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Quanto sarà negativo se raggiungiamo il tetto del debito? (dal blog di Krugman, 7 agosto 2017)

 

AUG 7 10:30 AM

How Bad Will It Be If We Hit The Debt Ceiling?

Paul Krugman

The odds of a self-inflicted US debt crisis now look pretty good: hard-line Republicans are eager to hold the economy hostage, Democrats are in no mood to make concessions, and Trump is both spiteful and ignorant. So it looks fairly likely that by October or so there will come a day when the U.S. government stops paying some of its bills, including interest on debt.

How bad will that be? The truth is that we don’t know; but it may be helpful to talk about *why* we don’t know.

Until now, US debt has played a special role in the world economy, because it is — or was — the ultimate safe asset, the thing people can use to secure transactions with no questions about it retaining its value. In a way, the dollar is to other moneys as money is to other assets, and US dollar debt is the form in which dollars are held with ultimate safety.

Taking away that role could be very nasty. One prominent interpretation of the 2008 financial crisis is that it was a “safe asset shortage“: when people realized that those AAA securities engineered from subprime loans weren’t the real thing, they scrambled into an inadequate supply of trill safe stuff. Deprive them of dollar debts as safe assets, and terrible things could happen.

The question then becomes whether an interruption in payments would really knock out the special role of U.S. debt.

Suppose that everyone expected normal payments to resume, with back interest, in a couple of weeks. In that case, even a slight discount on, say, Treasury bills would make them a very good investment — so speculators would basically step in and support the value of U.S. debt despite temporary default. In that case default might not be that big a deal.

The big problem would come if investors see the default as more than a temporary glitch — if they see it as a sign of enduring, critical dysfunction in American governance. In that case they wouldn’t necessarily step in to buy our debt, and their confidence in the whole economic edifice would take a severe hit.

But of course that’s implausible. To see default by a basically solvent government as more than a mere glitch, you’d have to believe that we have an unbridgeable partisan divide, with one party largely dominated by extremists, and with a president who is ignorant, incompetent, and vindictive.

Oh, wait.

 

Quanto sarà negativo se raggiungiamo il tetto del debito? [1]

di Paul Krugman 

Le probabilità di una crisi del debito che gli Stati Uniti si provocherebbero da soli sono adesso piuttosto buone: gli estremisti repubblicani sono ansiosi di tenere l’economia in ostaggio, i democratici non hanno nessuna voglia di fare concessioni e Trump è tanto astioso che ignorante. Così sembra abbastanza probabile che all’incirca in ottobre arriverà un giorno nel quale il Governo degli Stati Uniti smetterà di pagare alcuni suoi conti, inclusi gli interessi sul debito.

Quanto sarà negativo? La verità è che non lo sappiamo; ma può essere utile ragionare del “perché” non lo sappiamo.

Sinora il debito degli Stati Uniti ha giocato un ruolo speciale nell’economia globale, giacché esso è – o era – l’ultimo asset sicuro, la cosa che la gente può usare per assicurare transazioni senza avere alcun dubbio sul mantenimento del loro valore. In un certo senso, il dollaro sta alle altre valute come il denaro sta agli altri asset, e il debito in dollari degli Stati Uniti è il modo in cui i dollari sono detenuti con una sicurezza definitiva.

Togliere di mezzo quel ruolo potrebbe essere molto negativo. Una interpretazione principale della crisi finanziaria del 2008 è che essa espresse una “mancanza di asset sicuri”: quando la gente comprese che quei titoli AAA costruiti sui mutui subprime non erano una cosa reale, precipitò in un’offerta inadeguata di veri e propri oggetti sicuri. Togliete i debiti in dollari come asset sicuri e potrebbero accadere cose tremende.

La domanda allora diventa se una interruzione nei pagamenti effettivamente manderebbe al tappeto il ruolo particolare del debito statunitense.

Supponiamo che tutti si aspettino che i pagamenti normali riprendano, maggiorati degli interessi, in un paio di settimane. In quel caso, persino un leggero sconto, ad esempio, sui buoni ordinari del Tesoro li renderebbe un investimento molto interessante – cosicché gli speculatori si rivolgerebbero e sosterrebbero il valore del debito statunitense nonostante un default temporaneo. In quel caso il default non sarebbe un grande problema.

Il grande problema verrebbe se gli investitori vedessero il default come qualcosa di peggio di un disguido temporaneo – se lo considerassero come il segno di una perdurante disfunzione critica nella governance americana. In quel caso essi non necessariamente si rivolgerebbero all’acquisto del nostro debito, e la loro fiducia nell’intero edificio economico subirebbe un grave colpo.

Ma ovviamente questo non è inverosimile. Per considerare un default da parte di un Governo fondamentalmente solvibile come qualcosa di più di un mero disguido, si dovrebbe credere che siamo in presenza di un incolmabile abisso di faziosità, con un partito ampiamente dominato dagli estremisti, e con un Presidente ignorante, incompetente e vendicativo.

Non è inverosimile.

 

[1] Il “tetto del debito” è una piuttosto strana regola del sistema istituzionale americano. Superare il livello del debito dell’anno precedente è abbastanza normale, se solo si considera che ogni anno comporta un certo livello di inflazione, o un aumento della spesa pubblica semplicemente derivante dalla crescita della popolazione. Ma perché questo accada è necessario che il Congresso, anno dopo anno, ‘ritocchi’ quel tetto. Se il Congresso non assume questa decisione, la dotazione finanziaria dello Stato diventa insufficiente all’espletamento di tutti i servizi ordinari, e il pagamento degli interessi sul debito è un servizio ordinario; per un certo periodo lo Stato diverrebbe insolvente. In questo senso una non-decisione da parte del Congresso potrebbe provocare un provvisorio default.

Questa regola, dunque, può consentire ad una maggioranza congressuale di tenere ‘in ostaggio’ per un certo periodo la amministrazione pubblica. Può sembrare paradossale, ma per un certo numero di congressisti repubblicani estremisti mettere sotto scacco la Amministrazione pubblica può apparire desiderabile, anche se provoca anzitutto guai al Governo.

 

 

 

 

 

 

 

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