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Trump può tenere in ostaggio l’assistenza sanitaria? di Paul Krugman (New York Times 14 aprile 2017)

 

Can Trump Take Health Care Hostage?

Paul Krugman APRIL 14, 2017

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Three weeks have passed since the Trumpcare debacle. After eight years spent denouncing the Affordable Care Act, the G.O.P. finally found itself in a position to do what it had promised, and deliver something better. But it couldn’t.

And Republicans, President Trump very much included, had nobody but themselves to blame. Basically, the party has been lying all this time, and the lies finally caught up with the liars. Mr. Trump promised health care that would be “far less expensive and far better”; in the event, all he and his allies had to offer were surging premiums, higher out-of-pocket expenses and mass loss of coverage.

But Mr. Trump, as you may have noticed, isn’t big on accepting responsibility for his failures. Instead, he has decided to blame Democrats for not cooperating in the destruction of their proudest achievement in decades. And on Wednesday, in an interview with The Wall Street Journal, he openly threatened to sabotage health care for millions if the opposition party doesn’t give him what he wants.

In that interview, the president of the United States sounded just like a mobster trying to extort protection payments from a shopkeeper.

“Obamacare is dead next month if it doesn’t get that money,” he declared, referring to cost-sharing subsidies that reduce out-of-pocket expenses for low-income families, and are crucial even to higher-income families, because they help keep insurance companies in the system. “I don’t want people to get hurt.” (Nice shop you’ve got here, shame if something were to happen to it.) “What I think should happen and will happen is the Democrats will start calling me and negotiating.” (I’m making them an offer they can’t refuse.)

It’s a nasty political tactic. It’s also remarkably stupid.

The nastiness should be obvious, but let’s spell it out. Mr. Trump is trying to bully Democrats by threatening to hurt millions of innocent bystanders — ordinary American families who have gained coverage thanks to health reform. True, Democrats care about these families — but Republicans at least pretend to care about them, too.

Why does Mr. Trump even imagine that this threat might work? Implicitly, he’s saying that hurting innocent people doesn’t bother him as much as it bothers his opponents. Actually, this is probably true — remember, we’re talking about a man who once cut off health benefits to his nephew’s seriously ill 18-month-old son to gain the upper hand in a family dispute. But it’s not the kind of thing one expects to hear from the occupant of the White House.

What makes Mr. Trump’s tactic stupid as well as nasty is the reality that Democrats have no incentive whatsoever to give in.

For one thing, what is he offering by way of a deal? Obamacare increased coverage two ways, via Medicaid expansion and subsidized private insurance. Mr. Trump might be able to undermine the private markets, but Medicaid wouldn’t be affected. Why would Democrats ever agree to Republican plans, which would basically kill both?

Then there’s the political reality that by sabotaging Obamacare, the Trump administration would be handing Democrats a huge electoral gift. Bear in mind that the places that are already poorly served by private insurers, and would therefore be most hurt, are relatively poor, rural areas — places that overwhelmingly voted Trump last year.

Maybe Mr. Trump believes that he could somehow shift the blame for the devastation he has threatened to wreak onto Democrats. “See, there’s the death spiral I predicted!” But that probably wouldn’t work even if he hadn’t effectively proclaimed his own guilt in advance. Voters tend to blame whoever holds the White House for bad things, and in this case they’d be right: If there is a death spiral, it will have Mr. Trump’s name on it, and deservedly so.

Put it this way: There’s a reason an open letter to Mr. Trump urging that the cost-sharing subsidies be maintained was signed by a wide array of lobbying organizations, including very conservative groups like the U.S. Chamber of Commerce. What they understand is that sabotaging Obamacare would be a disaster for their interests.

So the Trump health care threat is, as I said, stupid as well as nasty. And it’s hard to believe that it will be carried out.

But here’s the thing: Even if Mr. Trump wimps out, as he is doing on so many other issues, he may already have done much of the threatened damage. Insurers are deciding right now whether to participate in the 2018 Obamacare exchanges. Mr. Trump’s tough talk is creating a lot of uncertainty, which in itself may undermine coverage for many Americans.

There is, of course, a good chance that Mr. Trump doesn’t understand any of this. Unfortunately, when you’re in the White House, what you don’t know can hurt a lot of people.

