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Come può essere mal percepita una espansione, di Paul Krugman (dal blog di Krugman, 9 novembre 2021)

 

Nov. 9, 2021

The Making of a Feel-Bad Boom

By Paul Krugman

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By the usual measures, the U.S. economy has been booming this year. Employment has risen by more than five million since January; a record number of Americans say this is a good time to find a quality job, a sentiment reflected in the willingness of an unprecedented number of workers to quit (yes, high quit rates are a good sign).

Yet Americans are, or say they are, pessimistic about the economic situation. For example, here’s the widely cited Michigan index of consumer sentiment, which has slid to a level not seen since the depths of the pandemic slump:

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Feeling gloomy.Credit…University of Michigan

How can people be feeling so bad about a seemingly good economy?

One answer is that Americans are upset about inflation and disrupted supply chains. And that’s surely true. But I’d suggest that it’s only part of the story — that to an important extent, when you ask people about the state of the economy, their replies don’t necessarily reflect their actual experience. Instead, they respond based on what they imagine is happening to other people, a perception that can be shaped by news reports and their own political leanings.

That is, I’m suggesting that public views about the economy are a bit like public views on crime, which many people said was rising even when it was steadily falling.

OK, I don’t want to go all Phil Gramm here. For those who don’t get the reference, Gramm, a former congressman, was an adviser to John McCain during the 2008 presidential campaign, and he made waves by dismissing concerns about the economy. We were, he insisted, only in a “mental recession” and had become a “nation of whiners.”

So for the record, inflation is indeed high by recent standards and supply-chain issues are real, although often overstated. (Retailers are hiring furiously for the holiday season, suggesting that they expect to have plenty to sell.)

Still, when you look into consumer surveys, you find that answers to the question “How is the economy doing?” don’t necessarily track with answers to the question “How are you doing?”

Here’s what the Michigan survey found when it asked people to compare their current financial situation with their situation five years ago; numbers greater than 100 mean improvement. That number has slid a bit since the beginning of this year, but it’s still quite high — in fact, as high as the average for 2019, when the Trump administration was boasting nonstop about the economy:

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I’m OK, you’re not.Credit…University of Michigan

Other surveys find similar results. For example, Langer Research Associates breaks its Consumer Confidence Index into components; the number for “personal finances” is far higher than the number for “national economy”:

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Personal experience versus perceptions.Credit…Langer Research Associates

So Americans, while legitimately troubled by inflation, are feeling pretty good about their own financial situation; their downbeat economic assessment involves a belief that bad things are happening to other people. Where does that belief come from?

To some extent public perceptions may have been shaped by widespread media coverage of preliminary economic reports that suggested a struggling economy. After revisions, the data look much better — most notably, soft preliminary employment numbers for August and September received many headlines, while it’s a good bet that few Americans are aware of later revisions that added more than 200,000 jobs.

And some news organizations have been doing all they can to convey the impression of a troubled economy, whatever the reality. As I suggested, while supply-chain issues are real, their impact is often overstated; empty shelves are actually fairly rare. That, presumably, is why Fox News and Newsmax have been running segments about the Biden economy featuring photos of empty shelves that were taken last year or in other countries.

Which brings me to the effects of partisanship. Republicans and Democrats share the same economy, but their responses to surveys about that economy’s condition are very different. After Donald Trump’s still-not-acknowledged electoral defeat, Republicans turned hugely more negative on the economy, while Democrats turned somewhat more positive:

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The economy through partisan glasses.Credit…University of Michigan

So why do Americans feel bad about a seemingly booming economy? Inflation and shortages of some goods are real issues, but much of the economic discontent seems to be based on news reports and partisan leanings, that is, it’s disconnected from personal experience.

This has important implications, among other things, for the politics of economic policy. The economy is likely to get considerably better over the months ahead as the pandemic subsides and snarls in the supply chain get worked out. But there is no guarantee that the American public will even notice these gains. If the Biden administration wants to turn perceptions around, an objectively good economy won’t be enough; the good news will have to be sold, hard.

 

Come può essere mal percepita una espansione,

di Paul Krugman

 

Secondo i criteri consueti, quest’anno l’economia statunitense è stata in espansione. L’occupazione è cresciuta di più di cinque milioni da gennaio; un numero record di americani dice che questo è un buon periodo per trovare un posto di lavoro di qualità, una sensazione che si è riflessa nella disponibilità di un numero senza precedenti di lavoratori di lasciare il proprio posto di lavoro (è così, alti tassi di abbandoni sono un buon segno [1]).

Tuttavia gli americani sono, o dicono di essere, pessimisti sulla situazione economica. Ad esempio, ecco l’ampiamente citato indice [dell’Università del] Michigan sulle opinioni dei consumatori, che è sceso ad un livello mai visto dal momento più intenso della recessione pandemica:

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Sensazione di pessimismo. Fonte: Università del Michigan

Come possono le persone sentirsi così avvilite per una economia apparentemente buona?

Una risposta è che gli americani sono turbati dall’inflazione e dai blocchi nelle catene dell’offerta. E questo è sicuramente vero. Ma suggerirei che questa è solo una parte della spiegazione – considerato che, in una importante misura, quando si interrogano le persone sullo stato dell’economia, le loro risposte non riflettono necessariamente la loro esperienza effettiva. Piuttosto, essi rispondono basandosi su quello che immaginano stia accadendo ad altre persone, una percezione che può essere determinata dai resoconti dei notiziari e dalle loro stesse inclinazioni politiche.

