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Il negazionismo sul clima, il negazionismo sul Covid e la china dei diritti, di Paul Krugman (New York Times, 9 agosto 2021)

 

Aug. 9, 2021

Climate Denial, Covid Denial and the Right’s Descent

By Paul Krugman

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Before the right embraced Covid denial, there was climate denial. Many of the attitudes that have characterized the right-wing response to the coronavirus pandemic — refusal to acknowledge facts, accusations that scientists are part of a vast liberal conspiracy, refusal to address the crisis — were foreshadowed in the climate debate.

Yet from the response to Covid-19 among Republican officials — especially the opposition to lifesaving vaccines — it’s hard to escape the conclusion that the paranoid, anti-rational streak in American politics isn’t as bad as we thought; it’s much, much worse.

On Monday the U.N.’s Intergovernmental Panel on Climate Change released its latest report. The conclusions won’t surprise anyone who has been following the issue, but they were terrifying all the same.

Major damage from climate change, the panel tells us, is already locked in. In fact, it’s already happening, as the world experiences extreme weather events, like heat waves in the Pacific Northwest and floods in Europe, that have been made far more likely by rising global temperatures. And unless we take drastic action very soon, catastrophe looms.

We can, however, safely predict how influential conservatives will react to the report, if they react at all. They’ll say that it’s a hoax or that the science is still uncertain or that any attempt to mitigate climate change would devastate the economy.

That is, they’ll react the same way they’ve reacted to past warnings — or the way they’ve reacted to Covid-19. Extreme weather events probably won’t change anything. After all, Republican governors like Ron DeSantis in Florida and Greg Abbott in Texas are still opposing virus-control measures — not just refusing to act themselves but also trying to block vaccine requirements by local governments and even private businesses — as hospitalizations soar.

However, while there are important similarities between the right’s response to climate change and its response to Covid-19, there are also some important differences. The pandemic has opened frontiers in destructive irrationality.

You see, while climate denial was intellectually irresponsible and morally indefensible, it also made a kind of narrow-minded sense.

For one thing, warnings about climate change always involved the long run, making it easy for denialists to claim that short-run fluctuations refuted the whole concept: “See, it’s cold today, so global warming is a hoax!” This kind of evasion has gotten harder lately, now that we’re having what were supposed to be once-in-100-years fires and floods every couple of years. But it helped confuse the issue.

Also, there was big money behind climate denial. Fossil fuel interests were prepared to spend large sums creating a fog of skepticism in the expectation that delaying climate action would be good for their bottom lines.

Last and least, but not irrelevant, free-market ideologues didn’t want to hear about problems that the free market can’t solve.

None of these explanations work for current Covid denial.

Florida’s sevenfold increase in hospitalizations since mid-June can’t be dismissed as a hypothetical long-run issue.

Businesses may have protested lockdowns that reduced sales, but as far as I can tell, corporations are eager to see maximum vaccination, which would help them get back to business as usual, and a growing number of companies are imposing their own vaccine mandates.

And even die-hard libertarians generally admit that promoting vaccines to stop a plague is a valid role for the public sector.

Yet here we are: Trying to limit a deadly pandemic, even via vaccines that convey huge benefits at little risk, has become a deeply partisan issue.

How did that happen? I’d tell the story this way: America’s rapid vaccination pace during the spring was very good news for the nation — but it was also a success story for the Biden administration. So influential conservatives, for whom owning the libs is always an overriding goal, began throwing up roadblocks to the vaccination program.

This had far-reaching consequences. As I’ve written before, the modern G.O.P. is more like an authoritarian political cult than a normal political party, so vaccine obstruction — not necessarily denunciation of the vaccines themselves, but opposition to any effort to get shots into people’s arms — became a loyalty test, a position you took to prove yourself a loyal Trumpist Republican.

Presumably, the politicians who made this calculation had no idea that reality would strike back this hard and this fast — that Florida would so quickly find itself with almost nine times New York’s rate of hospitalizations, that cities in Texas would find themselves virtually out of I.C.U. beds. But it’s almost impossible for them to change course. If Ron DeSantis were to admit the deadliness of his Covid mistakes, his political ambitions would be over.

So Covid denial has turned out to be even worse than climate denial. We’ve gone from cynical catering to corporate interests to aggressive, performative anti-rationality. And the right’s descent continues, with no bottom in sight.

 

Il negazionismo sul clima, il negazionismo sul Covid e la china dei diritti,

di Paul Krugman

 

Prima che la destra sposasse il negazionismo sul Covid, c’era stato quello sul clima. Molte delle caratteristiche che hanno caratterizzato la risposta della destra alla pandemia del coronavirus – il rifiuto di riconoscere i fatti, le accuse secondo le quali gli scienziati fanno parte di una vasta cospirazione progressista, il rifiuto di affrontare la crisi – si potevano presagire nel dibattito sul clima.

Tuttavia con la risposta al Covid tra i rappresentanti repubblicani – particolarmente con la opposizione ai vaccini salvavita – è difficile sfuggire alla conclusione che la vena paranoide e antirazionale nella politica americana non è cattiva come pensavamo; è molto, molto peggiore.

Lunedì la Commissione Intergovernativa sul Cambiamento del Clima delle Nazioni Unite ha pubblicato il suo ultimo rapporto. Le conclusioni non sorprenderanno chiunque abbia seguito la questione, ma sono state lo stesso terrificanti.

Il danno maggiore del cambiamento climatico, ci dice la Commissione, è già fissato. Di fatto, è già in atto, dal momento che il mondo è di fronte a eventi atmosferici estremi, come le ondate di caldo nel Pacifico Nord Occidentale e le alluvioni in Europa, che sono stati resi di gran lunga più probabili dalle temperature globali in crescita. E se non prendiamo molto presto iniziative drastiche, incombe una catastrofe.

