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I democratici sono credibili sulla assistenza sanitaria, di Paul Krugman (New York Times, 10 settembre 2018)

Democrats Are Credible on Health Care

By Paul Krugman

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Last week, Ted Cruz, the unexpectedly endangered Republican senator from Texas, warned that Beto O’Rourke, his Democratic opponent, would turn the state into California, with “tofu and silicone and dyed hair.” Does Cruz really think every blonde in Texas — and every middle-aged man with remarkably little gray — is natural, and nobody has had work done?

Meanwhile, Joe Manchin, Democratic senator from West Virginia — which went for Donald Trump by 40 points — seems to have the edge in his re-election campaign. His secret weapon? Defense of the Affordable Care Act, which drastically reduced the number of uninsured residents in his state.

These two races epitomize how the 2018 campaign is playing out. On one side, Republicans are running almost entirely on identity politics — white identity politics — rather than policy. True, they’re running a lot of ads about immigration, but not about immigration’s actual effects. Instead, they’re all about a mythical wave of crimes committed by scary dark people.

On the other side, Democrats are running on policy issues, above all health care, promising to protect people with pre-existing conditions while also protecting and perhaps expanding Medicare.

But politicians make lots of promises, which are often empty. For example, Republicans promised that the Trump tax cut would lead to soaring wages, which hasn’t happened. So are Democrats really credible on health care?

Almost five years after Obamacare went into full effect, the answer is a very clear yes. It hasn’t worked perfectly, and its successes haven’t come in quite the form its proponents expected. But it has delivered huge progress, especially in states run by politicians who are trying to make it work.

It’s worth remembering what Republicans said would happen before the A.C.A. went online: that it would fail to reduce the number of uninsured, that it would blow a giant hole in the budget, that it would lead to a “death spiral” of rising premiums and declining enrollment.

What actually happened was a dramatic fall in the uninsured, especially in those states that expanded Medicaid. The budget costs of expanding Medicaid and subsidizing other insurance have been significant, but estimates for 2019 suggest that these costs will be around $115 billion — much less than half the revenue lost due to the Trump tax cut.

What about that death spiral? Premiums on the health exchanges established by the A.C.A. initially came in much lower than expected, then rose sharply when the people signing up for those exchanges turned out to be fewer and sicker than insurers had hoped. But the markets have now stabilized, with only modest premium increases for 2019 and insurers returning to the exchanges.

And while the exchanges are covering fewer people than projected, Medicaid is covering more than expected, so that overall gains in coverage have been surprisingly on target. In early 2014, the Congressional Budget Office projected that under the A.C.A., by 2018 there would be 29 million uninsured U.S. residents. The actual number is … 29 million.

What’s particularly impressive about Obamacare’s stabilization is that it’s happening despite desperate attempts by Trump and his allies to sabotage his predecessor’s achievement. Republicans have repealed the mandate that was supposed to induce people to sign up for coverage while still healthy, and the Trump administration has done all it can to increase risks and drive insurers out. Yet Democrats built their system so well that it’s still standing despite everything thrown at it.

Of course, Obamacare would be doing even better if it were run by people who weren’t trying to kill it. Look at what’s happening in New Jersey, where a Democratic governor and Legislature have used their powers to undo most of the Trumpian sabotage: 2019 premiums will actually drop 9.3 percent, even as they rise modestly in the nation as a whole.

And on the other hand, if Republicans hold Congress this November, they will simply kill Obamacare outright, taking coverage away from millions. If you have a pre-existing medical condition, or a job that doesn’t come with good insurance, be very, very afraid.

Now, Obamacare is hardly a perfect system. It was always an awkward compromise reflecting the political constraints of the time, and many Democrats — including Barack Obama himself — are now suggesting moving beyond it to “Medicare for all,” although it’s not clear exactly what that would mean.

But the Affordable Care Act really did achieve a lot. And this achievement bears strongly on the current political debate. Basically, Democrats have earned a lot of credibility on health care: They delivered what they promised, and they have showed that they can build systems that work.

Republicans, on the other hand, aren’t just lying about their health plans — pretending, for example, to protect people with pre-existing conditions when they aren’t. They’ve also been utterly wrong about everything, and have learned nothing from their mistakes.

So are Democrats justified in running as the defenders of American health care? Yes.

 

I democratici sono credibili sulla assistenza sanitaria,

di Paul Krugman

La scorsa settimana, Ted Cruz, il Senatore repubblicano del Texas inaspettatamente a rischio, ha ammonito che Beto O’Rourke, il suo avversario democratico, trasformerebbe lo Stato in una California, con “il tofu, il silicone e i capelli colorati”. Davvero Cruz pensa che in Texas tutti i biondi – e tutti gli uomini di mezza età con sorprendentemente pochi capelli grigi – siano naturali, e che nessuno abbia dovuto sottoporsi a quel trattamento?

Nel frattempo, Joe Manchin, Senatore democratico della Virginia Occidentale –  che scelse Donald Trump con un distacco di 40 punti – pare essere in vantaggio nella sua campagna per la rielezione. La sua arma segreta? La difesa della Legge sulla Assistenza Sostenibile, che ridusse drasticamente il numero dei non assicurati residenti nel suo Stato.

Queste due sfide esprimono come si sta svolgendo la campagna elettorale del 2018. Da una parte, i repubblicani stanno utilizzando quasi per intero politiche identitarie – politiche identitarie per i bianchi – piuttosto che programmi politici. È vero, usano molta propaganda sul tema dell’immigrazione, ma non sulle conseguenze effettive dell’immigrazione. Invece, non parlano d’altro che di una mitica ondata di crimini commessa da preoccupanti individui di colore.

