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Il Grande Tanfo del Michigan, di Paul Krugman (New York Times 25 gennaio 2016)

 

Michigan’s Great Stink

Paul KrugmanJAN. 25, 2016

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In the 1850s, London, the world’s largest city, still didn’t have a sewer system. Waste simply flowed into the Thames, which was as disgusting as you might imagine. But conservatives, including the magazine The Economist and the prime minister, opposed any effort to remedy the situation. After all, such an effort would involve increased government spending and, they insisted, infringe on personal liberty and local control.

It took the Great Stink of 1858, when the stench made the Houses of Parliament unusable, to produce action.

But that’s all ancient history. Modern politicians, no matter how conservative, understand that public health is an essential government role. Right? No, wrong — as illustrated by the disaster in Flint, Mich.

What we know so far is that in 2014 the city’s emergency manager — appointed by Rick Snyder, the state’s Republican governor — decided to switch to an unsafe water source, with lead contamination and more, in order to save money. And it’s becoming increasingly clear that state officials knew that they were damaging public health, putting children in particular at risk, even as they stonewalled both residents and health experts.

This story — America in the 21st century, and you can trust neither the water nor what officials say about it — would be a horrifying outrage even if it were an accident or an isolated instance of bad policy. But it isn’t. On the contrary, the nightmare in Flint reflects the resurgence in American politics of exactly the same attitudes that led to London’s Great Stink more than a century and a half ago.

Let’s back up a bit, and talk about the role of government in an advanced society.

In the modern world, much government spending goes to social insurance programs — things like Social Security, Medicare and so on, that are supposed to protect citizens from the misfortunes of life. Such spending is the subject of fierce political debate, and understandably so. Liberals want to help the poor and unlucky, conservatives want to let people keep their hard-earned income, and there’s no right answer to this debate, because it’s a question of values.

There should, however, be much less debate about spending on what Econ 101 calls public goods — things that benefit everyone and can’t be provided by the private sector. Yes, we can differ over exactly how big a military we need or how dense and well-maintained the road network should be, but you wouldn’t expect controversy about spending enough to provide key public goods like basic education or safe drinking water.

Yet a funny thing has happened as hard-line conservatives have taken over many U.S. state governments. Or actually, it’s not funny at all. Not surprisingly, they have sought to cut social insurance spending on the poor. In fact, many state governments dislike spending on the poor so much that they are rejecting a Medicaid expansion that wouldn’t cost them anything, because it’s federally financed. But what we also see is extreme penny pinching on public goods.

It’s easy to come up with examples. Kansas, which made headlines with its failed strategy of cutting taxes in the expectation of an economic miracle, has tried to close the resulting budget gap largely with cuts in education. North Carolina has also imposed drastic cuts on schools. And in New Jersey, Chris Christie famously canceled a desperately needed rail tunnel under the Hudson.

Nor are we talking only about a handful of cases. Public construction spending as a share of national income has fallen sharply in recent years, reflecting cutbacks by state and local governments that are ever less interested in providing public goods for the future. And this includes sharp cuts in spending on water supply.

So are we just talking about the effects of ideology? Didn’t Flint find itself in the cross hairs of austerity because it’s a poor, mostly African-American city? Yes, that’s definitely part of what happened — it would be hard to imagine something similar happening to Grosse Pointe.

But these really aren’t separate stories. What we see in Flint is an all too typically American situation of (literally) poisonous interaction between ideology and race, in which small-government extremists are empowered by the sense of too many voters that good government is simply a giveaway to Those People.

Now what? Mr. Snyder has finally expressed some contrition, although he’s still withholding much of the information we need to fully understand what happened. And meanwhile we are, inevitably, being told that we shouldn’t make the poisoning of Flint a partisan issue.

But you can’t understand what happened in Flint, and what will happen in many other places if current trends continue, without understanding the ideology that made the disaster possible.

 

Il Grande Tanfo del Michigan, di Paul Krugman

New York Times 25 gennaio 2016

Nel 1850 Londra, la più grande città del mondo, non aveva ancora un sistema fognario. Le acque di scarico finivano semplicemente nel Tamigi, che era repellente quanto vi potete immaginare. Ma i conservatori, inclusa la rivista The Economist e il Primo Ministro, si opponevano ad ogni sforzo per porre rimedio alla situazione. Dopo tutto, ripetevano ad ogni piè sospinto, un tale sforzo avrebbe aumentato la spesa pubblica ed avrebbe invaso il terreno della libertà e del controllo locale.

