febbraio 2018 Archive

Quanto è grande l’affare che Trump sta facendo (per esperti)? (dal blog di Paul Krugman, 10 febbraio 2018)

Il mercato azionario con i prezzi più alti del mondo, di Robert J. Shiller (da Project Syndicate, 23 gennaio 2018)

La disonestà dei falchi della spesa pubblica, di Paul Krugman (New York Times 8 febbraio 2018)

Si ricorderà l'epoca, pochi anni orsono, nella quale i repubblicani facevano il possibile per contrastare una politica di sostegno alla domanda: i deficit erano allora un pericolo terribile, che giustificava ogni tipo di ricatto nei confronti della Presidenza di Obama. Allora il deficit era appena superiore ad un migliaio di miliardi, oggi solo con la legge sugli sgravi fiscali per le imprese e i ricchi arriva a 1.150 miliardi di dollari. Ma allora una politica espansiva aveva un senso per la recessione in corso, oggi siamo quasi alla piena occupazione. La verità è semplice: allora si faceva il possibile per ostacolare un Presidente democratico, oggi si spende per favorire il rapporto tra un altro Presidente e i donatori del Partito Repubblicano. I "falchi del deficit" sono sempre stati solo un imbroglio.

Dategli da mangiare patatine fritte. (dal blog di Paul Krugman, 4 febbraio 2018)

[1] “Lather, rinse, repeat” è una espressione idiomatica che allude al linguaggio pubblicitario di alcune marche di shampoo (il “repeat” pare fosse semplicemente un buon ...

Alla fine l’euforia trumpiana è andata a sbattere contro un muro? (Di Paul Krugman, New York Times 5 febbraio 2018)

Non è facile fare previsioni dalle difficoltà del mercato azionario americano di questi giorni, ed è facile esagerare. Bisognerebbe sempre tenere a mente che i mercati azionari non sono l'economia. La sopravvalutazione indubbia dei prezzi delle azioni e degli immobili è assai lontana dai valori degli anni 2000 e 2006. Ma è indubbio che i buoni dati sul mercato del lavoro e, di recente, anche delle dinamiche salariali, significano che siamo vicini alla piena occupazione. Il che, del resto, significa che quei dati non potranno migliorare di molto, perché la demografia dice che la generazione dei baby-boomers è esaurita e la crescita della produttività è deludente. In conclusione, la crescita annuale del PIL si collocherà assai al di sotto delle promesse di Trump, circa della metà. Una cosa della quale si può star certi è che se avremo una crisi, avremo anche il peggior personale politico a gestirla.

Le cattive notizie nelle buone notizie (dal blog di Paul Krugman, 2 febbraio 2018)

Peggio che per Willy Horton (dal blog di Paul Krugman, 31 gennaio 2018)

[1] Willy Horton era un individuo di colore che uscì da un carcere del Massachusetts per un permesso provvisorio e commise un nuovo crimine, nel ...

Le infrastrutture di Trump sono un inganno (dal blog di Paul Krugman, 30 gennaio 2018)

[1] Queste invenzioni di parole tramite accostamento dell’oggetto al nome dell’uomo politico a noi appaiono tra il fantasioso e il cervellotico. Ma piacciono molto agli ...

Perchè una nuova edizione del Meccanismo Europeo di Stabilità è molto meglio di un Fondo Monetario Europeo, di Marcello Minenna (da Social Europe, 1 febbraio 2018)

       

La banda che non riusciva a ragionare in modo retto, di Paul Krugman (New York Times 1 febbraio 2018)

Si ripetono casi di disastrose nomine da parte di Trump di dirigenti incompetenti, vicende che spesso portano alle dimissioni dei neo eletti. E non si tratta di cariche marginali. In questi giorni è entrato in funzione il nuovo Presidente della Fed. A suo carico non sembrano esserci appunti clamorosi; il punto dolente, semmai, è perché non aver confermato Janet Yellen, che pure aveva svolto un lavoro di tutto rispetto. Ma era una donna, ed aveva un statura e un'indipendenza intellettuale che deve essere sembrata minacciosa. In ogni caso, anche la Fed non è più un'isola felice, come dimostrano altre nomine, minori ma non irrilevanti. E' la competenza che non è più un valore in sé. O meglio, che è un disvalore.

Depressione post-Davos, di Joseph E. Stiglitz (da Project Syndicate, 1 febbraio 2018)

         

Come l’economia è sopravvissuta alla crisi economica, di Robert Skidelsky (da Project Syndicate, 18 gennaio 2018)

[1] La sede principale della scuola neoclassica era Chicago, più in generale le Università della regione dei Laghi (per questo venne chiamata dell’acqua dolce). Mentre ...

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