Ovvero, quello che sto suggerendo è che i punti di vista dell’opinione pubblica possono essere un po’ simili ai punti di vista dell’opinione pubblica sui crimini, che molte persone dicevano in crescita anche quando stavano regolarmente calando.

Va bene,  adesso non voglio finire all’eccesso di Phil Gramm. Per coloro che non intendono il riferimento, Gramm, un passato congressista, fu un consigliere di John McCain durante la campagna presidenziale del 2008, che fece parlare di sé per il suo rigetto di ogni preoccupazione sull’economia. Lui ribadiva che eravamo soltanto in una “recessione mentale” e che eravamo diventati una “nazione di piagnoni”.

Dunque, per la cronaca, l’inflazione è effettivamente elevata nei confronti recenti e i problemi delle catene dell’offerta sono reali, sebbene spesso sopravvalutati (i venditori al dettaglio stanno facendo assunzioni frenetiche per il periodo delle vacanze, indicando che si aspettano di avere un sacco di vendite).

Tuttavia, quando si osservano i sondaggi sui consumatori, si scopre che le risposte alla domanda “Come sta andando l’economia?” non sono necessariamente coerenti con le risposte alla domanda “Come state andando voi?”.

Ecco quello che il sondaggio Michigan ha scoperto quando ha chiesto alle persone di confrontare la loro attuale situazione finanziaria con quella di cinque anni fa; i numeri che vanno oltre il 100 significano un miglioramento. Quel numero è slittato un po’ dagli inizi quest’anno, ma è ancora abbastanza elevato – di fatto, elevato quanto la media del 2019, quando l’Amministrazione Trump si vantava a non finire per l’economia:

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A me va bene, a voi no. Fonte: Università del Michigan.

Altri sondaggi scoprono risultati simili. Ad esempio, quello di Langer Reasearch Associates separa il suo Indice della Fiducia dei Consumatori in componenti; il dato relativo alle “finanze personali” è assai più alto di quello relativo alla “economia nazionale”:

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L’esperienza personale a confronto delle percezioni. Fonte: Langer Research Associates.

[2]

Dunque, gli americani mentre sono legittimamente preoccupati per l’inflazione, hanno sensazioni abbastanza positive sulla loro situazione finanziaria personale; il loro giudizio negativo sull’economia riguarda il convincimento che le cose negative stiano accadendo agli altri. Da dove viene questo convincimento?

In qualche misura le sensazioni pubbliche possono essere ispirate dai resoconti generali dei media sui rapporti economici preliminari che indicavano un’economia in difficoltà. A seguito delle revisioni, i dati appaiono molto migliori – il più significativo, i leggeri dati preliminari sull’occupazione ad agosto e a settembre hanno ottenuto molti titoli dei giornali, mentre si può scommettere che pochi americani siano consapevoli delle successive revisioni che hanno aggiunto più di 200 mila posti di lavoro.

E molte associazioni dei media stanno facendo tutto il possibile per indirizzare verso l’impressione di una economia in difficoltà, a prescindere dalla realtà. Come ho suggerito, mentre i problemi delle catene dell’offerta sono reali, il loro impatto è spesso sovrastimato; gli scaffali vuoti sono effettivamente abbastanza rari. Quella, presumibilmente, è la ragione per la quale Fox News e Newsmax stanno pubblicando servizi sull’economia di Biden mostrando fotografie di scaffali vuoti che sono state prese l’anno passato in altri paesi.

Il che mi porta agli effetti della faziosità. Repubblicani e democratici condividono la medesima economia, ma le loro risposte ai sondaggi sulle condizioni dell’economia sono molto diverse. Dopo la sconfitta elettorale ancora non ammessa di Donald Trump, i repubblicani sono diventati assai più pessimisti sull’economia, mentre i democratici sono diventati un po’ più ottimisti.

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L’economia attraverso occhiali di parte. Fonte: Università del Michigan.

[3]

Dunque, perché gli americani sono pessimisti su quella che sembra una economia in forte espansione? L’inflazione e le scarsità di alcuni beni sono problemi reali, ma molta scontentezza sull’economia sembra basarsi sui resoconti dei notiziari e sulle tendenze di parte, cioè, è disconnessa dalla esperienza personale.

Questo ha implicazioni importanti, tra l’altro, per la politica della conduzione dell’economia. L’economia è probabile diventi considerevolmente migliore nei prossimi mesi, quando la pandemia recederà e quando il groviglio delle catene dell’offerta si risolverà. Ma non c’è alcuna garanzia che l’opinione pubblica americana neppure si accorga di questi vantaggi. Se l’Amministrazione Biden vuole capovolgere le percezioni, una economia obiettivamente migliore non sarà sufficiente; le buone notizie dovranno essere rivendute, con decisione.

 

 

 

 

 

[1] Nel senso, ovviamente, che indicano fiducia nella possibilità di trovare nuovi posti di lavoro migliori.

[2] Le risposte sulle “finanze personali” sono mostrate dalla linea viola e sono di circa 20 punti più alte di quelle sull’economia nazionale, con la linea celeste (anche se sono anche più alte della voce “clima degli acquisti” – linea arancione – che non si capisce esattamente a cosa si riferisca).

[3] La tabella, che indica le “percezioni” secondo la appartenenza a diversi partiti, è chiara. I repubblicani sono i rossi, i democratici i blu, secondo la nota tradizione statunitense.  I grigi sono gli indipendenti.

 

 

 

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