Appunti dal nuovo libro di Branko Milanovic, “Visioni dell’ineguaglianza”
L’égalité è certamente un tema principale della storia politica degli ultimi due secoli, in un certo senso la sua ‘croce e delizia’. La attraversa tutta, in certi momenti la scuote, resta nella sua memoria accantonata come un proposito, talvolta onesto e talvolta un po’ vago, oppure, in altri momenti, viene rinnegata, diventa un pretesto per distinguere il ‘noi’ da ‘gli altri’; e allora può anche avvenire il paradosso di una eguaglianza che convive a lungo e spensieratamente con forme di schiavitù di varia intensità. In genere, la conseguenza è che quello che resiste non è il tema dell’eguaglianza, ma più modestamente quello delle ‘ineguaglianze’, ovvero la stessa faccenda affrontata realisticamente per difetto.
E “Visioni dell’ineguaglianza, dalla Rivoluzione francese alla fine della Guerra Fredda” è il titolo del nuovo libro di Branko Milanovic, uscito alla fine del mese di ottobre. Può sembrare che, nel complesso, la teoria economica sia stata circospetta sul tema dell’ineguaglianza, e in effetti credo sia del tutto raro imbattersi in una storia del pensiero economico che si focalizzi unicamente sul tema delle ineguaglianze delle donne e degli uomini. Esse però, sullo sfondo, in genere ispirano o turbano i pensatori ...
(prosegue nell'interno)