Dall’altra parte i Democratici stanno utilizzando i temi programmatici, soprattutto l’assistenza sanitaria, impegnandosi a proteggere le persone con patologie preesistenti assieme alla protezione e magari all’espansione di Medicare.

Ma gli uomini politici fanno una gran quantità di promesse, che spesso sono vuote. Per esempio, i repubblicani hanno promesso che il taglio delle tasse avrebbe portato a un forte innalzamento dei salari, il che non è accaduto. Dunque, sulla assistenza sanitaria i democratici sono realmente credibili?

Quasi cinque anni dopo che la riforma sanitaria di Obama è entrata pienamente in funzione, la risposta è molto chiaramente positiva. Non ha operato alla perfezione e i suoi successi non sono arrivati esattamente nella forma che i suoi proponenti si aspettavano. Ma ha prodotto un vasto successo, specialmente negli Stati amministrati da politici che stanno cercando di farla funzionare.

È il caso di ricordare quello che i repubblicani dicevano sarebbe successo prima che la riforma entrasse in funzione: che essa non sarebbe riuscita a ridurre il numero dei non assicurati, che avrebbe fatto scoppiare un buco gigantesco nel bilancio, che avrebbe provocato una “spirale fatale” di premi assicurativi in crescita e di iscrizioni in calo.

Quello che effettivamente è accaduto è stata una spettacolare caduta dei non assicurati, particolarmente in quegli Stati che hanno ampliato Medicaid. I costi di bilancio della espansione di Medicaid e della riduzione di altre assicurazioni sono stati significativi, ma le stime per il 2019 indicano che questi costi saranno attorno a 119 miliardi di dollari – molto meno della metà della perdita di entrate a seguito del taglio delle tasse di Trump.

Che dire della ‘spirale fatale’?  I costi delle polizze alle borse sanitarie istituite dalla legge di riforma inizialmente risultarono inferiori alle attese, poi crebbero bruscamente quando si scoprì che le persone che si iscrivevamo a queste borse erano in minor numero e in peggiori condizioni di salute di quello che gli assicuratori avevano sperato. Ma adesso i mercati si sono stabilizzati, con incrementi soltanto modesti dei premi per il 2019 e gli assicuratori che tornano a quelle borse sanitarie.

E se l’attività delle borse sta coprendo meno persone di quante se ne attendeva, Medicaid ne sta coprendo di più, cosicché i guadagni complessivi nella protezione assicurativa sono stati sorprendentemente in linea con gli obbiettivi. Agli inizi del 2014, l’Ufficio Congressuale del Bilancio prevedeva che con la legge di riforma, nel 2018 ci sarebbero stati 29 milioni di residenti statunitensi non assicurati. Il numero effettivo è … 29 milioni.

Quello che è particolarmente impressionante della stabilizzazione della riforma di Obama è che essa avviene nonostante i tentativi disperati da parte di Trump e dei suoi collaboratori di sabotare le realizzazioni del suo predecessore. I repubblicani hanno abrogato il ‘mandato individuale’ che si supponeva inducesse le persone a iscriversi per la copertura assicurativa mentre erano ancora in salute, e l’Amministrazione Trump ha fatto tutto il possibile per aumentare i rischi e scoraggiare gli assicuratori. Tuttavia i democratici hanno costruito il loro sistema così egregiamente che sta ancora in piedi nonostante che tutto gli sia crollato intorno.

Ovviamente, la riforma di Obama funzionerebbe anche meglio se fosse gestita da persone che non cercassero di sopprimerla. Si guardi a cosa sta accadendo nel New Jersey, dove un Governatore ed una assemblea legislativa democratici hanno usato i loro poteri per contrapporsi a gran parte del sabotaggio trumpiano: i costi delle polizze nel 2019 caleranno del 9,3 per cento, pur crescendo modestamente nella nazione nel suo complesso.

D’altra parte, se i repubblicani manterranno il controllo del Congresso a novembre, semplicemente metteranno in aperta liquidazione la riforma di Obama, togliendo l’assicurazione a milioni di persone. Se avete patologie sanitarie preesistenti, oppure un posto di lavoro che non si accompagna ad una buona assicurazione, preoccupatevi molto.

Ora, la legge di Obama non è certo un sistema perfetto. È stata sempre un compromesso difficile che rifletteva i limiti politici dell’epoca, e molti democratici – incluso lo stesso Barack Obama – ora stanno suggerendo di andare oltre, verso un “Medicare per tutti”, sebbene non sia chiaro cosa esattamente comporterebbe.

Ma la Legge sulla Assistenza Sostenibile ha davvero realizzato molto. E questi risultati pesano fortemente sull’attuale dibattito politico. Fondamentalmente, i democratici hanno guadagnato molta credibilità in fatto di assistenza sanitaria: hanno restituito quello che avevano promesso e hanno dimostrato di poter costruire sistemi che funzionano.

D’altra parte, i repubblicani non solo stanno mentendo sui loro programmi sanitari – ad esempio, fingendo di proteggere le persone con patologie preesistenti mentre non lo fanno affatto. Hanno anche avuto torto marcio su ogni aspetto, e non hanno imparato niente dai loro errori.

Dunque i democratici hanno ragione a presentarsi come i difensori della assistenza sanitaria? Sì.

 

 

 

 

 

 

 

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