luglio 2018 Archive

Perché la crescita di un trimestre non ci dice nulla (dal blog di Paul Krugman, 28 luglio 2018)

             

Le barriere commerciali non fermeranno la crescita della Cina, di Adair Turner (da Project Syndicate 9 luglio 2018)

           

La democrazia americana sul ciglio, di Joseph E. Stiglitz (da Project Syndicate, 29 giugno 2018)

[1] È una espressione della Costituzione americana, ma in quel caso è riferita al popolo (“del popolo, da parte del popolo e a favore del ...

La guerra del Partito Repubblicano contro i poveri, di Paul Krugman (New York Times 16 luglio 2018)

Capire le ragioni per le quali la destra americana è in guerra contro i programmi sociali che aiutano i poveri è rilevante. Non si tratta di risparmiare soldi, visto che il taglio alle tasse per i più ricchi dell'anno scorso è stato incomparabilmente più elevato ed è stato deciso con completa noncuranza. E la motivazione razzistica non può spiegare tutto, considerato che spesso si colpisce la basa degli americani bianchi. Nei confronti dei gruppi dirigenti repubblicani c'è un'altra potente ragione: cambiare uno Stato che talvolta tenta di avere qualche efficacia nella guerra alle povertà. Lo Stato deve diventare semplicemente il regno delle razzie dei potenti.

Sussidi, lavoro e povertà, (dal blog di Paul Krugman, 14 luglio 2018).

  Sussidi, lavoro e povertà. Di Paul Krugman Nel 2014 Paul Ryan dichiarò che la Guerra sulla Povertà era fallita, dunque era tempo di abbattere ...

La Brexit incontra la forza di gravità, (dal blog di Paul Krugman, 10 luglio 2018)

[1] Alan Dershowitz, celebre avvocato e professore di Harvard, era considerato un liberal. Aveva votato prima per Barack Obama, poi per Hillary Clinton. Ma negli ...

Per Trump, la sola opzione è fallire, di Paul Krugman (New York Times 12 luglio 2018)

Ma Trump ha in mente qualche via d'uscita dal disastro che stanno provocando le sue intemperanze? La domanda è mal posta, perché non si tratta di intemperanze. Che si tratti di rapporti commerciali o delle alleanze nel mondo che uscì dalla Seconda Guerra Mondiale, il suo obbiettivo è effettivamente quello di mettere in crisi le istituzioni che nacquero in quell'epoca, come l'Organizzazione Mondiale del Commercio e la stessa NATO. Ha in mente un altro assetto mondiale, nel quale la solidarietà con dirigenti autoritari realmente prevalga su solidarietà democratiche che considera come un impaccio per la politica americana. E in America non appare nessuno che voglia mettere qualche limite al suo potere, né tra i repubblicani del Congresso, né nella grande impresa.

Trump, le tariffe, il Tofu e i tagli alle tasse, di Paul Krugman (New York Times, 9 luglio 2018)

Cosa stanno provocando sull'economia statunitense le politiche economiche di Trump? Non si pensi di capirlo dai dati trimestrali, specialmente del commercio, che spesso sono legati a fattori non sostanziali. Ad esempio, alla fine di questo mese dovremmo avere dati che indicano un forte incremento delle esportazioni di soia. Ma la guerra commerciale che si è aperta ci costringerà rapidamente a restituire tale vantaggio. Più significativo è l'andamento reale rispetto a quello che si attendeva. E qua il dato fondamentale è che, dopo il taglio alle tasse, non c'è il minimo cenno di una crescita degli investimenti delle imprese. Aumentano solo i dividendi dei dirigenti e i soldi che vanno al riacquisto delle azioni.

Ancora sulla garanzia del lavoro (per esperti) (dal blog di Paul Krugman, 5 luglio 2018)

I democratici radicali sono abbastanza ragionevoli, dal blog di Paul Krugman, 3 luglio 2018.

[1] Steve King è un repubblicano, membro del Congresso da lungo tempo, che interloquisce con i neonazisti e sostiene posizioni apertamente razzistiche sui musulmani.   ...

La grande impresa raccoglie il vortice seminato da Trump, di Paul Krugman (New York Times 5 luglio 2018)

Associazioni del mondo conservatore americano cominciano a prendere sul serio la svolta protezionistica di Trump e reagiscono promuovendo l'invio di lettere alla Casa Bianca. E' un po' patetico che pensino che servano a cambiare qualcosa. Quelle associazioni hanno grande responsabilità; hanno condiviso pienamente anni di politica cinica, hanno vezzeggiato il razzismo nella prospettiva dei tagli delle tasse. Solo oggi cominciano a riconoscere che il protezionismo è una minaccia sul serio.

L’economia Potemkin di Trump (dal blog di Paul Krugman, 30 giugno 2018)

[1] La tabella mostra l’andamento negli utimi anni delle ricevute fiscali del Governo Federale.              

Usi ed abusi del formalismo economico, dal blog di Paul Krugman, 27 giugno 2018.

(1) Per un brave descrizione delle due scuole economiche americane – definite dell’ “acqua dolce e dell’acqua salata”, in riferimento al loro successo e insediamento ...

La Brexit e la Trumpit (per esperti), dal blog di Paul Krugman, 22 giugno 2018.

[1] La Figura mostra l’effetto dell’aggiunta di una tariffa alla importazione di un bene. Sull’asse verticale il prezzo, su quello orizzontale la quantità. L’aggiunta di ...

Trump ci sta portando dagli attacchi d’ira alla guerra commerciale, di Paul Krugman (New York Times 2 luglio 2018)

Una politica basata su scatti di ira ci sta portando ad un vera e indiscriminata guerra commerciale. E la logica che guida la Amministrazione americana non contempla revisioni, neanche a fronte di una crescente ostilità delle industrie statunitensi. Quello che non si sa intendere è che una guerra commerciale di vaste dimensioni non ha vincitori, perché la rottura delle catene globali dell'offerta costituirà un danno superiore a temporanei e molto settoriali vantaggi.

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