maggio 2015 Archive

Quest’età di ottusi, versione Kansas (31 maggio 2015)

[1] Mi pare una traduzione abbastanza accettabile. “Derp” ha un’origine onomatopeica, provenendo dal suono che un personaggio dei cartoni della serie South Park emette – ...

Ultima uscita prima del caos (30 maggio 2015)

[1] La “casalinga sveva” è il mito della frugalità della donna di casa tedesca, al quale ha fatto spesso riferimento la stessa Angela Merkel. Suppongo ...

L’americano insicuro, di Paul Krugman (New York Times 29 maggio 2015)

Uno studio recente della Federal Reserve mostra che tre americani su dieci non hanno risparmi da parte per l'età della pensione e possono far conto solo sul sussidio della Previdenza Sociale. Uno su quattro ha avuto difficoltà finanziarie in famiglia nell'anno passato. Il 47 per cento dichiara che se dovesse affrontare una spesa imprevista di 400 dollari non saprebbe come fare, a meno di vendere qualcosa o di indebitarsi. A fronte di ciò, non solo la destra - che in realtà si caratterizza per un esplicito disprezzo nei confronti dei più poveri - ma anche i 'centristi' hanno parlato per anni di tagli alla Previdenza Sociale e di elevamento dell'età pensionabile. Anche se il tanto decantato aumento della aspettative di vita, come è ormai noto, riguarda i benestanti, giacchè per le persone meno abbienti - a sessantacinque anni - l'aumento della aspettativa di vita è stato insignificante. Bisognerebbe prescrivere la lettura di quello studio della Fed ai gruppi dirigenti della politica americana.

Disagio nordico (dal blog di Krugman, 29 maggio 2015)

  [1] La tabella mostra quanto alcuni paesi dell’Europa del Nord condividano i disagi delle nazioni europee in crisi. Come si nota la caduta del ...

Sesso, droga e tassi a zero (dal blog di Krugman, 29 maggio 2015)

[1] Il titolo del diagramma significa: “Il rialzo del tasso della Fed, per Wall Street è come un diventare maggiorenni”. Sottotitolo: “Mentre la Fed si ...

Lettonia: l’eccitazione è passata (28 maggio 2015)

Perchè il denaro dall’elicottero è un tema della economia politica, di Simon Wren-Lewis (da Mainly Macro, 27 maggio 2015)

[1] È evidente che in italiano, con il termine “economia politica”, ci si riferisce all’intera disciplina economica; mentre, quando si intende esprimere il complesso degli ...

Note preliminari sull’ineguaglianza e sulla organizzazione urbana (27 maggio 2015)

[1] L’articolo di Tim Wo descrive la situazione di un quartiere di New York, il West Village, nel quale crescono le chiusure a tempo indeterminato ...

Il grande ‘chi lo sa’, di Paul Krugman (New York Times 25 maggio 2015)

Sono tanti, tra gli economisti ed anche tra gli esperti di tecnologie, che mettono ormai in dubbio che la rivoluzione tecnologica abbia per davvero quell'andamento travolgente che si supponeva. I dati sulla crescita della produttività e sul reddito sono i seguenti: dopo la stasi degli anni '70 ed '80, le nuove invenzioni informatiche produssero un cambiamento attorno al 1995. Ma, dopo circa un decennio, quel rapido progresso si fermò e tornammo alla crescita fiacca del periodo precedente. Difficile spiegarne le ragioni. Forse la qualità delle nostre vite cambia in un modo che i dati sul PIL non registrano? Forse sono in preparazione altri salti in avanti della tecnologia? Quello che è sicuro è che l'enfasi sul grande cambiamento tecnologico spesso è accompagnata da una trascuratezza verso cose di sicura sostanza. Talora la si usa per sostenere che tutto il problema sta nel mondo del lavoro, che non avrebbe competenze sufficienti a reggere il passo. Lo si fece anche negli anni '30, finché la guerra mise tutti al lavoro.

L’austerità è il solo punto di rottura di Yanis Varoufakis (da Project Syndicate, 25 maggio 2015)

[1] Il diagramma mostra, per il periodo 2009-2014, sulla linea verticale le variazioni del PIL nominale, positive verso l’alto e negative verso il basso, e ...

L’uscita della Grecia e il giorno dopo (blog di Krugman, 25 maggio 2015)

Regimi e regressioni (per esperti) (dal blog di Krugman, 23 maggio 2013)

[1] “Io sto tra gli stupidi”, del 20 maggio.

Pigrizia ipocrita (22 maggio 2015)

Commercio e fiducia, di Paul Krugman (New York Times 22 maggio 2015)

Sembra che lo stile di franchezza che ha caratterizzato la Amministrazione Obama su vari temi, lasci il passo ad una grave reticenza sul tema dell'accordo commerciale del Trans Pacifico. Rassicurare con l'argomento secondo il quale il libero commercio è di per sé un vantaggio, trascura il fatto che quest'ultimo accordo non riguarda fondamentalmente tariffe commerciali: riguarda altre cose, quali i brevetti delle imprese farmaceutiche, i diritti di autore della cinematografia, la regolazione dei contenziosi tra imprese e Stati. Vengono avanzate domande assolutamente logiche: c'è bisogno di favorire ancora di più la proprietà intellettuale, magari a spese dei consumatori? Non c'è il rischio che le medicine divengano ancora di più insostenibili per i paesi più poveri? Non c'è il rischio che le imprese cerchino di utilizzare i contenziosi internazionali per mettere a rischio legislazioni come quella americana della regolamentazione del sistema finanziario? La Amministrazione ha risposto in modo vacuo ed altezzoso, e questo rafforza la tesi che questo accordo non dovrebbe essere approvato.

La nascita dei blog (22 maggio 2015)

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