Per metter mano ad una iniziativa, ci volle il Gran Tanfo del 1858 [1], quando il fetore rese inutilizzabili gli edifici del Parlamento.

Ma quella è storia antica. I politici odierni, non conta quanto siano conservatori, comprendono che la salute pubblica è un compito di governo fondamentale: è vero? No, è sbagliato – come è dimostrato dal disastro a Flint, nel Michigan [2].

Quello che sappiamo è che nel 2014 il commissario che gestiva l’emergenza della città – nominato da Rick Snyder, il Governatore repubblicano dello Stato – decise di passare ad una sorgente d’acqua insicura, contaminata da piombo e da altro ancora, allo scopo di risparmiare soldi. E sta diventando sempre più chiaro che i funzionari sapevano che stavano provocando un danno alla salute pubblica, mettendo a rischio in particolare i bambini, anche di fronte alla contrarietà sia dei residenti che degli esperti sanitari.

Questa storia – siamo nell’America del 21° Secolo, e non si può aver fiducia né dell’acqua né di quello che i funzionari affermano su di essa – sarebbe una terribile indecenza anche se fosse un incidente o un caso isolato di cattiva amministrazione. Ma non si tratta di questo. Al contrario, l’incubo di Flint riflette il riapparire in America di politiche che hanno esattamente le stesse tendenze che portarono al “Grande Tanfo” di Londra più di un secolo e mezzo orsono.

Consentitemi di fare un passo indietro, e di parlare del ruolo del Governo in una società avanzata.

Nel mondo contemporaneo, gran parte della spesa pubblica si avvale di programmi sociali assicurativi – cose come la Previdenza Sociale, Medicare e così via, che si suppone proteggano i cittadini dai casi sfortunati della vita. Tale spesa è l’oggetto di un accanito dibattito politico, e se può comprenderne la ragione. I progressisti vogliono aiutare la povera gente e chi ha sfortune, i conservatori vogliono fare in modo che la gente si tenga i propri sudati guadagni, ed a questo dibattito non c’è una risposta giusta, giacché è una questione di valori.

Dovrebbe esserci, tuttavia, molta minore discussione su quello che un qualsiasi libro di testo di economia chiama i beni pubblici – cose che vanno a beneficio di tutti e che non possono essere fornite dal settore privato. É vero, possiamo avere idee diverse su quanto grandi dovrebbero precisamente essere le forze armate di cui abbiamo bisogno, o su quanto dovrebbe essere fitta e in buona manutenzione la rete stradale, ma non ci si dovrebbe aspettare controversie sullo spendere a sufficienza per fornire beni pubblici essenziali come l’istruzione di base o un’acqua potabile sicura.

Tuttavia è accaduta una cosa buffa al momento in cui i conservatori più estremisti sono subentrati nei governi di molti Stati americani. Per la verità, non è stato affatto buffo. Non sorprendentemente hanno cercato di tagliare la spesa sulle assicurazioni sociali sui poveri. Di fatto, per molti governi degli Stati è talmente sgradevole spendere per i poveri, che stanno respingendo un ampliamento di Medicaid che non costerebbe loro niente, giacché è finanziato al livello federale [3]. Ma quella a cui stiamo anche assistendo è una forma estrema di spilorceria sui beni pubblici.

É facile portare esempi. Il Kansas, che ha riempito i titoli dei giornali con la sua strategia fallita dei tagli fiscali in attesa di miracoli economici, ha cercato di coprire i conseguenti deficit di bilancio con tagli sull’istruzione. Anche il North Carolina ha imposto tagli sulle scuole. E nel New Jersey, Chris Christie ha notoriamente cancellato un tunnel ferroviario sotto l’Hudson disperatamente necessario.

Né stiamo soltanto parlando di una manciata di casi. Negli anni recenti, la spesa nell’edilizia pubblica come percentuale del reddito nazionale è caduta bruscamente, riflettendo riduzioni da parte dei governi degli Stati e delle amministrazioni locali che saranno sempre meno interessati a fornire beni pubblici per il futuro. E ciò include bruschi tagli di spesa nell’offerta di acqua.

