febbraio 2020 Archive

Quando una pandemia incontra un culto della personalità, di Paul Krugman (New York Times, 27 febbraio 2020)

Trump sin dagli inizi pensò bene di disarmare le strutture pubbliche americane preposte alle gravi crisi sanitarie, tagliando l'80 per cento dei finanziamenti ai Centri per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie. Questa ossessione, secondo la quale i Governi non possono e non debbono cercare di gestire con efficacia tali crisi, si riverbera su tutto quello che la Amministrazione dice e fa in questi giorni. Il virus non sarebbe diverso da un comune raffreddore, potrebbe far bene all'America se mette in ginocchio i suoi rivali, e infine l'uomo prescelto per guidare la lotta all'epidemia è Michael Pence, il Vice Presidente. Famoso per aver detto che fumare non comporta il rischio di morire, per aver suggerito le preghiere contro l'HIV, nonché per ritenere che l'evoluzione non sia niente altro che un teoria. Da oggi, gli scienziati che all'interno della Amministrazione avranno qualcosa da dire sul virus, dovranno chiedere il suo permesso.

Wall Street non può mettere al rogo Bernie, di Jeffrey D. Sachs (da Project Syndicate, 25 febbraio 2020)

I cigni bianchi del 2020, di Nouriel Roubini (da Project Syndicate, 17 febbraio 2020)

[1] È un concetto della teoria delle probabilità e della statistica. Indica una distribuzione delle probabilità ad alta asimmetria rispetto a quella di un’altra normale ...

Non siamo pronti per una pandemia, di Paul Krugman (newsletter di Krugman del 25 febbraio 2020)

Il cinismo repubblicano può far guadagnare a Trump la rielezione, di Paul Krugman (New York Times, 24 febbraio 2020)

Come ormai è noto, il deficit pubblico americano - che dopo Obama era a 600 miliardi di dollari - è balzato a 1000 miliardi. Ed è anche noto che furono i repubblicani che imposero a Obama l'austerità, sino a minacciare di non permettere il normale annuo aumento del limite del debito, ovvero una crisi finanziaria. La ripresa fu, per quella ragione, assai più lenta di quanto non sarebbe stato possibile. Ma con un repubblicano alla Casa Bianca la scena è cambiata. Lezioni per i democratici, nell'immediato e nel futuro.

Il mondo ricco deve prendersi la responsabilità per il suo impatto di carbonio, di Adair Turner (da Project Syndicate, 20 febbraio 2020)

[1] La carbon footprint (letteralmente, “impronta o impatto di carbonio“) è un parametro che viene utilizzato per stimare le emissioni gas serra causate da un prodotto, da un servizio, da un’organizzazione, da ...

Shelton la ciarlatana, di J. Bradford DeLong (da Project Syndicate, 19 febbraio 2020)

Warren, Bloomberg e quello che conta per davvero, di Paul Krugman (New York Times, 20 febbraio 2020)

Il recente dibattito dei candidati democratici alla Presidenza ha evidenziato l'importanza del confronto tra Bloomberg e la Warren. Al di là dei rispettivi interventi, quello che appare interessante è il contrasto di due storie: un miliardario filantropo, che comunque è diventato tale a seguito di iniziative come il "Bloomberg Terminal" (un computer che avvantaggia gli operatori della finanza di alcuni minuti rispetto ai loro concorrenti) e una intellettuale che produsse une riforma a vantaggio delle vittime degli intrallazzi finanziari. Nessuno sa cosa questo confronto potrà cambiare nella competizione democratica. Ma aiuterà quel partito e ricordarsi della centralità dell'obbiettivo di modificare la finanziarizzazione dell'economia americana.

Soldi e Impero, di Harold James (da Project Syndicate, 14 febbraio 2020)

[1] Regno fondato (1526) in India da Babur (discendente di Tamerlano) che conquistò vaste regioni dell’India nordoccidentale. [2] Soldato indiano. [3] “Nababbo”, ovvero viceré di ...

Gli zombi si sono mangiati i cervelli di Bloomberg e di Buttigieg? Di Paul Krugman (New York Times, 17 febbraio 2020)

Sembra che Bloomberg e Buttigieg siano esposti alla influenza delle "idee zombi", ovvero di quelle idee che sono state in apparenza liquidate dai fatti, ma continuano a circolare imperterrite. Nel caso di Bloomberg, l'idea è addirittura quella di una prevalente responsabilità dei democratici nella crisi finanziaria del 2008, per effetto di una compassionevole disponibilità a concedere prestiti a persone non abbienti. I fatti dimostrano che si tratta di una invenzione: i prestiti non vennero concessi da agenzie partecipate dal Governo, ma da banche 'ombra' prive di regole. Buttigieg invece pare affetto dall'idea zombi del pericolo del debito pubblico - e dunque dall'idea gemella dell'austerità. Uomini di centro possono avere chances, ma non certo se sono armati da argomenti della propaganda di destra.

Social-federalismo contro nazional-liberismo, di Thomas Piketty (dal blog di Piketty, 11 febbraio 2020)

[1] Il diagramma mostra una scomposizione del voto favorevole a restare nell’Unione Europea del 2016 nel Regno Unito espressa, sull’asse verticale, dalla percentuale dei voti ...

Panici pandemici, di Julie Sunderland (da Project Syndicate, 7 febbraio 2020)

[1] La connessione nel testo inglese ci consegna un articolo di Alexis Hubaud, ricercatore presso l’Ospedale delle Donne di Brigham ed alla Harvard Medical School, ...

Bernie Sanders non è un socialista, di Paul Krugman (New York Times, 13 febbraio 2020)

Sanders si definisce socialista, ma non è certo per la proprietà pubblica dei mezzi di produzione; in Europa sarebbe definito un socialdemocratico. Ma insiste a farlo, probabilmente perché si compiace un po' nello spaventare i borghesi. E Buttigieg si è di recente pronunciato a favore di una certa austerità, o almeno preoccupato per il deficit pubblico. Sembra inconsapevole che ormai la maggioranza degli economisti considera l'ossessione per i deficit una esagerazione. Il problema è che entrambi questi atteggiamenti sono regali alla campagna elettorale di Trump. Mentre i democratici dovrebbero concentrarsi sui loro veri primati e sulle debolezze degli avversari, che riguardano tutti le politiche delle reti della sicurezza sociale.

L’aspetto confortante della crisi di Governo ucraina, di Sergei Guriev (da Project Syndicate, 5 febbraio 2020)

[1] Dal 1996 la denominazione della moneta ucraina. Nel Medio Evo era il nome della moneta nello Stato russo di Kiev.         ...

L’ondata del debito che si avvicina, di Kaushik Basu (da Project Syndicate, 31 gennaio 2020)

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