Possiamo, tuttavia, prevedere con certezza in che modo conservatori influenti reagiranno al rapporto, ammesso che in qualche modo reagiscano. Diranno che è una bufala della scienza oppure che ogni tentativo di attenuare il cambiamento climatico sarebbe devastante per l’economia.

Ovvero, reagiranno nello stesso modo in cui hanno reagito agli ammonimenti passati – o nel quale hanno reagito al Covid-19. Gli eventi atmosferici estremi probabilmente non cambieranno niente. Dopo tutto, i Governatori repubblicani come Ron DeSantis in Florida e Greg Abbott in Texas si stanno ancora opponendo alle misure di controllo del virus – non solo rifiutando di agire in prima persona, ma anche cercando di bloccare i requisiti della vaccinazione da parte dei governi locali e persino da parte delle imprese private – nel mentre esplodono le ospedalizzazioni.

Tuttavia, mentre ci sono importanti somiglianze tra la risposta della destra al cambiamento climatico e la sua risposta al Covid-19, ci sono anche importanti differenze. La pandemia ha aperto frontiere nella irrazionalità distruttiva.

Il punto è che mentre il negazionismo sul clima era intellettualmente irresponsabile e moralmente indifendibile, aveva anche una sorta di meschino fondamento.

Da una parte, gli ammonimenti sul cambiamento climatico hanno sempre riguardato il lungo termine, rendendo facile per i negazionisti sostenere che le fluttuazioni nel breve periodo confutano l’intera idea: “Vedete, oggi è freddo, dunque il riscaldamento globale è una bufala!” In seguito questa specie di elusione è diventata più difficile, ora che stiamo avendo incendi che si supponeva avvenissero una volta ogni cento anni e alluvioni ogni paio di anni. Ma ha contribuito a confondere la questione.

Inoltre, dietro il negazionismo sul clima, c’erano tanti soldi. Gli interessi nei combustibili fossili erano disposti a spendere grandi somme per creare una nebbia di scetticismo, nella aspettativa che rinviare l’iniziativa sarebbe stato positivo per i loro conti finali.

Da ultimo e non per ultimo, ma non irrilevante, gli ideologi del libero mercato non volevano sentir parlare di problemi che il libero mercato non può risolvere.

Nessuna di queste spiegazioni funziona con l’attuale negazione del Covid.

L’aumento di sette volte delle ospedalizzazioni in Florida dalla metà di giugno non può essere liquidato come una questione ipotetica di lungo periodo.

Le imprese possono aver protestato contro i lockdown che riducono le vendite, ma da quanto posso capire le società desiderano vedere la massima vaccinazione, al punto che un numero crescente di esse stanno imponendo obblighi vaccinali loro propri.

E persino i libertariani più tenaci in generale ammettono che promuovere i vaccini per fermare una epidemia è una funzione valida per il settore pubblico.

Tuttavia siamo a questo punto: cercar di limitare una pandemia letale, persino con vaccini che comportano elevati benefici con il minimo rischio, è diventato un tema profondamente di parte.

Come è successo? Racconterei la storia in questo modo: il rapido ritmo delle vaccinazioni in America durante la primavera era un’ottima notizia per la nazione – ma era anche una storia di successo per l’Amministrazione Biden. Cosicché conservatori influenti, per i quali umiliare i progressisti [1] è sempre un obbiettivo prioritario, cominciarono ad elevare barricate sui programmi per la vaccinazione.

Questo ha avuto conseguenze di vasta portata. Come ho scritto in precedenza, l’odierno Partito Repubblicano è più simile ad un culto politico autoritario che ad un normale partito politico, cosicché l’ostruzionismo ai vaccini – non necessariamente la denuncia dei vaccini stessi, ma l’opposizione ad ogni sforzo per iniettarli nelle braccia delle persone – diventa una manifestazione di fedeltà, una posizione che si prende per manifestare la propria lealtà come repubblicano trumpiano.

Presumibilmente, i politici che hanno fatto un calcolo simile non avevano idea che la realtà avrebbe reagito con tanta forza e con tanta rapidità – che la Florida si sarebbe rapidamente ritrovata con quasi nove volte il tasso di ospedalizzazioni di New York, che città nel Texas si sarebbero ritrovate sostanzialmente a corto di letti per le terapia intensiva. Ma per loro è quasi impossibile cambiare indirizzo. Se Ron DeSantis dovesse ammettere la letalità dei suoi errori sul Covid, le sue ambizioni politiche sarebbero finite.

Dunque, il negazionismo sul Covid si è dimostrato persino peggiore di quello sul clima. Siamo passati dal cinico soddisfare gli interessi di grandi società, ad una anti razionalità aggressiva e con diretti effetti concreti. E la china dei diritti continua, senza che se ne veda il fondo.

 

 

 

 

 

[1] Suppongo che questa sia la traduzione per “owning the libs”, per la quale espressione la traduzione più semplicistica offerta dai dizionari sarebbe “possedere le libertà”. Ma, come spiega Wikipedia in lingua inglese, il movimento “owning the libs” è un effettivo movimento diffuso nella destra americana, particolarmente nel periodo trumpiano e sin da Sarah Palin, e nel linguaggio slang il verbo “to own” può significare “sconfiggere, liquidare, umiliare”. Quasi un sinonimo di “to fuck”. Dopo di che, “libs” evidentemente diventa una contrazione per “liberals”.

 

 

 

 

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