Stiamo dunque soltanto parlando degli effetti dell’ideologia? La stessa Flint, non si ritrova nelle maglie dell’austerità perché è povera e perché è una città in maggioranza composta da afroamericani? Sicuro: questo è certamente un aspetto di ciò che è accaduto – sarebbe difficile immaginare che accada qualcosa di simile a Grosse Pointe [4].

Ma in realtà non si tratta di storie distinte. Quello che vediamo in Flint è una situazione anche troppo tipicamente americana di interazioni velenose (letteralmente) tra ideologia e razza, nella quale piccole amministrazioni estremiste sono incoraggiate dalla sensazione di troppi elettori che il buon governo consista semplicemente nel togliere diritti a Quella Gente [5].

E adesso cosa accadrà? Il signor Snyder alla fine ha espresso un qualche rincrescimento, sebbene ci stia ancora negando quelle informazioni di cui abbiamo bisogno per comprendere pienamente quello che è successo. E nel frattempo, ci viene inevitabilmente detto che non dovremmo fare dell’avvelenamento del Flint una storia di parte.

Ma non si può capire quello che è accaduto, e che accadrà in molti altri posti se le tendenze attuali proseguono, senza comprendere l’ideologia che ha reso possibile quel disastro.

 

[1] La Grande puzza o grande fetore (nell’originale inglese Great Stink) fu un evento verificatosi a Londra nell’estate del 1858, durante il quale il centro della capitale britannica fu colpito da un intenso odore di acque reflue non trattate di origine umana. Il suo impatto fu di portata sociale e politica tale da rimanere un importante episodio nella storia della città. Un disegno satirico dell’epoca, che mostra lo scienziato Faraday, che aveva scritto a The Times una lettera sull’argomento, che porge il suo biglietto da visita al Tamigi:

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[2] Flint è un città di 365.000 abitanti, distante un centinaio di chilometri da Detroit; nel 2010 la popolazione era composta per il 37,4% da bianchi e per il 53,27% da afroamericani. Questa sono tre immagini: 1 – il fiume Flint; 2 – l’area demolita del vecchio stabilimento della General Motors (a Flint si costruiva un tempo la famosa vettura Buick); 3 – una recente manifestazione contro il Governatore del Michigan per l’avvelenamento dell’acqua.

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Per una più precisa comprensione di quanto è accaduto a Flint, riportiamo questo brano dal blog “terraterraonline”:

“Migliaia di abitanti di Flint, nello stato del Michigan, Usa, hanno bevuto per quasi due anni acqua piena di piombo. In settembre i medici hanno trovato piombo nel sangue di 200 bambini sotto i 6 anni. Solo nei primi giorni di questo gennaio però il governatore del Michigan Rick Snyder ha dichiarato lo stato d’emergenza. E ora risulta che Snyder e il suo staff erano stati informati del problema già un anno fa, e anche i dirigenti dell’Ente di protezione ambientale ne erano al corrente”.

[3] É noto che una delle previsioni della riforma sanitaria era quella di rendere l’iscrizione assicurativa obbligatoria, e di aiutare le famiglie che dovevano sostenerla con sussidi pubblici. Una delle forme di questi sussidi sarebbe stato l’ “ampliamento” di Medicaid, ovvero del programma sanitario federale per i più poveri; per costoro il sostegno per le spese sarebbe stato integrale, perché sarebbero passati ad una assistenza pubblica completa. Il costo della operazione sarebbe stato quasi interamente a carico del Governo Federale, con gli Stati che avrebbero solo dovuto ‘accettare’ quel contributo. Ma molti Stati governati dai repubblicani l’hanno rifiutato, il che peraltro ha provocato che la percentuale dei non assicurati, che è in generale crollata, in quegli Stati è rimasta assai più elevata che nella media.

[4] Una ridente cittadina, sempre del Michigan, presumibilmente con caratteristiche sociali opposte a Flint, che viene pubblicizzata da foto di ville come la seguente:

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[5] Ovvero alle minoranze di colore.

 

 

 

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