Blog di Krugman

Gli studiosi hanno una inclinazione progressista ben nota (18 febbraio 2016)

 

Feb 18 11:43 am

Wonkery Has A Well-Known Liberal Bias

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Matthew Yglesias says that the Sanders campaign won’t care about the warnings from top Democratic economists that its numbers are nonsense, and that it doesn’t need to care. That may or may not be true — my guess is that making growth claims that are even more outlandish than those of the Republicans, and having made it impossible for progressive policy experts to offer a full-throated defense of your position, would do more harm in a general election than he imagines.

But leave the political gaming on one side for a moment: I just want to say how much of a shame it will be if a good piece of the Democratic party’s left wing decides that progressive wonks are the enemy. And yes, I have a vested interest in this business — not because I’m a Hillary shill, not because I’m a corporate stooge, but because wonkdom is a key part of who I am and why I think I can play any positive role.

So, about wonks and progressive values: the reason the joke about facts having a liberal bias rings so true is that this really has become a defining difference between the two sides of our political chasm. On the right, allegiance to voodoo has become obligatory — leading Republican economists fell right in line when Jeb! announced his 4-percent solution. On the left, real policy research and political positions have marched hand in hand. The push for higher minimum wages, to take a not at all arbitrary example, has been mightily helped by the research literature showing that higher minimums don’t cost jobs, a line of research pioneered by Alan Krueger, one of the signatories of that open letter.

And in general, progressivism in America has valued intellectual integrity and openness to evidence, while conservatism increasingly rejects all of that — which is why scientists overwhelmingly lean Democratic.

But what if the political left starts behaving like the political right, making support for implausible claims a litmus test of loyalty, declaring that anyone raising hard questions is ipso facto corrupt? That would become very uncomfortable, to say the least.

It’s also, almost surely, a losing game in the end. If it comes down to gut feelings that reject hard thinking, the right is always going to have an advantage.

So I hope that the Sanders campaign doesn’t just brush off this criticism as the “establishment” doing its corrupt thing, and realizes that it really is in danger of losing not just an election but an important part of what it should be standing for.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Gli studiosi hanno una inclinazione progressista ben nota

Matthew Yglesias dice che la campagna di Sanders non si preoccuperà degli ammonimenti che vengono da principali economisti democratici, secondo i quali i suoi dati sono insensati, e che non ha bisogno di curarsene. Può esser vero oppure no – la mia impressione è che avanzare pretese sulla crescita che sono persino più stravaganti di quelle dei repubblicani, ed aver compromesso la possibilità che esperti progressisti di politica offrano una difesa a voce spiegata della sua posizione, sarebbe nelle elezioni generali un danno maggiore di quanto egli si immagina.

Ma lasciamo per un momento da un parte la competizione politica: voglio solo dire che vergogna sarebbe se una buona parte della sinistra del Partito Democratico decidesse che gli studiosi [1] progressisti sono i nemici. É vero, io ho interessi particolari in questa faccenda – non perché sono un galoppino di Hillary e neanche perché sono un lacchè di società economiche, ma perché l’applicazione agli studi ha un ruolo cruciale in quello che sono e nel motivo per il quale penso di potere giocare un ruolo positivo.

Dunque, a proposito degli studiosi e dei valori progressisti: la ragione per la quale la battuta scherzosa sui fatti che hanno una inclinazione progressista suona così vera, è che essa è diventata una differenza che caratterizza i due versanti della nostra contesa politica. A destra, la fedeltà al voodoo è diventata obbligatoria – i principali economisti repubblicani si sono prontamente allineati quando Jeb Bush annunciò la sua soluzione del 4 per cento [2]. A sinistra, la ricerca politica vera e propria e le posizioni politiche hanno marciato mano nella mano. La spinta per salari minimi più elevati, per prendere un esempio niente affatto arbitrario, e stata moltissimo aiutata dalla letteratura scientifica che ha dimostrato che minimi salariali più alti non provocano la perdita di posti di lavoro, una linea di ricerca alla quale Alan Krueger, uno dei firmatari di quella lettera, ha aperto la strada.

E in generale, il progressismo in America ha valorizzato l’integrità intellettuale e l’apertura alle prove, mentre il conservatorismo sempre di più le rigetta – che è la ragione per la quale gli uomini di scienza hanno in modo schiacciante tendenze democratiche.

Ma cosa accadrà se la sinistra politica comincia a comportarsi come la destra, sostenendo pretese inverosimili alla stregua di una cartina di tornasole della lealtà, dichiarando che chiunque solleva domande fastidiose è per ciò stesso un corrotto? Per dire il minimo, sarebbe molto sconfortante.

Alla fine, quasi sicuramente, è anche un gioco che non vale la candela. Se si scende alla sensazioni viscerali, la destra è sempre destinata ad avere un vantaggio.

Dunque, io spero che la campagna elettorale di Sanders non liquidi queste critiche come se provenissero da un “palazzo” impegnato nelle sue pratiche poco pulite, e comprenda che sta realmente correndo il pericolo non solo di perdere una elezione, ma una parte importante di ciò per cui dovrebbe battersi.

 

 

[1] Vale forse la pena di scrivere una breve nota sul Termine “wonk” e sul modo in cui lo interpreto. Sui dizionari si trova tradotto in italiano unicamente con “sgobbone”, il che mi pare apra una buffa questione. Perché da quello che capisco è certamente una traduzione possibile, direi però non con i connotati negativi che ha in italiano, almeno talvolta. Si tratta di una persona che lavora sodo, che approfondisce ed ha le caratteristiche per farlo, anche nel senso che si appassiona. In alcuni casi mi pare giustificato tradurlo con “esperti” (dire ad esempio che un post difficile è per “wonks” è più vicino a quel significato: persone esperte, che non si ritraggono dinanzi alle cose più complicate). In casi come quello di quest’articolo forse si può meglio tradurre con “studiosi”, persone che padroneggiano una materia al livello più alto. Se per “sgobbone” si intende, invece, qualcuno che sopperisce con la quantità del lavoro a non brillanti mezzi propri di comprensione – come spesso è in italiano – direi che siamo fuori strada.

[2] Jeb Bush affermo settimane fa che avrebbe raddoppiato i tassi di crescita, portandoli da subito al 4 per cento annuo.

 

 

 

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