 

Trump può tenere in ostaggio l’assistenza sanitaria? di Paul Krugman

New York Times 14 aprile 2017

Sono passate tre settimane dalla debacle della proposta di legge di Trump sulla sanità. Dopo otto anni passati a denunciare la Legge sulla Assistenza Sostenibile [1], il Partito Repubblicano si è alla fine ritrovato nella condizione di mantenere la sua promessa, e di portare a compimento qualcosa di migliore. Ma non ha potuto.

E i repubblicani, incluso certamente il Presidente Trump, non hanno nessuno da incolpare se non sé stessi. In sostanza, il partito per tutto quel tempo ha mentito, e i bugiardi alla fine pagano il conto delle bugie. Trump promise che l’assistenza sanitaria sarebbe stata “di gran lunga meno costosa e di gran lunga migliore”; al posto di quello, tutto quanto lui e i suoi collaboratori avevano fa offrire erano polizze che sarebbero aumentate, più elevate spese di tasca propria degli utenti e una massiccia riduzione della copertura.

Ma, come avrete notato, Trump non è un granché nell’accettare le responsabilità per i suoi insuccessi. Ha deciso, invece, di dar la colpa ai democratici per non avere accettato la realizzazione della quale sono massimamente orgogliosi da decenni. E mercoledì, in una intervista su The Wall Street Journal, ha apertamente minacciato di sabotare l’assistenza sanitaria per milioni di persone, se essi non concederanno quello che vuole.

In quella intervista, il Presidente degli Stati Uniti sembrava proprio come un gangster che cerca di estorcere pagamenti per la protezione ad un negoziante.

“La riforma di Obama il prossimo mese è finita se non ottiene quei soldi”, ha dichiarato riferendosi ai sussidi che distribuiscono la partecipazione ai costi in riduzione delle spese di tasca propria delle famiglie a basso reddito, giacché contribuiscono a mantenere le società assicuratrici dentro il sistema. “Io non voglio che la gente sia danneggiata” (‘bel negozio che avete, sarebbe un peccato se gli accadesse qualcosa’). “Quello che penso che dovrebbe accadere ed accadrà è che i democratici comincino a cercarmi e a negoziare” (‘sto facendo loro un’offerta che non possono rifiutare’).

Si tratta di una tattica politica disgustosa. Ed è anche considerevolmente sciocca.

La sua sgradevolezza dovrebbe essere evidente, ma diciamola per filo e per segno. Trump sta cercando di intimidire i democratici con la minaccia di colpire milioni di spettatori innocenti – comuni famiglie americane che hanno ottenuto la copertura assicurativa grazie alla riforma sanitaria. È vero, i democratici hanno a cuore queste famiglie. Ma anche i repubblicani almeno fingono di averle a cuore.

Come può Trump persino immaginare che una minaccia del genere possa funzionare? Implicitamente, egli sta dicendo che colpire persone innocenti non lo preoccupa altrettanto di quanto preoccupa i suoi avversari. In effetti, questo probabilmente è vero – si tenga a mente che stiamo parlando di un individuo che una volta ha tolto i sussidi sanitari ad un suo nipote di diciotto mesi gravemente ammalato, per avere la meglio in un contrasto familiare [2]. Ma non sono il genere di cose che uno si aspetta di sentire dire da una persona che occupa la Casa Bianca.

Quello che rende la tattica di Trump non solo sgradevole ma anche sciocca è il dato di fatto che i democratici non hanno alcuna ragione per cedere ad essa.

Da una parte, cosa viene offerto per giungere ad un accordo? La riforma di Obama ha aumentato la copertura assicurativa in due modi, attraverso l’ampliamento di Medicaid [3] e attraverso i sussidi al sistema assicurativo privato. Trump potrebbe essere capace di creare disordine nei mercati privati, ma Medicaid non ne sarebbe influenzata. Perché mai i democratici dovrebbero concordare con i piani dei repubblicani, che fondamentalmente liquiderebbero entrambe le soluzioni?

