaster. You constantly hear assertions that stagflation was caused by an excessively large welfare state — as opposed to oil shocks and bad judgement by the Fed. Actually, it’s even stranger, when you read Paul Ryan’s linked piece, to see his insinuation that budget deficits are what cause stagflation — in the 70s public debt was low and falling as a share of GDP. It only started rising after the Reagan tax cuts.

So we’re not going back to the 70s — and we’re definitely not going back to the 70s of right-wing fantasy, a dystopia that never really happened.

 

Calunnie sugli anni ‘70

Ho notato ieri che nel passato 2009 ci fu una vera divisione di opinioni nei gruppi dirigenti repubblicani: Obama e Bernanke avrebbero provocato una inflazione al livello di quella di Weimar, oppure una semplice stagflazione sul modello degli anni ’70?

Una cosa che ho trascurato di ricordare, è che gli anni ’70 pronosticati dalla destra ritornerebbero mostrando una somiglianza modesta con l’attuale decennio. E’ vero, in quel periodo l’economia americana era nei guai. Ma l’andamento non era neanche lontanamente negativo come l’ultimo periodo leggendario ha mostrato, in particolare quando si considerano i redditi delle famiglie di classe media. Inoltre, il racconto favorito della destra, sulle ragioni per le quali gli anni ’70 furono peggiori degli anni ’60, non ha assolutamente alcun fondamento empirico. Dunque, a proposito della prospettiva di una ripetizione degli anni ’70, ecco i redditi reali delle famiglie a partire dalla Seconda Guerra Mondiale:

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Economic Policy Institute

 

Ovviamente, dopo il 1973 ci fu un importante deterioramento. Arrivò anzitutto la peggiore recessione a partire dagli anni ’30 – sono vecchio abbastanza per ricordare quando le persone chiamavano Grande Recessione il periodo 1974-1975, non il 2007-2009. Poi arrivò una ripresa che produsse risultati positivi, ed effettivamente incrementò i redditi oltre il loro livello precedente la recessione, seppure non di molto.

Quello che potete osservare, tuttavia, è che questo schema di recessioni seguite da deludenti riprese è stata la norma negli ultimi 40 anni; cominciò negli anni ’70, ma da allora è proseguito. Ecco i mutamenti nei redditi mediani [1] da un picco all’altro dei cicli economici:

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Il ciclo 73–79 fu scadente rispetto alle consuetudini precedenti il 1973 [2], ma il reddito medio reale arrivò considerevolmente più in alto, nonostante la brusca crescita dei prezzi del petrolio. Considerata la mitologia, è forse sorprendente che il periodo denominato “è giorno in America” [3] non fu molto più positivo, nonostante una brusca caduta nei prezzi del petrolio – di fatto, il tasso di crescita annuale fu quasi esattamente lo stesso. E il “boom di Bush” fu molto peggiore, praticamente senza alcun incremento nei redditi anche prima che arrivasse il colpo della crisi finanziaria. L’unica espansione minimamente convincente, almeno in riferimento alla famiglie di classe media, ebbe luogo negli anni ’90.

Da dove viene dunque l’impressione che gli anni ’70 siano stati del tutto orribili, mentre la politica economica di Reagan fu un trionfo? In parte la risposta è l’inflazione, che fu percepita fuori controllo anche se fu ampiamente abbinata agli aumenti salariali. Ma c’è il sospetto che il rigetto degli anni ’70 rifletta anche il fatto che coloro che li criticano ferocemente non si preoccupano affatto delle famiglie ordinarie; quello di cui si preoccupano è questo:

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Piketty e Saez

Ma forse, ad un livello ancora più profondo, la raffigurazione degli anni ’70, come compendio di una cattiva economia, riguarda il mettere in circolazione una ideologia. Gli anni ’70 furono il periodo finale, prima che la grande destra si affermasse nella politica americana, cosicché devono diventare una lezione naturale di come il governo liberal sia un disastro. Si sente costantemente dire che la stagflazione fu provocata da uno stato assistenziale eccessivamente generoso – anziché dagli shock petroliferi e da giudizi sbagliati da parte della Fed. In effetti è persino più strano, quando si legge l’articolo di Paul Ryan al quale ho rimandato, osservare la sua insinuazione secondo la quale i deficit di bilancio sono ciò che provoca la stagflazione – negli anni ’70 il debito pubblico era basso e, come quota del PIL, era in diminuzione. Esso cominciò a risalire solo dopo gli sgravi fiscali di Reagan.

Dunque, non stiamo tornando agli anni ’70, tantomeno stiamo tornando agli anni ’70 della fantasia delle destra, uno scenario apocalittico che non è mai esistito.

 

[1] I redditi mediani sono i redditi delle categorie che si collocano nella fascia mediana, ovvero con esclusione dei redditi più elevati e di quelli più bassi. Non sono dunque i redditi “medi”.

[2] Il diagramma mostra i mutamenti in percentuale dei redditi mediani, che, come si vede, crebbero di circa l’11 per cento negli anni ’90 e di meno del 4 per cento nel periodo dal 1973 al 1979. Rispetto a quell’ultimo periodo, quello reaganiano successivo, dal 1979 al 1989, conobbe un incremento del 6 per cento (in medie annue, dunque, del tutto simile al precedente). Gli anni 2000, invece, hanno segnato una stagnazione nei redditi mediani.

[3] Ovvero il periodo reaganiano. Quella espressione era il titolo di una sua fortunata rubrica radiofonica, che passò alla storia come il simbolo della sua vittoria elettorale.

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