Poi c’è il dato di fatto politico per il quale sabotando la riforma di Obama, l’Amministrazione Trump farebbe un gran regalo elettorale ai democratici. Si rammenti che i luoghi che sono già modestamente serviti dalle assicurazioni private, e che sarebbero di conseguenza quelli maggiormente colpiti, sono aree rurali relativamente povere – luoghi che hanno votato Trump in modo schiacciante l’anno passato.

Forse Trump crede che egli in qualche modo potrebbe dirottare la colpa per la devastazione che ha minacciato di provocare sui democratici. “Vedete, questa è la ‘spirale fatale’ che avevo previsto! [4]” Ma ciò probabilmente non funzionerebbe neanche se Trump non avesse proclamato in anticipo la propria colpa. Gli elettori tendono a dare la responsabilità per ogni cosa negativa a chi occupa la Casa Bianca, e in questo caso avrebbero ragione di farlo: se ci fosse una spirale fatale, essa porterebbe il marchio di Trump, peraltro meritatamente.

Diciamo altrimenti: c’è una ragione per la quale una lettera aperta a Trump, che fa pressioni perché i sussidi che distribuiscono gli oneri della sanità siano mantenuti, sia stata firmata da un’ampia gamma di organizzazioni lobbistiche, inclusi gruppi molto conservatori come la Camera di Commercio degli Stati Uniti. Costoro capiscono che il sabotaggio della riforma di Obama sarebbe un disastro per i loro interessi.

Dunque, la minaccia sulla assistenza sanitaria, come ho detto, è sia sciocca che disgustosa. Ed è difficile credere che sia messa in pratica.

Ma qua è il punto: anche se Trump finirà coll’aver paura, come sta facendo su molte altre questioni, egli potrebbe già aver provocato una gran parte del danno minacciato. Gli assicuratori stanno decidendo in questo periodo se partecipare alle “borse sanitarie” del 2018, introdotte dalle riforma di Obama [5]. Il linguaggio aggressivo di Trump sta creando una grande incertezza, che di per sé può mettere a repentaglio l’assistenza per molti americani.

Naturalmente, c’è una buona possibilità che di tutto questo Trump non capisca niente. Sfortunatamente, quando si è alla Casa Bianca, quello che non si capisce può ferire molta gente.

 

 

[1] È la denominazione ufficiale della riforma sanitaria di Obama.

[2] La notizia viene da un articolo del New Yorker di John Cassidy, che a sua volta si attiene ad alcuni articoli dell’anno 2000 di una nota giornalista, Heidi Evans (successivamente vincitrice di un Premio Pulitzer). Si racconta come Trump minacciò di togliere la assistenza nel piano assicurativo della famiglia ad un bambino appena nato, nipote di suo fratello Freddy (alcolista morto a 43 anni), in una disputa familiare che seguì alla morte del fratello, presumibilmente per questioni ereditarie. Al piccolo William era stato diagnosticato “un grave disordine di convulsioni infantili che potevano portarlo ad una paralisi cerebrale o ad una forma di autismo e a una esistenza intera di cure mediche”.  All’epoca – anno 2000 – il giovane Donald Trump non trovò ragioni per scusarsi con la Evans per la sua condotta. Disse: “Perché dovrei pagargli l’assistenza medica? Dopo che hanno fatto causa per l’eredità di mio fratello la situazione si è congelata. Dovevano venire a parlare con me, probabilmente le cose sarebbe state assai migliori per loro.”

[3] Ovvero, attraverso l’ampliamento del numero degli americani assistiti direttamente dal programma federale sanitario per i più poveri.

[4] Il termine “spirale fatale” sta a significare che molte persone giovani ed in salute potrebbero non iscriversi alla nuova sanità riformata. In quel modo rimarrebbe una percentuale eccessiva di anziani non in salute perfetta, e i premi assicurativi sarebbero sempre di più insostenibili: una spirale fatale, appunto.

[5] Si tratta in generale di siti informatici dove i cittadini acquisiscono notizie sulle varie offerte assicurative e sui loro eventuali diritti ai sussidi; quindi luoghi nei quali si producono ‘scambi’ che hanno per oggetto la copertura assistenziale. Come ‘borse’ della sanità (“exchange” significa anche questo, cioè luoghi dello scambio).

 

 

 

 

 

 

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